“Non esiste abusivismo di necessità | Specie per le seconde case al mare”

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18 Ottobre 2017, 12:28

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PALERMO – Anche se non sono più il sindaco, a Licata le demolizioni continuano, si tratta di seconde case a meno di 150 metri dalla battigia”. Lo dice con orgoglio Angelo Cambiano, oggi nome designato agli Enti locali in un ipotetico governo regionale targato Movimento 5 stelle e con la guida di Giancarlo Cancelleri. Cambiano torna a parlare di abusivismo ad un incontro organizzato dall’Asael, il sindacato degli amministratori degli enti locali, anche se non è più in prima linea come sindaco di Licata dopo la sfiducia che gli è piovuta addosso quest’estate: “Mi hanno accusato di essermi fatto pubblicità sulle spalle della povera gente, la verità è che ho solo fatto rispettare la legge. La verità è che mi sono scontrato con il fatto che non c’è mai stata la volontà politica di governare lo sviluppo territoriale delle nostre città e poi arrivano gli ordini di demolizione come un macete. Mai una programmazione, una pianificazione e una progettazione”.

Cambiano ha poi detto la sua sulle polemiche seguite alla frase di Cancelleri sull’abusivismo di necessità. L’ex sindaco di Licata non ha dubbi:  “Non esiste l’abusivismo di necessità, o perlomeno le seconde case al mare non lo sono di certo. È pur vero però che non devono pagare solo i cittadini. Le case non vengono costruite in un giorno – ha detto l’ex sindaco – la politica troppo spesso ha preferito far finta di nulla. Se si fossero date risposte nette e immediate, non saremmo qui a discutere”.

“Un argomento centrale che dovrebbero affrontare tutti i candidati alla Presidenza della Regione – ha aggiunto Cambiano – è il ruolo preciso dei sindaci in questo delicatissimo e vastissimo problema. Perché in Sicilia ci sono più di 150mila costruzioni abusive a pochi metri dal mare. Un’emergenza che la politica fino ad ora ha sempre voluto scansare e che divide”.

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Non solo abusivismo: all’incontro organizzato nella sede dell’Asael si è affrontato il delicato tema dello stato di salute degli enti locali che per il presidente Matteo Cocchiara “è ad un punto di non ritorno, come il sistema Regione che è al collasso. Il nuovo presidente dovrà garantire certezza è tempestività nei trasferimenti alle amministrazioni – ha aggiunto Cocchiara -. E ancora ristabilire ruoli e competenze fra comuni e province dopo il fallimento della riforma”. L’Asael inoltre porta avanti le istanze della riforma dello statuto per un reale decentramento delle funzioni amministrative a favore di comuni e province: “Chiediamo inoltre – ha scritto Cocchiara in un lungo documento presentato oggi all’incontro – una revisione del nuovo sistema elettorale adottato per il rinnovo dei comuni, dove L ‘effetto trascinamento è un’arma a doppio taglio”.

“Mi identifico con le istanze potate avanti dall’associazione – ha detto Cambiano -. Oggi gli amministratori locali vivono nella situazione paradossale di non aver strumenti per dare risposte ai cittadini. Sono ridotti a semplici passacarte”. Per dare risposte anche a questo tipo di problemi l’ex primo cittadino di Licata ha deciso di scendere in campo con il movimento fondato da Beppe Grillo: “La mia adesione al movimento è il proseguimento di un percorso di coerenza, in quanto sfiduciato da quei politici che hanno avuto ruoli attivi in questi anni, ma hanno solo inseguito il consenso senza mai dare soluzioni. Una politica che mi ha trattato come un appestato quando sono cominciate le demolizioni. Sono sdegnato da quello che ho visto in questi anni. Invece vedo il movimento – ha aggiunto – come una grande forza che si oppone e che non ha paura di dire le cose come stanno”. E sulle polemiche sollevate dal Meetup di Licata, Cambiano risponde: “A lamentarsi della mia nomina sono state, in realtà, solo tre persone. Oggi invece ho iniziato un percorso di collaborazione con il gruppo di Licata e credo che sarà possibile stabilire un rapporto di stima e fiducia reciproca”.

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18 Ottobre 2017, 12:28

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