19 Settembre 2016, 11:21
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PALERMO – “Mi candiderò a consigliere regionale. Voglio verificare il mio stato di rottamazione. Ho 62 anni e nel mio curriculum ormai non ho più spazio. Ho fatto il deputato, il viceministro, il ministro, il sottosegretario di Stato, il presidente dell’Assemblea Regionale. Mi ricandido in Sicilia solo perché chi governerà l’Italia nel 2018 dipende da come andranno le elezioni del 2017 in Sicilia”. Così Gianfranco Miccichè, commissario di Forza Italia in Sicilia, intervistato da “Libero”, risponde alla domanda se si candiderà alla presidenza della Regione. Miccichè sostiene che il suo ragionamento sulle politiche è basato su un calcolo: “Dodici assessori regionali siciliani del centrodestra valgono almeno 400 mila voti. Tutte le ultime elezioni nazionali sono state vinte con uno scarto inferiore”.
L’ex ministro non crede all’ipotesi che in Sicilia vinca Grillo: “Cinquestelle non ha mai vinto quando si votava a turno unico. Raggiungerà il 27%. La sinistra non esiste, è sotto il 10. Noi, se uniti, possiamo arrivare al 35%”. Senza Alfano? “Alfano non si fa più sentire, credo che Ncd sia una causa persa. Finirà con Renzi a fare una corrente del Pd. Ma se ne porterà dietro pochi: il 70 per cento di Ncd tornerà nel centrodestra”. Micchichè, però, lascia aperto qualche spiraglio. “Le porte ad Alfano io le tengo aperte, ma si vota troppo a ridosso delle politiche, è difficile che Ncd possa replicare la strategia di Milano, dove ha sostenuto il centrodestra. Ameno che Renzi non sia così lucido da suggerire ad Alfano di sostenerci in chiave anti-grillina”.
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19 Settembre 2016, 11:21