Biosphera, guerra aperta | contro la Corsello - Live Sicilia

Biosphera, guerra aperta | contro la Corsello

Il collegio sindacale, l'organo che vigila sui conti, all'attacco della liquidatrice: ricorso al tribunale per chiederne la rimozione. Ma lei si difende: "Tutto in regola. I sindaci, forse, non hanno la situazione chiara". Il 6 giugno il caso finirà davanti al giudice civile.

PALERMO – La guerra di Biosphera cova sottotraccia da settimane, ma esploderà all’inizio di giugno. In trincea sono scesi da un lato il collegio sindacale dell’azienda controllata dalla Regione e dall’altro il liquidatore Anna Rosa Corsello, personaggio di spicco dell’entourage di Rosario Crocetta e direttore generale di due dipartimenti-chiave, Formazione e Lavoro. Il terreno di battaglia sarà l’udienza fissata dal presidente facente funzioni della Sezione Impresa del tribunale di Palermo Daniela Galazzi, che il 6 giugno ascolterà i contendenti dopo il ricorso con il quale i componenti del collegio sindacale, Vincenzo Alitano, Onofrio De Luca e Giuseppe Mazzeo hanno chiesto la revoca dell’incarico del liquidatore accusandolo di “gravi irregolarità e omissioni”. Irregolarità e omissioni che, però, per Anna Rosa Corsello, semplicemente, non sussistono: “Tutti gli adempimenti sono stati attivati. Il collegio sindacale, forse, non ha la situazione chiara”.

Che la situazione sia complessa, d’altro canto, è un fatto. Non a caso, per esporlo al tribunale civile, il collegio sindacale – l’organo chiamato a vigilare sui conti – ha presentato un corposo ricorso: nel documento, depositato all’inizio di aprile, viene esposto un ampio campionario di contestazioni, dal mancato versamento dell’Iva, delle ritenute fiscali e dei contributi previdenziali di ottobre e dicembre 2012 alla mancata riscossione di un credito da sei milioni di euro. In mezzo c’è spazio per la “scorretta tenuta e custodia dei libri sociali”, che i sindaci ritengono di avere scoperto dopo un’ispezione condotta alla fine di marzo, e per l’accusa di non aver “nemmeno presentato il progetto di bilancio relativo all’esercizio chiuso al 31.12.2012”.

Tanto basta, ai sindaci, per invocare provvedimenti drastici. Secondo i “garanti dei conti”, infatti, le informazioni fornite dalla liquidatrice sono “carenti” e c’è un “aggravarsi inesorabile della situazione debitoria”. Il collegio sindacale, come si legge nel ricorso, predisposto dall’avvocato Luciano Carra, “intende denunciare il fondato sospetti di gravi fatti e/o ommissioni nella gestione della Biosphera spa in liquidazione” e chiede che il tribunale “disponga l’ispezione giudiziaria dell’amministrazione della Biosphera spa in liquidazione e, accertate tali irregolarità nella gestione, provveda alla revoca del liquidatore, avvocato Anna Rosa Corsello, ed alla nomina di un liquidatore giudiziario”.

La dirigente-liquidatrice, però, non ci sta. “Il credito – dice – viene riportato da anni. È un credito nei confronti della Regione, che controlla Biosphera, e non è né liquido né esigibile, e anzi è stato oggetto di contestazione. In base a un regolamento del 2001, prima di avviare un’azione legale contro la Regione siamo tenuti ad attivare un tavolo di conciliazione con l’assessorato al Bilancio”. Un tavolo che, secondo Anna Rosa Corsello, “è stato attivato un mese fa”. Cioè dopo il ricorso: “Ma le interlocuzioni col Bilancio – spiega Corsello – vanno avanti da tempo. La situazione è complessa: quelle somme vanno inserite in Finanziaria. Io capisco qual è l’obiettivo del ricorso: accelerare la liquidazione. Ma se faccio causa si crea un danno all’erario: chiunque vinca, per pagare le spese legali si useranno soldi pubblici. I sindaci, essendo privati, non lo capiscono. Vogliono che sia nominato un commissario liquidatore che faccia causa piuttosto che un dirigente della Regione che discute con la sua amministrazione”.

Corsello si dice certa di avere le carte a posto anche su tutti gli altri fronti. “Il progetto di bilancio – dice – è pronto, ma l’assessorato deve rispondermi su quel credito. Se io lo tolgo, il bilancio 2012 e quelli precedenti cambiano. Ho anche convocato sette volte l’assemblea dei soci, ma non si possono riunire senza certezze. I versamenti di Iva, tasse e contributi? La società non ha risorse, come si fa a pagare? Neanche io ricevo lo stipendio”. Sui libri contabili, infine, il problema sarebbe legato a un trasloco: “Fra gennaio e aprile – afferma la liquidatrice – abbiamo fatto il trasloco da via Ruggiero Settimo a via Michelangelo. I libri contabili non c’erano perché erano impacchettati e custoditi nei nuovi locali. Qualche giorno fa abbiamo completato il trasloco: chiunque può vederli”. Chi abbia ragione lo deciderà il giudice. Ma la guerra, nei fatti, è già esplosa.


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