29 Ottobre 2013, 22:00
36 min di lettura
PALERMO- Per fare ordine in una giornata lunghissima, e densa di interventi, battute, provocazioni e ravvedimenti, forse è il caso di partire dai numeri. La mozione di sfiducia, che era riuscita, a fatica, a reperire le 18 firme necessarie per la sola presentazione, vede quasi raddoppiati i propri consensi, alla fine del dibattito a Sala d’Ercole. Sono in 31, alla fine, infatti, a chiedere di staccare la spina al governo Crocetta. In 46 resteranno fedeli al governatore. Che alla fine commenterà amaro: “Si è trattato di una pagina dolorosa per la Sicilia”.
A dire il vero, l’esito fin dall’inizio sembrava indolore per il governatore. I numeri per la sfiducia non c’erano. E nessuno credeva davvero che la mozione avesse qualche possibilità di essere approvata. Stamattina, a sostenere il testo erano solo i 14 “grillini”, i tre componenti della Lista Musumeci (Currenti si è presto dissociato) e il vicecapogruppo del Pdl Marco Falcone, in dissenso, inizialmente, col proprio capogruppo. Ma alla fine, anche il Pdl ha votato a favore della sfiducia a Crocetta. Chiarissimi, in questo senso, sia il vicepresidente dell’Ars Pogliese, sia il deputato Assenza: “Non si può non votare a favore della sfiducia” hanno ammonito dai banchi. E così sarà: in tarda serata, arriva la formalizzazione del capogruppo D’Asero: “Siamo contro il governo e votiamo per la sfiducia”.
Durissimo invece l’intervento di Nello Musumeci: “La fiducia, presidente Crocetta, prima di averla tolta noi, gliel’ha tolta il suo partito. Tra il Pd e il presidente sono volati stracci e piatti. Lei, Crocetta, – ha proseguito Musumeci – è un uomo solo. E’ astuto come una volpe, ma ha la paura di un coniglio. Si deve augurare che a fronte della sua rivoluzione a parole, i siciliani non facciano la rivoluzione con i fatti. Con questa mozione, noi abbiamo dato un minimo di speranza a chi spera che questo governo possa andare a casa. Sull’esito, certamente, non ci facciamo illusioni. Anche per un fatto di semplice istinto di sopravvivenza: nessun tacchino si augura che il Natale arrivi in anticipo, e tutti gli agnelli si augurano che la Pasqua venga cancellata dal calendario”.
“Chi non voterà questa mozione, – ha ammonito il capogruppo del Movimento cinque stelle Giancarlo Cancelleri – perderà il diritto di lamentarsi. A chiunque, da domani, dovesse salire su questo scranno a criticare il governo, ricorderemo che, nel momento in cui si poteva fare qualcosa, era assente”. Quindi il deputato grillini ha elencato una per una le “bugie di Crocetta”. A cambiare “parzialmente” idea nel corso della giornata, invece, il gruppo del Cantiere popolare, che aveva anche nei giorni scorsi preannunciato l’intenzione di comportarsi da “opposizione responsabile”. Nel corso della giornata, però, il capogruppo Cordaro aveva puntualizzato: “Attendiamo di ascoltare il presidente Crocetta”. E il discorso del governatore, alla fine, non convincerà i centristi. Anche loro voteranno per la mozione dei grillini. Prendendo una direzione diversa da quella dei deputati che fanno riferimento a Grande Sud (sebbene componenti dello stesso gruppo). “Siamo critici nei confronti del governo – ha detto Bernadette Grasso – ma non voteremo una mozione che interessa solo al Movimento cinque stelle”. Una tesi inizialmente seguita anche dagli ex lombardiani del Partito dei siciliani. Anche loro, però, “convinti” dall’intervento di Crocetta. Gli autonomisti alla fine diranno sì alla mozione. E fanno 31. Tredici in più dei deputati “di partenza”.
Dall’altra parte, invece, la maggioranza è rimasta compatta. E non ha evidenziato sbavature. Semmai, qualche diversa “visione” sull’operato degli assessori. Definiti “non proprio delle cime” dal deputato Malafarina e considerati in alcuni casi “un dono del cielo” da Dipasquale, entrambi deputati del Megafono. Nella sostanza, cambia poco. Il Pd, dal canto suo, dimentica le liti degli ultimi giorni. E, anzi, col segretario Lupo attacca una mozione “ordinata direttamente da Beppe Grillo, che prova a replicare in Sicilia l’atteggiamento irresponsabile portato avanti a Roma”. Il capogruppo Gucciardi, poi, ha ringraziato il presidente Crocetta, riconoscendogli i meriti di avere esportato “un’immagine della Sicilia, nella quale si riconosce che finalmente le istituzioni si oppongono alla mafia e alla corruzione”. L’Udc ha confermato la fiducia al governo, ma con qualche “tirata d’orecchie”. Come quella del deputato siracusano Sorbello, che ha puntato il dito contro “le nomine dell’esecutivo, quasi mai improntante al merito, ma semmai a favorire i fedelissimi del presidente”.
Lo stesso capogruppo Firetto, pur sottolineando la svolta impressa dal nuovo esecutivo, ha ammonito: “Questa mozione ci spinga a fare i conti con noi stessi. A questo governo, forse, serve un ‘tagliando’”. Confermata la fiducia anche di Articolo 4 di Sammartino e Leanza (quest’ultimo ha chiesto però al governatore di “intensificare i rapporti col parlamento, magari attraverso la presentazione in Aula di una relazione semestrale da discutere a Sala d’Ercole”) e dei Drs di Picciolo: “Questa mozione non serve a nulla. Serve semmai una vera e propria ‘agenda del fare’. Noi siamo pronti”.
Le dichiarazioni di voto sono state precedute dal lungo intervento del governatore. Un monologo durato 78 minuti. Più di un terzo dei quali usati per conteggiare il proprio stipendio: “Guadagno 2.500 euro in più dei deputati – il succo del lungo conteggio – e parte di questi soldi li utilizzo per pagarmi un’assicurazione sulla vita”. Poi, non sono mancate le rivendicazioni di un’attività di governo “in una Sicilia lasciata in condizioni disastrose dai passati esecutivi. Noi abbiamo evitato il default, interrotto il declassamento del rating, abbiamo combattuto il malaffare, presentato trenta denunce, fatto arrestare 78 boss che percepivano a casa lo stipendio”. Insomma, secondo il governatore, la mozione presentata è incomprensibile. Anzi, “è solo il frutto di un pregiudizio. Avete deciso prima di giudicare e valutare. Come dice Cicerone nel testo sull’Amicizia: ‘E’ la classica slealtà che non si perdona agli amici'”. Ma il governatore ha chiuso (e così aveva aperto, in realtà) in modo ecumenico: “Come dice un salmo: eccomi, sia fatta la tua volontà”. E il Parlamento ha voluto, dopo una lunga ed estenuante giornata, che il governo andasse avanti. Ma questo, si sapeva già.
LA DIRETTA DELLA GIORNATA
21.27 Si chiude la lunga seduta d’Aula.
21.24 Crocetta: “Ritengo comunque dolorosa questa giornata. Credo che abbiamo il dovere di governare e di non fuggire dalle nostre responsabilità. Siamo in una fase non facile della vita economica siciliana e italiana. Bisogna dare un impulso all’azione amministrativa, dalla semplificazione alle città metropolitane. Prendo atto che di fronte all’ennesima apertura del governo, ci hanno risposto con l’ennesima chiusura”.
21.20 La mozione di sfiducia a Crocetta è respinta: favorevoli 31, contrari 46.
21.08 Terminano le dichiarazioni di voto. Inizia la votazione, per appello nominale.
21.00 Il capogruppo del Pd Baldo Gucciardi: “Presentare una mozione di sfiducia contro un presidente della Regione eletto dal popolo dopo appena dieci mesi presupporrebbe colpe gravissime, che non abbiamo visto emergere nella lunga discussione di oggi. Io voglio invece ringraziare il presidente Crocetta per il fatto che i giornali nazionali e internazionali abbiano parlato delle istituzioni siciliane come simbolo della lotta alla mafia e alla corruzione. E’ grottesco scaricare sul presidente Crocetta le colpe di decenni di malgoverno. Noi, presidente, siamo con lei”.
20.51 Tocca al capogruppo del Movimento cinque stelle Giancarlo Cancelleri: “Anche noi siamo per la lotta agli sprechi e al malaffare. Lei, presidente Crocetta, non ha nemmeno letto la mozione. Noi non scriviamo nulla sui suoi stipendi. Le chiediamo dei suoi rapporti con la maggioranza, delle sue assenze e dei suoi proclami. Anche chi è intervenuto contro la mozione di sfiducia non ha lesinato critiche al parlamento. Così, chi voterà contro la mozione, profumerà di colla. Quella usata per incollare il proprio sedere sulle poltrone”.
20.44 Prende la parola il capogruppo del Pdl Nino D’Asero: “Ci voleva una mozione per riportare il dibattito in Aula? La telenovela tra Pd e Crocetta non può essere considerata una vicenda privata. Voglio sottolineare anche lo scarso rispetto istituzionale degli assessori tecnici nei confronti dei parlamentari, anche a causa delle ripetute assenze in Aula. Alla destrutturazione di un vecchio sistema, sulla quale noi siamo d’accordo, servono anche le regole. Restano sul tappeto tanti problemi: dalle Province ai precari. Per questo voteremo a favore della sfiducia”.
20.37 Tocca a Vincenzo Figuccia (Partito dei siciliani): “Sono molto contento del fatto che stasera in Aula sia approvata questa mozione. Finalmente in parlamento dopo diverse settimane di agonia e dibattito assente, finalmente siamo tornati a parlare di questioni concrete: di precari, rifiuti. Dico a Crocetta: non credo che a lei servano ruffiani. Noi, coerentemente con quanto fatto finora, voteremo la sfiducia.”.
20.28 La parola al capogruppo Udc Lillo Firetto: “Una mozione di sfiducia che arriva a dieci mesi dall’inizio del cammino di un governo è inopportuna. La forte discontinuità è stata operata, non solo declamata. Il governo ha cercato di recuperare efficienza, rispetto a un passato in cui non si pensava a queste cose e si pensava solo al potere. Ma non dobbiamo fare spallucce. Questa mozione ci deve portare a colmare lacune, nei rapporti di questa maggioranza. E di chi pensa davvero alla buona politica. Dobbiamo fare i conti con noi stessi, e fuggire dall’autoreferenzialità. Anche perché fuori di qui c’è una Sicilia che urla”.
20.25 Parla Ioppolo (Lista Musumeci): “Non potevo non sottoscrivere la mozione. All’inizio di un gruppo parlamentare, poi di due gruppi e, dopo il dibattito, ha visto aderire altre fette del parlamento. Nei suoi 78 minuti ha deciso di dedicare mezz’ora a vicende di scarso interesse come il suo stipendio. Questa mozione ha già vinto moralmente. E se non verrà approvata numericamente, sappiamo tutti, che le insofferenze e le insoddisfazioni, anche da chi voterà a sostegno del governo, sono tanti. Siamo d’accordo tutti che serva recuperare, in Sicilia, il concetto di ‘legalità’. Questa è la precondizione, non l’azione di governo. Servono atti concreti, che non si sono visti. Il buongiorno si vede dal mattino. A questo governo, la Sicilia chiedeva discontinuità, un’inversione di tendenza”.
20.22 Prende la parola Marcello Greco (Drs): “Siamo contrari alla mozione di sfiducia. Io ho criticato il governo, ad esempio sulla Formazione, ma sono sempre state critiche costruttive. Il Movimento cinque stelle ha perso una grossa occasione: quella di continuare ad appoggiare le riforme del governo Crocetta. Da questa mozione, il governo Crocetta uscirà più forte”.
20.17 Grasso parla “in dissenso” rispetto al capogruppo del Pid Cordaro: “Pur confermando la nostra posizione critica nei confronti del governo, e pur chiedendo che l’esecutivo cambi rotta, soprattutto sulla spesa dei Fondi europei, voteremo contro la sfiducia”.
20.13 Leanza (Articolo 4): “Quella di oggi sarà una mozione di fiducia, non di sfiducia, al governo. Questo governo ha già fatto tanto e tanto potrà fare. Chiedo al presidente della Regione di presentare ogni sei mesi una relazione, che possa così stimolare un dibattito, del quale non bisogna avere timore. Basta con le liti e i comunicati al vetriolo. Questa è stata una buona occasione per mettere un po’ di pace, nell’interesse generale della nostra terra. Un’ora fa è stato approvato il decreto sulla Pubblica amministrazione. Adesso sarà difficilissimo salvare i ventimila precari della nostra Isola. La Sicilia ha perso. Non credo che si potranno nemmeno fare le proroghe. Da stasera bisogna lavorare tutti insieme per salvare ventimila posti di lavoro, messi in discussione a livello nazionale”.
20.12 Venturino (Misto) è laconico: “Il gruppo voterà contro la sfiducia”.
20.07 Di Giacinto (Megafono): “Questa mozione è un errore. In un momento in cui la Sicilia ha una considerazione senza uguali in passato. E’ vero che la situazione economica non aiuta nè la Sicilia, nè questo governo. Anche perché questo governo ha deciso di risanare il bilancio regionale, evitando ad esempio di iscrivere in bilancio somme che non sarebbero state riscosse. Ovviamente il gruppo il MEgafono non voterà la sfiducia”.
20.00 Iniziano le dichiarazioni di voto. Il primo a parlare è Toto Cordaro. “Ci saremmo aspettati da Crocetta cosa ne sarà dei ventimila precari, dove è finito il credito di imposta, cosa ne sarà dei Fondi Europei. Ci saremmo aspettati quali erano i ddl che avrebbe sottoposto ai capigruppo e quale l’agenda politica da prendere in considerazione. Non abbiamo ricevuto una sola proposta. Così, i deputati del Cantiere popolare hanno deciso di votare la sfiducia, non senza sofferenza”
19.55 Alla ripresa, scoppia la polemica sulla Fondazione Federico II. Il presidente Forgione risponde attraverso una nota, a una polemica che avrebbe sollevato il deputato del Partito dei siciliani Giovanni Greco, che avrebbe parlato di scarsa trasparenza della Fondazione. Greco chiede di parlare, Ardizzone non gli dà la parola.
19.26 Finisce l’intervento di Crocetta. Il presidente dell’Ars Ardizzone commenta: “Lei ha parlato per 78 minuti. Complimenti”. L’Aula verrà sospesa per un quarto d’ora.
19.25 “Per me – va avanti Crocetta nel suo lungo monologo – questa mozione è solo il frutto di un pregiudizio. Avete deciso prima di giudicare e valutare. Come dice Cicerone nel testo sull’Amicizia: ‘E’ la classica slealtà che non si perdona agli amici'”.
19.19 Ancora il governatore: “Sui rifiuti stiamo liberando il settore dalla mafia e i Comuni dai vecchi carrozzoni mangiasoldi, costituiti dalle vecchie società. L’anno scorso mi ricordo che in Sicilia c’era l’emergenza rifiuti. Oggi non mi sembra sia così. Poi, se si chiede al presidente Crocetta di fare in modo che in pochi mesi si faccia la raccolta differenziata che non si è fatta in cinquant’anni, allora che posso dirvi?”.
19.14 Crocetta: “Bisogna studiare per fare politica. Io ho aspettato di avere 50 anni prima di fare il sindaco. Anche se Occhetto voleva farmi candidare a 22 anni alla Camera dei deputati”.
19.07 “Io posso andare a casa anche domattina. Non ho interessi da difendere”, insiste Crocetta. Che poi attacca il nostro giornale: “Ormai leggete solo Live Sicilia, invece dovreste leggere gli atti del governo”.
19.04 Ancora Crocetta: “Taglieremo un miliardo di sprechi. E utilizzeremo quei soldi per la spesa sociale. Ma dobbiamo partire dalla destrutturazione del vecchio sistema deviato. Ho accusato qualcuno in questi mesi? Non mi pare. Ma certe cose poi si avverano. Perché certe cose le seguo da tempo. Mi accusano di avere messo due milioni nel mio capitolo di bilancio per la comunicazione? Ma sapete quanti erano prima? Erano 186 milioni di euro di comunicazione. Cominciate a vedere le fatture di alcune società, e capirete tante cose”.
18.59 Crocetta: “La Scilabra ha portato avanti una riforma che ci consentirà di risparmiare 400 mila euro. E invece è stata lapidata, offesa. Noi abbiamo presentato trenta denunce alle varie Procure, non solo sulla Formazione. Sulla Sanità non succederà più che si spenda per i medicinali contro l’osteoporosi più che in ogni altra parte del mondo. Non abbiamo fatto solo denunce, ma qualcuno presto verrà arrestato, se ha sbagliato”.
18.50 Crocetta prosegue il suo intervento: “Io nel rapporto col Movimento cinque stelle ho operato con la massima buona fede. Ma appena iniziano a inciuciare con questo, poi con quelli, fanno le mozioni col centrodestra, cambia tutto. Eppure, per la prima volta, le agenzie di rating hanno interrotto il declassamento della Sicilia. E il bilancio ha evitato il default. Noi abbiamo operato un miliardo di euro di tagli reali. Abbiamo licenziato 78 boss palermitani che ricevevano lo stipendio in carcere. E tutto pare uno show, come quando ho licenziato la moglie del boss Emmanuello”.
18.40 “Chiedo ai grillini: cosa è successo – chiede Crocetta – negli ultimi quattro mesi? Cosa abbiamo fatto di scandaloso? Cosa è intervenuto nel frattempo, per portare il Movimento cinque stelle a presentarsi in una conferenza stampa insieme ai deputati del centrodestra? Caro Cancelleri, il pinocchio sei tu. Lo dico io cosa è successo: è la vicenda Irsap. Perché non abbiamo avuto altri scontri. Voi siete diventati politicanti come tutti gli altri. E non potrete mai avere alleati. Io invece sono per contaminarmi”.
18.33 “Hanno attaccato pure – prosegue Crocetta – la Stancheris perché si è fatta fotografare col pigiama da Wonder Woman, quando è andata negli Usa per curarsi da una grave malattia”.
18.27 Ancora Crocetta sui suoi conti: “Le spese di rappresentanza? Abbiamo impegnato 43 mila euro. La spesa più bassa nella storia della Regione siciliana. Adesso mi attaccano per le promesse non mantenute? Ad esempio, mi accusano sulla Fiat. Io non sono il capo della Fiat, posso solo dire che spero che la Fiat non lasci la Sicilia. Anche sui Fondi europei, siamo vicinissimi a raggiungere i livelli imposti dall’Europa”.
18.22 Prosegue Crocetta: “La mia diaria, in realtà, va a sostituire i rimborsi per missioni e per rappresentanza. La stipendio per i portaborse va per 1.500 euro per lo stipendio, 950 euro per i contributi, più 450 euro per l’affitto della mia segreteria a Gela, dove ho dovuto fare installare i vetri anti kalashnikov. A fronte di 3.180 euro, io ho speso 5.900 euro. Insomma, il mio stipendio netto è di 7.400 euro netti ai quali devo togliere le spese per stare a Palermo. Quando devo guadagnare? Con tutto il rispetto, meno di un usciere della Regione? O devo guadagnare meno di quando facevo l’operaio al Petrolchimico? Qualche vestito dovrò pure comparmelo, o no?”.
18.15 Ancora Crocetta: “Io credo nella democrazia come valore. Ma ho capito bene la parte recitata dai grillini. Grillo nel 2006 era venuto a Gela a dire ai miei concittadini che non avrebbero mai compreso uno come me. O nel 2008, quando diceva che io ero l’unico politico siciliano per il quale valesse la pena venire nell’Isola. Sul mio stipendio, poi, voglio precisare una volta per tutto. La mia retribuzione netta è di 2.500 euro in più rispetto ai parlamentari. Poi io mi pago una assicurazione sulla vita, che dovrò pagare per sempre. Anche quando sarò in pensione, dovrò continuare a pagare l’assicurazione”. Poi Crocetta snocciola i numeri. “C’è anche una piccola quota per il Megafono. Già, non solo sono ‘bigamo’, come dice Cracolici, ma anche poligamo”.
18.11 Il governatore prosegue: “Non sono mica il primo presidente della Regione ad avere affrontato problemi nella gestione della giunta. Ma è il governatore che risponde dell’operato dei suoi assessori. Io le elezioni le ho vinte. Bisogna partire dal rispetto dei reciproci ruoli. Io non ho mai corteggiato nessuno, e ho avuto rapporti corretti con tutti, anche col Movimento cinque stelle. Con i grillini ho avanzato un patto istituzionale al quale mi si è risposto ‘ni’. Dai sondaggi che ho, e dal rapporto che ho con la gente, c’è una netta discrepanza da quanto leggo su alcuni blog online e la gente stessa, che oggi vede una speranza. Il confronto che ho portato avanti in questi mesi è stato interrotto, ma non da me”.
18.08 Crocetta: “Io non ho disprezzo per la mozione di sfiducia, ma ho rispetto per le istituzioni. Qualcuno ha scomodato Dio. Credo che non sia giusto. Ma lo voglio fare citando un salmo: ‘Eccomi, sia fatta la tua volontà'”.
18.05 Finisce la discussione generale. Prende la parola il presidente Crocetta.
17.58 Fontana (Pdl): “Questa mozione arriva in un momento per noi sbagliato. Ma non possiamo sottrarci di fronte all’occasione di criticare fortemente il governo regionale. Ad esempio, quello della cancellazione delle Province è un provvedimento farneticante”.
17.54 Si susseguono gli interventi dei parlamentari: prende la parola il deputato del Partito dei siciliani Lo Sciuto, poi è il turno di Valentina Zafarana del Movimento cinque stelle.
17.42 Il deputato Pdl Giorgio Assenza: “Non credo che quest’Aula abbia lo stesso sussulto di dignità che i deputati dimostrano nei corridoi e nei colloqui privati dove esprimono la massima sfiducia nei confronti del governo. Il Pdl voterà contro questo governo. Questo governo ha sbagliato tutto. Anche i documenti più banali, più semplici. E basta con le giunte itineranti che costano decine di migliaia di euro ai siciliani. Ridiamo dignità a quest’Aula. Adesso ci rimproverano di aver perso oggi tempo: quest’Aula da mesi perde tempo, a causa delle assenze del governo”.
17.32 Prende la parola il deputato Udc Sorbello: “C’è un tasto dolente in questo anno di governo: dobbiamo capire quali sono le regole che portano alle nomine di amici, candidati e fedelissimi. Finora sono state nomine buone per qualche stipendio. Ma presto bisognerà attribuire nomine anche per posti di grande responsabilità. Spero che questa mozione funga da monito e che spinga il governo a impegnarsi per raggiungere i propri obiettivo”.
17.23 Tocca al deputato di Articolo 4 Totò Lentini: “Pensare che un giornalista come Fazio guadagni milioni di euro l’anno è inaccettabile. Le critiche a questo governo, invece, sono assurde. Dopo pochi mesi cosa ci si aspettava? Vorrei ricordare che ad esempio il governo Lombardo non ha fatto che nominare consulenti. Al punto che ci siamo visti costretti a fare una legge per bloccarle. Questo governo a lavorato per dare finalmente dignità alla Formazione professionale, per dare risposte ai Forestali. Crocetta di marcio ne sta debellando”.
17.10 Prende la parola il deputato del Movimento cinque stelle Valentina Palmeri: “Noi abbiamo proposto al governo molti progetti, molte idee. Nel frattempo, la Regione continua a pagare i consulenti per il Patto dei sindaci, che costano ai siciliani 12 mila euro al mese”.
17.01 Milazzo (Pdl): “Non siamo qui per sfiduciare il governo Crocetta. Ma siamo qui per capire se dobbiamo seguire o meno il Movimento cinque stelle nella loro campagna mediatica. Una mozione che produrrà solo un autogol: verrà certificato che questo governo ha la fiducia in Aula. E’ un suicidio. Io avrei proposto, semmai, ‘facciamoli cucinare’. Lei, presidente Crocetta, non deve illudere l’Assemblea, invece di prendere da parte i deputati al bar, creando poi qui comportamenti ambigui. Sarebbe più dignitoso se lei ci trattasse semplicemente come opposizione. Io non voterò la mozione del Movimento cinque stelle, lo stesso partito che a Roma voterà la decadenza di Silvio Berlusconi”.
16.57 Prende la parola Ferrandelli (Pd): “Questa mozione va rottamata. Chi vi parla non ha lesinato critiche, sempre costruttive. Ma mai critiche ‘sfasciste’, come questa dei grillini o di un centrodestra ormai allo sfascio”.
16.50 Cimino (Voce siciliana): “Qualcuno vuole creare le condizioni per destabilizzare ancor di più la Regione siciliana, anche a Roma, dove i siciliani, i ministri e i sottosegretari di riferimento non fanno squadra. Io non mi sento di difendere gli assessori completamente. Certamente, il periodo di rodaggio è finito. E il presidente Crocetta non può essere lasciato solo”.
16.44 Prende la parola Ragusa (Udc): “Questa mozione di sfiducia poteva essere rimandata. Avremmo potuto lavorare ai problemi dei siciliani. Sui fondi europei, sul patto di stabilità, i cantieri di servizio”.
16.43 La replica di Ardizzone: “La scelta di applicare il Decreto Monti, senza se e senza ma, è un obbligo di legge, non una scelta discrezionale”:
16.38 Il deputato di Pds Giovanni Greco: “Debbo ringraziare Musumeci che nel suo intervento ha messo in evidenza ciò che per noi è una cosa importante: perdere la centralità del parlamento, per noi, è perdere tutto. Il nostro presidente dell’Assemblea invece non si accorge che non funzione. Abbiamo più volte denunciato che gli assessori non si presentano in commissione. In questo parlamento non c’è una maggioranza nè un’opposizione. E il presidente dell’Ars parla ovunque di recepire il Decreto Monti. E mandiamo in pensione un segretario generale a 57 anni”.
16.32 Sempre Zito: “Ormai sentiamo persino che la mafia distribuisce lungo l’autostrada, provocando incidenti. Ma la mafia non la vede dove c’è davvero. L’impressione è che qualcuno voglia fare l’antimafia solo sui giornali, e non quella reale”.
16.28 Zito (Movimento cinque stelle): “Noi abbiamo proposto cento pagine di proposte al governo. E in cambio ci è stato proposto di entrare nel governo, cioè poltrone. Che a noi non interessano. Oggi tutti si prendono i meriti sull’abolizione della Tabella H, ma vorrei ricordare che tutti avevano votato a favore della Tabella H, tranne noi e i deputati della Lista Musumeci. E’ stato poi il Commissario dello Stato a bocciarla”.
16.19 Prende la parola Concetta Raia (Pd): “Ma veramente, colleghi che avete presentato la sfiducia, pensate che in dieci mesi il governo Crocetta dovesse risolvere tutti i problemi creati dai governi precedenti? O che la burocrazia incrostata da anni improvvisamente si sbloccasse? Questo governo ha invertito una rotta, intervenendo contro le illegalità e le ruberie”.
16.11 Fazio (Misto): “Questo è un dibattito inutile? Certamente, come sono stati inutili le sedute di tutti questi mesi, dal rientro delle ferie. Quasi sempre a causa dell’assenza degli assessori. Crocetta si è presentato come il presidente della svolta. Ma l’attività svolta certamente non ha soddisfatto finora la maggior parte dei siciliani”.
16.08 Sempre Dipasquale: “Qualcuno pensa che questa mozione sia nata a Caltanissetta, nella stanza dei bottoni che questo governo sta contrastando”.
16.00 Dipasquale (Megafono): “Abbiamo trovato una Sicilia in condizioni drammatiche. E abbiamo chiuso un bilancio difficilissimo e una Finanziaria, grazie all’operato di un assessore all’Economia che ci è stato mandato dal cielo. Ho grande riconoscenza anche per l’assessore Bartolotta, che ha finalmente consentito di intervenire sulla Siracusa-Gela. E hanno lavorato benissimo anche gli assessori Sgarlata e Stancheris. Quest’ultima va in giro? Prima avveniva a carico nostro, con figli e nipoti”.
15.58 Anselmo (Udc): “Il governo sta lavorando, ed è da irresponsabili pensare una mozione di sfiducia”.
15.45 Pogliese (Pdl): “Sono consapevole delle difficoltà del momento, delle difficoltò incontrate da parte dell’esecutivo. L’emergenzialità però non toglie nulla a ciò che è stato finora l’operato del governo: una sterile politica degli annunci. Si sono parlati spesso, con tempi ravvicinati, linguaggi di senso opposto. Non ultimo il Muos e le sue altalenanti vicissitudini. O ancora l’art 37 del nostro Statuto, sbandierato e poi finito nell’ennesimo bluff. Questa è una mozione che non può non essere votate. A prescindere dall’esito, spero che serva davvero per imprimere una svolta”.
15.27 Sempre Lupo: “Abbiamo ascoltato anche il deputato Falcone, del Pdl, sostenere le ragioni di un gruppo come quello dei grillini, che ha contestato fortemente, anche oggi, il ventennio berlusconiano. La gente, per le strade, non ci chiede la sfiducia al governo. Qualcuno vuole anche strumentalizzare il confronto interno tra Pd e governo. Chi non è abituato alla democrazia nei partiti, lo comprendo, può scambiarla per una rissa. Ma il nostro è un dialogo, che ha come obiettivo quello di rafforzare l’azione di governo, attraverso una maggiore intesa con i partiti di maggioranza”.
15.22 Prende la parola il segretario del Pd Giuseppe Lupo: “Questa mozione è stata dettata da Beppe Grillo. Un modo per sganciarsi dal governo Crocetta, così come vuole fare il movimento con ogni altro esecutivo. Così, i grillini hanno scelto la strada di un’opposizione di retroguardia. In questi mesi è cambiato solo che il ‘guru’ Grillo ha scomunicato il ‘Modello Sicilia’. Ho apprezzato il senso di reponsabilità di molti deputati di opposizione”.
15.19 Cordaro: “Questo governo meriterebbe la sfiducia, ma in ballo oggi non c’è il destino del governo, bensì quello della Sicilia. Attendiamo di ascoltare il presidente Crocetta per sentire da lui se ha compreso la drammaticità del momento che sta vivendo la Sicilia”.
15.15 Ancora Cordaro: “Noi abbiamo sempre recitato il ruolo di opposizione responsabile. E non ci siamo mai venduti, a differenza di altri. E chi parla di ribaltone o è ignorante, o è in malafede. Anche perché non c’è nulla da ribaltare, visto che Crocetta una maggioranza in Aula non ce l’ha”.
15.12 Sempre Cordaro: “Ma oggi è il momento di richiamare il concetto della responsabilità pubblica della parola. Anche per sottolineare l’indecoroso balletto tra il Pd e il governo. Siamo passati dagli ‘Osanna’ alle frasi di Lupo che ha definito Crocetta ‘un cabarettista. Il governatore infine ha risposto paragonando Lupo a Berlusconi. A quel punto, tutti i media avevano parlato dell’addio del Pd alla maggioranza”.
15.09 Il capogruppo di Pid-Grande Sud, Toto Cordaro: “La mozione è stata presentata dai colleghi del Movimento cinque stelle. Il 10 novembre 2012, Beppe Grillo, leader dei grillini, diceva: i nostri 15 deputati in Sicilia sostengono gli atti del governo Crocetta. Grillo sanciva: ‘Il Modello Sicilia è meraviglioso’. Era tanto meraviglioso che aveva portato il M5S a eleggere il vicepresidente vicario come Venturino e il presidente di una commissione importante come quella all’Ambiente come Trizzino”.
15.01 Parola al capogruppo di Articolo 4 Luca Sammartino: “La rivoluzione nasce ridando credibilità alla nostra Isola. La classe dirigente oggi deve ritrovare rispetto per le istituzioni, attraverso l’arte nobile della politica. Crocetta ha operato creando i presupposti per la rivoluzione, destrutturando il sistema del passato. La Sicilia, però, di tutto ha bisogno, ma non di nuove polemiche. E di una mozione di sfiducia come questa. Oggi non riesco a comprendere cosa abbia portato alla rottura del cosiddetto ‘Modello Sicilia’. Spero che si possa ritrovare la sintonia”.
14.53 Prende la parola Picciolo (Drs): “Questa mozione manca delle condizioni minime perché sia praticabile. Questo è un governo che si è insediato pochi mesi fa, e ha trovato una situazione disastrosa. Il ‘no’ alla sfiducia, quindi, non è un atto di cieca e servile lealtà. Ma questa mozione non serve a nulla. Non serve alla Sicilia. Semmai, serve una vera agenda ‘del fare’. Basta chiacchiere. Noi siamo pronti. Questa mozione, però, è un frutto fuori stagione”.
14.47 La parola al vicepresidente dell’Ars, l’ex grillino Venturino (adesso al gruppo Misto): “Il Movimento cinque stelle, in pochi mesi è cambiato. Non avrei mai pensato che un ex collega facesse un discorso così populista e demagogico. Se passasse questa mozione, cosa succederebbe fuori? Questo è solo un esercizio di stile. Stiamo perdendo tempo. Questa mozione è una baggianata”.
14.43 Prende la parola il deputato Udc Turano: “Cancelleri e Musumeci, con la mozione di sfiducia hanno commesso un grosso errore. A distanza di dieci mesi, presentare una mozione significa volere ledere le prerogative di un parlamento che ha cinque anni per portare a termine la propria azione. Io voterò quindi contro la mozione di sfiducia. Ma è chiaro, non si può costringere l’Aula a una mozione di sfiducia, per affrontare un dibattito serio”.
14.36 Sempre il deputato grillino: “Non avete rinunciato a un euro del vostro stipendio, non avete rinunciato a un’auto blu. Noi abbiamo l’onore e l’onere di rappresentare quei siciliani che attendono e vogliono un vero cambiamento. Siamo quelli che rappresentano la maggioranza ai quali la politica non ha saputo dare risposte. Siamo solo 14 qui dentro, ma centinaia di migliaia fuori di qua”.
14.28 Cappello (Movimento cinque stelle): “Se noi non credessimo nelle parole ‘rivoluzione’ e ‘cambiamento’, nessuno ci avrebbe attribuito il merito del cosiddetto ‘Modello Sicilia’ che va ricondotto unicamente all’operato del Movimento cinque stelle. Il popolo siciliano non ci ha votato per essere uguali a chi ci ha preceduto. Ed essere ‘diversi’, per noi, significa fare l’interesse dei siciliani”.
14.15 Bernadette Grasso: “Oggi siamo qui a recitare sul canovaccio scritto dal Movimento cinque stelle, che ha come unico obiettivo quello di recuperare il consenso che forse ha perso anche al proprio interno. Anche se il nostro giudizio sul governo regionale è assolutamente negativo. Chi parla di antipolitica non può poi sedersi nei salottini col governo a concordare presidenti di commissione”.
14.05 Di Mauro: “La vicenda del Muos, ad esempio, è l’esempio di come in campagna elettorale il presidente si sia lanciato in promesse che poi non avrebbe potuto mantenere. Anche sull’Eolico, bisogna fare chiarezza e portare in Aula un ddl che sospenda i nuovi impianti. Adesso chiediamo al presidente Crocetta un vero cambio di marcia”.
14.00 Ancora Di Mauro: “Guardando il governo, che lo stesso Malafarina considera composto da tecnici che ‘non sono una cima’, è evidente come Crocetta non abbia alcun rapporto fiduciario nè col Pd, nè con gli altri partiti della maggioranza, visto che nessuno di loro è rappresentato nell’esecutivo”.
13.53 Di Mauro (Partito dei siciliani): “Le opposizioni hanno seguito in silenzio, e con rispetto, per settimane, lo scontro tra Pd e il presidente Crocetta. Attendevamo il presidente Crocetta per un dibattito in Aula che spiegasse la situazione politica. E questo ci ha portato qui a discutere la mozione di sfiducia. “.
13.43 Ancora Falcone: “La spesa in conto capitale è tornata indietro al 1990. La spesa europea è ferma. Lo stesso vale per le infrastrutture. La legge sui rifiuti, quella sull’acqua, sono rimaste al palo”.
13.39 Interviene il vicecapogruppo del Pdl Falcone, uno dei firmatari della mozione di sfiducia: “La mozione rischiava di fermarsi, per, diciamo così, un incidente di percorso. Ho firmato anche per garantire l’equilibrio tra le ragioni di un governo, che consideriamo inadeguato, e una fetta del parlamento che ha voluto avanzare la sfiducia. E’ vero, non ci facciamo illusioni sull’esito. Ma almeno, la mozione consente di aprire un dibattito”.
13.33 Sempre Laccoto: “Il presidente Crocetta ha rotto col passato. Adesso bisogna passare alla ‘fase due’ dell’azione di governo. La mozione di sfiducia aggraverebbe soltanto le condizioni della Sicilia”.
13.29 Laccoto: “La scelta di sopprimere le Province è stato molto coraggioso. Ed è copiato dal governo nazionale. La cancellazione della Tabella H, è una svolta.Ogni anno, in finanziaria, discutevamo fino a tarda notte per sponsorizzare questo o quell’ente. Insomma, fin qui il giudizio è positivo”.
13.25 Prende la parola il deputato Laccoto (Pd): “Il partito democratico ha criticato il governo, certo. Ma per rilanciare l’azione del governo. Non certo per arrivare a una sfiducia che non servirebbe al popolo siciliano”.
13.20 Ancora Musumeci: “Lei, Crocetta, è un uomo solo. E’ astuto come una volpe, ma ha la paura di un coniglio. Lei si deve augurare che a fronte della sua rivoluzione a parole, i siciliani non facciano la rivoluzione con i fatti. E i siciliani sono stanchi di un governo immobile, che non sa decidere. Che si affida solo ai proclami. Con questa mozione, noi abbiamo dato un minimo di speranza a chi spera che questo governo possa andare a casa. Sull’esito, certamente, non ci facciamo illusioni. Soltanto per un fatto di istinto di sopravvivenza: nessun tacchino si augura che il Natale venisse in anticipo, e tutti gli agnelli si augurano che la Pasqua venga cancellata dal calendario. Sappiamo però che quando Crocetta lascerà Palazzo d’Orleans, resteranno le macerie, che si aggiungeranno a quelle dei predecessori”.
13.12 “E ancora – dice Musumeci – sono arrivate le critiche anche delle parti sociali: la Cgil ha detto che la luna di miele con i siciliani è finita. C’è tanta sede di legalità in questa Isola. Ma c’è anche tanta fame. La sua coraggiosa azione di denuncia del malaffare, della quale non ho difficoltà a darle atto, da sola non è bastata e non può bastare. La Sicilia chiede legalità e sviluppo. Chiede di essere normalizzata. E invece, lei ha pensato che l’unico male fosse le Province. E oggi non c’è ancora uno straccio di proposta in Commissione ed è inaccettabile la proposta sulle Città Metropolitana. Perché tanta improvvisazione, tanta fretta, tanta voglia di annunciare? Avete condannato al patibolo del sospetto dipendenti e funzionari. Alcuni di loro, persone perbene. Lei avrebbe dovuto fare la rivoluzione delle nomine, dando spazio al merito. In dieci mesi, cento nomine, tutte improntate al merito? Macché”. A quel punto, Musumeci ha elencato i nominati di Crocetta, vicino al Megafono. Ma quale rivoluzione? Avete fatto in un anno le cose peggiori. E lo avete fatto nel modo peggiore. Crocetta è uno stregone. Lei è capace di concedere un’amicizia con un mafioso, seppur per redimerlo. Ma anche di accusare un deputato incensurato, che con un presunto mafioso ha parlato al telefono”.
13.10 “E l’opposizione – continua Musumeci – è stata sempre responsabile. Ha persino aperto a un patto istituzionale per risolvere i problemi dei siciliani. Mentre lei duettava col suo partito: ‘Rimpasto sì, rimpasto no’, lo Svimez usciva con un rapporto drammatico sullo stato economico della Sicilia”:
13.07 Ancora Musumeci: “Non ci interessava la crisi interna tra Crocetta al Pd. Ma nel momento in cui il Pd dichiara di uscire dalla maggioranza, non è più una vicenda interna. Il parlamento a quel punto ha il diritto di sapere se il governo ha una maggioranza. Lupo ha detto: ‘Crocetta in questi mesi si è impegnato più a lavorare al suo partito che alla Sicilia’. Lo ha detto, caro presidente Crocetta, il numero uno del suo partito. E Cracolici ha detto: ‘Crocetta non può pensare di andare avanti così. Il cambiamento rischia di rimanere una predica, più che una pratica’”. E ancora, Lupo: ‘Non ci sentiamo più responsabili del governo Crocetta’. Lei, presidente Crocetta, a quel punto avrebbe dovuto chiedere di riferire in Parlamento. Perché la fiducia gliel’ha tolta proprio il suo partito”.
13.05 Sempre Musumeci: “La fiducia, presidente Crocetta, prima di averla tolta noi, gliel’ha tolta il suo partito. Quello che ha dovuto rincorrerla in campagna elettorale. Sono volati stracci e piatti. E’ accaduto quello che non doveva accadere in una politica rivoluzionaria. E noi, opposizione, a restare zitti. Sbigottiti”.
13.01 Prende la parola Nello Musumeci: “Questa mozione rappresenta una sorta di macigno nella palude delle complicità trasversali in cui si è impantanata questa assemblea. E’ l’unica boccata d’ossigeno che riesco a immaginare nell’asfissia dell’indifferenza di questa navata pagana. Questa mozione ridà dignità alla politica. Dà voce al parlamento. Questa mozione è l’unica speranza per migliaia di siciliani, che si sentono delusi, mortificati e avviliti”.
13.00 Il presidente dell’Ars Ardizzone: “Onorevole Malafarina, adesso al suo gruppo restano appena 11 minuti per tutti gli altri deputati”.
12.53 Sempre Malafarina: “Noi non utilizziamo strategie mediatiche. Cerchiamo di dare risposte ai siciliani. Voi grillini credete di raccogliere consenso dalla protesta. I siciliani però sono stufi e stanchi di proteste inutili, di fango buttato sulle istituzioni e sull’Italia. Noi ci siamo impegnate per portare avanti un ideale, quello del cambiamento”.
12.50 Ancora Malafarina: “Il progetto del Megafono e del governo Crocetta è chiaro: una lotta al malaffare, alla mafia e alla corruzione. A voi grillini era stato chiesto di partecipare con idee e contributi. Noi siamo venuti a parlare con voi, nel vostro gruppo, a discutere dei problemi della Sicilia. E il giorno dopo avete tenuto una conferenza stampa col capogruppo Pdl D’Asero per attaccare il governo. A che gioco ciocate?”.
12.48 Sempre Malafarina ai grillini: “Voi non difendete la rivoluzione. Avete evidentemente interessi inconfessabili. Avete persino fatto una battaglia sull’Irsap, mettendo in discussione la storia di una persona che si è battuta contro il malaffare”.
12.46 Malafarina: “Questa Regione ha centomila dipendenti. Per colpa di una Regione clientelare che ha assunto in maniera indiscriminata. Crocetta dovrebbe vestirsi da Mago Merlino? Gli assessori non saranno bravi, non saranno delle cime. Ma sono persone perbene”.
12.44 Malafarina: “Mi sarei aspettato una mozione di sfiducia a Cuffaro, non certo a Crocetta. Un presidente che ha fatto della sua storia e delle sue azioni, la sua ragione di vita. Cancelleri, voi fate solo chiacchiere. Ma c’è anche una fase in cui il pensiero si traduce in azione: stiamo demolendo un sistema affaristico clientelare che ha ridotto la Sicilia in mutande”.
12.40 Prende la parola Antonio Malafarina: “Oggi non so se ridere o piangere. Sono rimasto molto deluso dall’intervento di Cancelleri. Le cose che il presidente ha annunciato, non è detto che non verranno realizzate. Cancelleri, lei è come Pinocchio, e ha detto molte bugie da questo scranno. Al Movimento cinque stelle era stata chiesta la partecipazione a un progetto di cambiamento. Cambiamento che questo governo vuole ancora realizzare. Vuole la giustizia sociale, la trasparenza e la lotta alla mafia che per anni nessuno mai ha voluto porre all’attenzione”.
12.38 Ancora Cancelleri: “Chi non voterà questa mozione, perderà il diritto di lamentarsi. A chiunque, da domani, salirà su questo scranno a criticare il governo, ricorderemo che, nel momento in cui si poteva fare qualcosa, era assente”.
12.37 Cancelleri: “Questa mozione l’hanno firmata i precari, le famiglie, i genitori. Le imprese, gli allevatori, gli agricoltori e i commercianti. L’hanno riformata i giovani, gli anziani. Questa rivoluzione non ha dato risposte a nessuno di loro”.
12.35 Cancelleri: “Il Movimento cinque stelle ci ha provato. Davanti a tutti. E’ nato il ‘Modello Sicilia’, e quella idea poteva essere un nuovo modo di fare politica, anche rispetto all’esempio nazionale: l’idea che tutti i partiti facessero un passo indietro e lavorassero tutti insieme per l’interesse dei siciliani. Noi continuiamo a pensarle queste cose. Ma vediamo pachidermia, miseria e fame. La gente non chiede più un favore per un posto di lavoro. La gente chiede riforme, futuro e pane”:
12.31 Il capogruppo dei grillini: “Perché attendiamo una legge per dimezzarci lo stipendio? I deputati potrebbero farlo già da sè, inviando parte di quei soldi, ad esempio, al Fondo per il microcredito. Ma è meglio dire che la legge impone di guadagnare troppo”:
12.28 Sempre Cancelleri: “Oggi no avremmo voluto discutere una mozione di sfiducia, avremmo preferito confrontarci sui temi economici, sullo sviluppo. Parlare ad esempio di rifiuti. Ma vedo che oggi l’Aula è quasi piena. Come nel giorno della proclamazione. Forse andrebbe fatta una sfiducia a settimana”.
12.21 Cancelleri: “Questa maggioranza è stata costruita a tavolino, con la squadretta. Con esponenti autorevoli esterni a questo parlamento impegnati a cercare di qua e di là singoli deputati. Questo governo non ha una spina dorsale, che gli consentisse di camminare libero dai condizionamenti”.
12.20 Inizia l’affondo di Cancelleri, che sta ripercorrendo le promesse mancate del presidente Crocetta, raccolte in un articolo di Live Sicilia.
12.17 Prende la parola il capogruppo del Movimento cinque stelle, Giancarlo Cancelleri, che introduce il proprio intervento con una citazione di Oliver Cromwell, che chiede si metta fine all’esperienza “di un parlamento disastroso”. “Stamattina il presidente Crocetta ha detto che il Movimento cinque stelle è quello che fa i proclami”.
12.11 Interviene Milazzo (Pdl): “Quanto avvenuto in prima commissione è un fatto veramente grave istituzionalmente scorretto. Più volte sono stato chiamato in causa dai colleghi per il rinnovo di questa commissione. Avere consentito, con un colpo di mano, che un parlamentare di questa assemblea non fosse messo nelle condizioni, fisiche, di partecipare a questa assemblea, è scorretto. Io ero componente naturale di quella commissione, e dovevo essere nominato d’ufficio: è una violazione del regolamento”.
12.09 E’ ripresa la seduta a Sala d’Ercole.
12.05 A minuti riprenderà la seduta d’Aula con all’ordine del giorno la mozione di sfiducia al presidente Crocetta.
11.28 Il Pd conferma, attraverso le parole del capogruppo Baldo Gucciardi, il voto contrario alla mozione di sfiducia: “Questa seduta forse poteva essere utilizzata per lavorare a cose più urgenti. Il mio partito, ovviamente, sarà al fianco del presidente Crocetta, come ha fatto fino a oggi”.
11.18 Sempre Crocetta: “La rivoluzione? Solo chi non la vuole vedere, non la vede. E solo chi non capisce il rapporto tra lotta agli sprechi e sviluppo può rimproverarci di no aver fatto nulla per la Sicilia. Noi stiamo intervenendo in maniera concreta, ad esempio, sulla Sanità e sulla Formazione, e i tanti milioni risparmiati verranno utilizzati per finanziare leggi di sviluppo. Oggi l’opinione pubblica parla di una Regione che sta finalmente cambiando. Mi chiamano siciliani dalla Germania, dall’INghilterra, per raccontarmi di come l’immagine dell’Isola stia mutando, all’estero. Oggi il quadro etico è nuovo”.
11.16 Sulla situazione dei precari, il governatore spiega: “Noi avevamo presentato, di concerto col ministro D’Alia degli emendamenti accolti positivamente nelle commissioni di merito. Non ci aspettavamo che la Camera capovolgesse quei pareri. Adesso, ovviamente, non c’è più tempo per intervenire su un decreto che verrà convertito in legge già domani. Speriamo però di riproporre il nostro emendamento in vista del decreto di stabilità. Una cosa è sicura: questo governo non abbandonerà i precari siciliani”.
11.15 La seduta è stata sospesa. Riprenderà a mezzogiono.
11.08 Sul rapporto col Movimento cinque stelle, Crocetta ha detto: “Il capogruppo Cancelleri è come una mosca cocchiera. E’ convinto di guidare il bue che sta cavalcando. I grillini sono sicuri di avere un’adesione di un terzo dell’Ars? Il dissenso andava manifestato semmai sugli atti e i provvedimenti. Perché hanno votato a favore delle nostre leggi? Poche leggi? La paralisi della prima commissione, non certamente voluta dal governo, ha inciso sull’approvazione dei ddl, anche di quelli che non comportavano una spesa. E comunque, le leggi mica le fa solo il governo, ci sono anche i parlamentari. Il Movimento cinque stelle, purtroppo, è diventato un partito come gli altri, che utilizza i vecchi strumenti del politichese”.
11.05 Nei corridoi di Palazzo dei Normanni, il presidente della Regione Rosario Crocetta manifesta serenità: “La sfiducia? Io amo molto un salmo, che vorrei ricordare in questo momento. Si intitola: ‘eccomi’. Io non ho alcuni interesse personale da difendere, non ho aziende nè affari. Interpreto il mio ruolo come una missione. Gli effetti di una eventuale sfiducia sarebbero però devastanti per la Sicilia”.
11.03 E’ iniziata la seduta d’Aula a Sala d’Ercole.
10.45 “Mi offro con umiltà al Parlamento”. Così il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, arrivando a Palazzo dei Normanni. “Sono sereno” aggiunge il governatore che ai grillini, secondo cui la sua azione amministrativa finora è stata incentrata sugli spot, replica: “Lo dicono proprio loro che vivono solo sugli spot”.
Pubblicato il
29 Ottobre 2013, 22:00