27 Settembre 2020, 18:09
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CATANIA – Ha lasciato il carcere di Voghera ed è tornato a Catania. Sebastiano (Nuccio) Balbo, arrestato nel blitz antimafia Camaleonte la scorsa estate, è ai domiciliari. Lo ha deciso il gip Pietro Currò dopo l’istanza presentata dagli avvocati Maria Lucia D’Anna e Matteo Bonaccorso, difensori dell’indagato.
Per gli investigatori, Nuccio Balbo farebbe parte dei vertici di una delle correnti che compongono il pericoloso clan Cappello di Catania. Dalle indagini svolte dalla Squadra Mobile di Catania da cui è scaturita l’operazione Camaleonte la cosca catanese sarebbe articolata in tre frange: quella degli ‘storici’ riconducibili al padrino Turi Cappello, una riferibile a Ignazio Bonaccorsi, cioè dei Carateddi e l’ultima, autonoma ma alleata, che sarebbe stata creata dall’ex santapaoliano Mario Strano.
Nuccio Balbo insieme a Giovanni Pantellaro e Salvatore Arcidiacono sarebbe uno dei capi degli ‘storici’ dei Cappello. Quindi, l’indagato avrebbe avuto – secondo la tesi della magistratura – un ruolo di primo piano nell’organigramma del clan catanese.
Una scarcerazione che fa alzare le antenne agli investigatori. Sebastiano Balbo è lo zio di Gaetano Nobile (è il figlio della sorella dell’indagato), il piccolo imprenditore pestato davanti al mini market di via Diaz i primi di agosto da esponenti dei Cursoti-Milanesi. Un’aggressione che poi ha scatenato la sparatoria di viale Grimaldi lasciando sull’asfalto due vittime e portando in manette Carmelo Di Stefano. Uno scontro tra i due clan finito nel sangue.
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27 Settembre 2020, 18:09