04 Febbraio 2012, 08:53
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Non c’è pace per Sicilia e-Servizi. Dopo le polemiche legate ai compensi dei dirigenti messi a fuoco dalla commissione all’Ars, dopo quelle legate ai nomi noti degli assunti, alla querelle sui presunti crediti vantati dai privati nei confronti della Regione, e dopo l’ufficializzazione della messa in liquidazione della società, tra poco una sfilza di ricorsi potrebbe sommergere la società: quelli dei lavoratori di Sicilia Venture ai quali non sono stati rinnovati i contratti.
La Uiltucs, infatti, ha annunciato che impugnerà i contratti in scadenza dei lavoratori di Sicilia e-Servizi. Si tratta finora di una decina di dipendenti, la maggior parte dei questi riferibili a Sicilia Venture, il socio privato che ha un contenzioso con la Regione per oltre settanta milioni di euro. Ma presto potrebbero essere di più.
In una lettera inviata al presidente della commissione Bilancio all’Ars, Riccardo Savona, il segretario regionale dell’Uiltucs, Pietro La Torre, ha chiesto di essere incontrato e ha annunciato appunto il ricorso in tribunale per tutelare i lavoratori. Si preannuncia così una guerra giudiziaria per garantire l’occupazione di tutti quei dipendenti assunti dal socio privato con contratti a tempo e che adesso, dopo il contenzioso con la Regione, non saranno presi in carico da Sicilia e-Servizi così come invece sarebbe stato previsto dalla convenzione iniziale.
Una convenzione che prevedeva, in effetti, una sorta di “formazione” del personale operata dal socio privato in vista della “pubblicizzazione” totale di Sicilia e-Servizi che sarebbe stata inglobata interamente dalla Regione (finora il rapporto era stato di 51% di capitale in mano alla Regione e 49% ai privati di Engineering). E in effetti, almeno formalmente, i dipendenti di Sicilia e-Servizi, società che nel solo mese di dicembre del 2009 è riuscita a stipulare contratti per 78 milioni di euro, sono appena dodici. Tutti gli altri dipendenti, infatti, hanno o hanno avuto contratti a progetto e a tempo determinato. Lavoratori da “formare”, appunto, e da cedere alla Regione attraverso la graduale uscita del privato: primo step (fase di “Operation”) nel settembre del 2011, uscita definitiva prevista nel 2013.
“Nella legge indicante il riordino delle società partecipate – si legge nella lettera della Uiltucs – Sicilia e-Servizi viene indicata come azienda strategica, quindi da mantenere in attività. In ogni caso, rimane di grande emergenza l’aspetto relativo ai lavoratori occupati a vario titolo nella medesima impresa”. Nel complesso, sono circa ottanta i lavoratori rimasti in servizio presso la partecipata nata nel 2005 per informatizzare l’amministrazione regionale. “I lavoratori – spiega La Torre – dovranno trovare ricollocazione secondo le previsioni normative riferite al riordino all’interno delle società partecipate”. Così, via ai ricorsi per la società d’informatica che avrebbe dovuto indicare il futuro. E che oggi, sembra non avere un futuro nemmeno per sé.
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04 Febbraio 2012, 08:53