14 Maggio 2018, 18:57
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PALERMO – Il sindaco di Cefalù (Palermo), Rosario Lapunzina, è stato rinviato a giudizio per non avere denunciato un vigile urbano che si sarebbe appropriato dei soldi del servizio di parcheggio. Lapunzina è accusato anche di avere usato per motivi personali la Fiat Panda di servizio del Comune. Con il sindaco il gup Stefania Galli ha rinviato a giudizio la segretaria comunale Maria Rosaria Sergi e il comandante facente funzioni del tempo dei vigili urbani, Antonino Gugliuzza. Entrambi sono accusati, in concorso con Lapunzina, di non avere promosso iniziative nei confronti del vigile Riccardo Liberto* che per la vicenda dei soldi intascati e poi restituiti è stato giudicato con rito abbreviato e condannato a 8 mesi e 10 giorni con la condizionale.
“Sono estraneo – ha detto il sindaco – agli addebiti che mi sono contestati. Nonostante ciò, non mi sorprende di essere stato rinviato a giudizio perché comprendo che l’udienza preliminare non è il momento idoneo a stabilire l’innocenza o la colpevolezza, ma serve soltanto a valutare l’utilità della fase dibattimentale”. “Nel processo – ha aggiunto – sono certo di riuscire a dimostrare, senza ombra di dubbio, che ho sempre operato correttamente. Non ho favorito e non ho coperto alcuno e ho fatto uso degli scarsi mezzi del Comune per far fronte alle esigenze della cittadinanza, come ero solito fare con la Fiat Panda del servizio idroelettrico, con cui, a tutte le ore del giorno e della notte, mi sono recato presso i serbatoi comunali, per evitare che zone della città rimanessero senza fornitura idrica”.
*NOTA: “I sottoscritti Avvocati Pasquale Di Paola e Luigi Spinosa, difensori del signor Gugliuzza Antonino, con la presente chiedono che venga immediatamente emendato l’articolo indicato in oggetto, stante che lo stesso contiene informazioni inesatte e false. Il nostro assistito non è stato tratto a giudizio quale vigile urbano che avrebbe intascato i soldi dei parcheggi, ma quale comandante facente funzioni dei vigili urbani che avrebbe omesso di prendere iniziative disciplinari nei confronti del vigile urbano Liberto Riccardo, che, secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbe intascato soldi pubblici. Con l’occasione i suddetti legali precisano che avverso la sentenza che vede coinvolto il Gugliuzza proporranno appello per far acclarare l’assoluta estraneità di quest’ultimo relativamente all’ipotesi contestata, tenuto conto per altro che il medesimo all’epoca dei fatti non era il comandante facente funzioni del corpo di polizia municipale di Cefalù”.
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14 Maggio 2018, 18:57