Nuova denuncia della Dusty |"Somme conteggiate due volte" - Live Sicilia

Nuova denuncia della Dusty |”Somme conteggiate due volte”

L'amministratrice, Rossella Pezzino, segnala nuove "anomalie" nell'appalto ponte di 106 giorni.

bando rifiuti
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CATANIA – Ancora segnalazioni in relazione all’appalto ponte per la raccolta dei rifiuti. E’ ancora una volta la Dusty, attraverso la propria amministratrice, Rossella Pezzino, a segnalare altre “anomalie” nel mini – appalto della durata di 106 giorni aggiudicato dal Comune al Rti Senesi-Ecocar. Secondo quanto scritto dalla Pezzino, e inviato all’amministrazione comunale ieri, vi sarebbero stati errori nella determinazione dell’importo a base d’asta.

“La presente – si legge – ancora una volta per evidenziare il non consono atteggiamento dell’Ente in indirizzo, che – messo dinanzi alla prova dell’erronea determinazione dell’importo a base d’asta non interviene fornendo le necessarie spiegazioni in merito alle modalità con le quali è pervenuto alla relativa individuazione, ma – per cercare di distogliere l’attenzione sulla questione allo stesso sottoposta – preferisce limitarsi a richiamare una mera clausola di chiusura che si trova in tutti i Capitolati, ovvero l’art. 17.3 del C.S.A. a norma del quale: “Dal canone mensile è detratto l’importo delle penalità e delle sanzioni applicate in caso di disservizi e/o di inadempienze, nella misura determinata dall’Amministrazione in forza del presente capitolato, così come l’importo di ogni altro eventuale costo non sostenuto dall’Appaltatore sia a seguito della mancata esecuzione di uno o più servizi anche per cause naturali sia perché ad esso comunque non dovuto nell’ambito dei servizi appaltati”.

Secondo la Pezzino il Comune avrebbe incluso nel canone di appalto anche la somma da, eventualmente, decurtare, in caso di mancati servizi resi. “Ora – scrive l’amministratrice – è evidente che tale disposizione faccia riferimento alla possibilità per l’Ente appaltante di operare delle decurtazioni dal canone pattuito qualora l’Appaltatore non esegua servizi “previsti” nell’appalto. Nella fattispecie accade una cosa veramente paradossale: la riferita norma viene interpellata per giustificare le possibili decurtazioni dal canone da corrispondere all’Impresa affidataria, qualora non esegua servizi “imprevisti” ma già conteggiati nel medesimo canone. Ciò che il Comune interpellato avrebbe dovuto chiarire nella nota odiernamente in riscontro – prosegue – è come mai abbia pensato di includere nel canone una somma a titolo di imprevisti, tanto più che ulteriore somma risulta accantonata sempre a titolo di imprevisti tra le somme a disposizione dell’Amministrazione”. Secondo la Dusty, dunque, le somme inserite in appalto da, in caso decurtare, dunque, non avrebbero dovuto esserci; così come quelle, denunciate in una nota precedente, relative agli eventuali giorni festivi o in cui viene richiesta la pulizia straordinaria.

“Come già evidenziato nella nostra precedente nota del 24 aprile scorso – continua la Pezzino – gli “Imprevisti” –in quanto tali- costituiscono una voce che l’Amministrazione accantona tra le somme a propria disposizione a cui far ricorso laddove se ne verifichi l’occasione. Questi, quindi, i quesiti che l’Ente in indirizzo –sviando dai reali contorni della questione prospettata dalla scrivente- non ha ritenuto meritevoli di risposta:

a) Perché nel calcolo dell’importo a base d’asta risultano individuati due volte gli Imprevisti, una volta all’interno del canone da liquidare all’Appaltatore e l’altra conteggiandola tra le somme a disposizione dell’Amministrazione? Come mai alla domanda da noi posta nella precedente nota il Comune ha pensato di non rispondere?

b) Quale motivo ha spinto la Stazione appaltante a inserire all’interno del canone di concessione una somma per Imprevisti, tanto più che –lo si ribadisce- ulteriore voce a tale titolo è inserita nelle somme a disposizione dell’Amministrazione? Ribadiamo quanto detto nel precedente comma a) e ci stupiamo della mancata risposta da parte del Comune.

c) Come pensa l’Ente di poter applicare alla voce Imprevisti facente parte del canone la previsione di cui all’art. 17.3 del C.S.A.? Ovvero, come si procederà a quantificare i costi non sostenuti dall’Appaltatore per “Imprevisti” non verificatisi tenuto conto che il canone a base d’asta nel computo estimativo è calcolato a corpo e non a misura? Ci si domanda legittimamente quale sarà il criterio che certamente il Comune avrà già stabilito in fase di elaborazione della documentazione di gara, peraltro stranamente non reso noto ai partecipanti alla gara, e che i tecnici comunali adotteranno a consuntivo, mese per mese, per valutare e quantificare gli imprevisti non verificatisi.

Quesiti, quelli appena enunciati, che nessun stupore dovrebbero destare né nei pubblici funzionari, né nei politici catanesi entrambi volti a perseguire e garantire il buon andamento e l’economicità dell’azione amministrativa. Quesiti, inoltre, assolutamente leciti, non solo per la scrivente Società in quanto Impresa operante nel settore in riferimento, ma anche in quanto realtà che vive nel territorio, paga le tasse e che, pertanto, vanta la più che legittima pretesa a che i fondi pubblici vengano correttamente impiegati”.


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