13 Aprile 2012, 11:56
1 min di lettura
“Seguire le regole da rispettare in casi come questo”. È l’unico consiglio che Sergio Gurrieri, direttore della sezione palermitana dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, può dare. “L’esperienza ci ha insegnato che non siamo minimamente in grado di prevedere fenomeni di questo tipo” continua il direttore del centro. Il terremoto che stamattina ha colpito il capoluogo siciliano, però, non è stata eccezionale. “La prima scossa – afferma Gurrieri- che si è verificata intorno alle 8 e 20 di magnitudo 4,3 della scala Richter, non è stata una scossa particolarmente forte. È stata avvertita come tale perché molto superficiale. In genere, tra Palermo e Ustica, ci sono stati terremoti il cui epicentro si trovava a 50, 60 chilometri di profondità. Stavolta l’epicentro si trovava a 15 chilometri dalla superficie”.
“L’importante è rimanere lucidi” raccomanda Sergio Gurrieri: “Con quanto successo in passato è impossibile dire di stare tranquilli, e andare a casa. Posso solo dire di seguire le regole da rispettare in casi come questo”. Che la terra tremi però in Sicilia non è una novità, anzi: “Questi – dice Gurrieri – sono fenomeni che hanno caratterizzato e che caratterizzeranno sempre la Sicilia perché è un territorio molto giovane”. Ecco perché anche stavolta Palermo si è sentita mancare la terra sotto i piedi: “Eventi di questo tipo sono piuttosto naturali – conclude il direttore del centro – in un territorio soggetto agli spostamenti della struttura tettonica del basso Tirreno”.
Pubblicato il
13 Aprile 2012, 11:56