10 Giugno 2011, 21:11
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A due settimane dalla sua ultima visita, Pierferdinando Casini torna a Bagheria per l’ultima giornata di campagna elettorale del candidato sindaco Vincenzo Lo Meo.
“Le elezioni di quindici giorni fa, sono state importanti non solo a Bagheria. Il risultato della Sicilia – ha esordito Casini – ha dimostrato che un partito come il nostro, un partito che non è proprietà privata di nessuno, ha preso più voti oggi di quanti ne avevamo preso in passato. A chi ha pensato di portarsi via la gente solo promettendo dei posti di potere, è stato dimostrato che la Sicilia è più forte della corruzione del potere. La Sicilia – ha continuato Casini – è fatta di uomini liberi che credono a valori e ideali. In questo Paese non tutti sono in vendita. C’è gente come noi che non è in vendita. I risultati del Terzo Polo in Sicilia lo dimostrano”.
Nel caldo e affollato pomeriggio bagherese, il leader dell’Udc non ha risparmiato attacchi al presidente del Consiglio e all’opposizione. “La differenza fra noi e Berlusconi, tra le tante, è che lui pensa che chi vince le elezioni è il padrone dell’Italia. Noi crediamo che chi fa il sindaco non è il padrone della città, è solo il primo cittadino di quella città. A differenza di quanto pensano altri, ha più doveri e responsabilità. Noi vogliamo parlare delle cose vere. Abbiamo gli annunci oggi della riforma fiscale, ancora una volta parliamo solo di spot”.
“Il risultato delle elezioni – ha attaccato Casini – è stato devastante per il Governo, il giorno dopo con un vertice tra Berlusconi- Bossi si è pensato bene di trasferire le sedi dei ministeri al nord per fare nuovi sprechi solo per soddisfare l’esibizionismo della Lega”.
Sul ballottaggio bagherese che vede impegnato il proprio candidato sindaco Vincenzo Lo Meo, Casini ha detto: “Bisogna che da Bagheria nasca un’alternativa nel segno del tricolore, della patria, dell’inno nazionale di cui noi siamo orgogliosi. L’Italia è quella cosa straordinaria solo perché c’è il nord, il sud , il centro, le isole. L’Italia non è una cosa che può essere spezzettata, non si può mettere parte del territorio contro un’altra parte del territorio, cittadini contro altri cittadini. C’è bisogno di riconciliare questo Paese perché stiamo diventando un Paese pronto solo al litigare o a dire bugie, qui c’è bisogno di lavoro, in particolare del lavoro dei giovani”.
Il leader dell’Udc ha preso posizione anche sul referendum abrogativo del 12 e 13 giugno. “Sul referendum dico: votate come vi pare ma andate a votare. Questo è un momento in cui è importante che diamo un segnale di riconciliazione tra i cittadini e la politica. E’ il momento dell’impegno, per cui possono esserci opinioni diversi sui quesiti ma andiamo a votare perché questo è un segnale molto importante”.
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10 Giugno 2011, 21:11