11 Gennaio 2013, 20:58
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PALERMO – Nessuno strappo con Crocetta. E nessuna volontà di “rinnegare” l’esperienza con Massimo Russo. La nomina dei manager della Sanità ha lasciato evidenti strascichi. Polemiche, accuse, sospetti. I bocciati dall’Agenas cacciati tutti, tranne uno (Cirignotta), quel commissario vicino a Pino Firrarello, la tempistica di questi incarichi. Tutti ingredienti utili a montare “il caso”. Che Lucia Borsellino smorza con eleganza, pur puntualizzando: “Le scelte sono mie, certo. Ma sono il frutto di un dialogo in giunta e sono condivise da tutti: dal presidente a ogni singolo assessore”.
Quello che non si comprende, però, assessore, è la necessità di queste nomine.
“In effetti è stato un tema molto dibattuto. Sia in Commissione legislativa che in giunta. Io posso solo dire che questi atti rientrano nelle prerogative del governo”.
Ma che bisogno c’era di cambiare i manager a ridosso della scadenza di un bando, da lei voluto, per la scelta dei nuovi direttori generali?
“Ripeto, è una scelta del governo, che io ho formalmente sottoscritto, perché quello è il mio ruolo. E che ho certamente condiviso col presidente e con l’intero esecutivo”.
Una scelta criticata da tanti. Oltre che dalle opposizioni anche dai sindacati.
“Io vorrei solo precisare un fatto: i commissari sono stati scelti da un elenco di idonei. È gente, insomma, che aveva tutti i requisiti per ricoprire quel ruolo”.
Ma resteranno in carica per poco… A quando le nomine dei direttori generali?
“Sto accelerando il più possibile, perché venga espletato il bando per la scelta dei nuovi manager. Il termine previsto per le istanze è il 21 gennaio”.
Intanto, però, in sei sono “saltati”.
“Io ringrazio comunque questi dirigenti per il lavoro che hanno svolto in questo periodo”.
Sembra che uno dei parametri per le vostre scelte sia stata la valutazione dell’Agenas. Eppure, avete “salvato” uno dei bocciati, cioè Salvatore Cirignotta.
“La valutazione dell’Agenas è stato uno dei requisiti scelti per le conferme o le revoche degli incarichi, non l’unico. Nel caso di Cirignotta, abbiamo solo voluto evitare alcuni problemi di natura gestionale cui sarebbero andate incontro le Asp delle città metropolitane, più complesse delle altre”.
Fatto sta che, nella sostanza, lei è andata in direzione contraria rispetto a quanto aveva fatto il suo predecessore Massimo Russo, col quale ha lavorato in grande sintonia.
“Io non capisco perché vogliate creare questa contrapposizione a tutti i costi. Io posso solo ringraziare Massimo Russo per quello che ha fatto. Ma è giusto ricordare che in quella fase, io ero il dirigente generale di uno dei due dipartimenti dell’assessorato. E svolgevo un ruolo molto diverso da quello che svolgo oggi”.
Certamente. Ma insisto, le sue scelte sono andate, in questo caso, in un’altra direzione.
“E io le ripeto che il mio ruolo è mutato. Oggi faccio parte di una compagine di governo che decide le proprie mosse in maniera collegiale e condivisa. E queste scelte non vanno mai lette nel senso di una contrapposizione o di una aderenza col governo precedente. Questo è un nuovo governo”.
E della nomina di Virgilio a Caltanissetta? Si dice sia molto vicino al senatore Firrarello.
“Sono aspetti che non mi interessano e che non considero. Anche quella scelta è il frutto del dibattito all’interno della giunta”.
Dibattito che qualcuno ha descritto molto “rovente” nelle ultime ore. Come va col presidente Crocetta? Qualche incomprensione?
“Nessuna incomprensione. Andiamo perfettamente d’accordo. Anzi, mi dispiace leggere queste insinuazioni, che potrebbero, in linea teorica, ledere i miei rapporti con i colleghi della giunta”.
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11 Gennaio 2013, 20:58