Notte di sangue in centro |Tudisco: “E’ anarchia”

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24 Giugno 2013, 18:20

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CATANIA – “Così non si può andare avanti. La prossima volta potrebbe scapparci il morto”. Non riesce a trovare nemmeno un briciolo di fiato, Roberto Tudisco, presidente della Fipet, il sindacato che rappresenta la stragrande maggiornanza dei locali del centro storico cittadino. Dopo la notte di fuoco appena trascorsa dove lui, insiema ad altri gestori, avventori e cittadini, ha dovuto assistere a una scena di violenza inaudita, di certo non la prima che avviene nella zona della Movida, Tudisco torna a chiedere a gran voce interventi concreti nel centro storico, ormai divenuto impraticabile.

“I fatti avvenuti stanotte – afferma Tudisco a LivesiciliaCatania – rendono palese ciò che noi segnaliamo, senza ottenere alcun risultato, da anni. In zona c’è anarchia – aggiunge – si spaccia e ci si droga e i controlli, per quanto siano stati aumentati, non li vediamo”.

L’aggressione di stanotte in piazza Teatro Massimo, dove verso le 3 del mattino si è assistito a un vero e proprio Far West quando un gruppo di extracomunitari ha dato origine a una rissa finita con un accoltellamento, dopo aver seminato il panico tra i cittadini, è solo l’ultima di una lunga serie di soprusi e atti di violenza dell’area compresa tra via Ventimiglia, via di Sangiuliano, via Vittorio Emanuele e piazza Università. Scippi, spaccio e vandalismo sembrano infatti all’ordine del giorno nella zona centrale e tra le più frequentate della città. E questo, nonostante il commissariato di Polizia sia a un passo e, da poco tempo, siano state posizionate le telecamenre per la video sorveglianza.

“Siamo abbandonati a noi stessi – aggiunge Tudisco. Lo spaccio è solo uno dei problemi della zona: per strada operano vere e proprie bande che, oltre a vendere, consumano stupefacenti, fanno scippi e seminano terrore a qualasiasi ora. “Nemmeno tre settimane fa, avevamo sollecitato un incontro con il questore di Catania per denunciare la presenza massiccia di persone dedite alle attività illecite più disparate, dagli scippi a turisti e passanti, allo spaccio di sostanze stupefacenti e numerose risse – ha proseguito Tudisco. Ci siamo dichiarati pronti a denunciare cosa accade sotto i nostri occhi, ma abbiamo bisogno di sapere che non siamo soli”.

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Più volte il sindacato Fipet ha richiesto la presenza di una camionetta e dei poliziotti di quartiere per presidiare il territorio. “Più volte siamo stati tacciati di essere noi la causa di questi episodi – conclude – dimenticando che siamo onesti commercianti e che siamo i primi, e troppo spesso anche gli unici, a intervenire per garantire l’ordine pubblico. Chiediamo al nuovo sindaco di convocare un tavolo per risolvere la situazione. Il degrado non è solo a Librino, ma anche in pieno centro storico”.

Un appello che sembra che il primo cittadino abbia subito raccolto, chiedendo la convocazione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza. “Un forte rapporto tra le Istituzioni e le forze dell’ordine – ha spiegato Bianco – sono importanti per studiare le strategie per risolvere i problemi”. Anche Antonio Malafarina, deputato regionale, lancia un appello per chiedere maggiore sicurezza. “Occorre una tempestiva e visibile risposta delle istituzioni preposte verso le istanze della collettività – dichiara – che appare stanca di  vivere nel disordine morale ed ambientale in cui versa Catania” . 

 

 

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24 Giugno 2013, 18:20

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