19 Novembre 2020, 21:43
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PALERMO – Bellolampo va in tilt e Palermo piomba nella (ennesima) emergenza rifiuti. Già dalla notte tra giovedì e venerdì la Rap, la società partecipata che si occupa della raccolta dell’immondizia, viaggia col freno a mano tirato garantendo solo gli itinerari che comprendono scuole, ospedali, caserme e particolari uffici pubblici, il che significa che il servizio non è formalmente interrotto ma poco ci manca. La decisione è arrivata nella tarda serata di giovedì, dopo il confronto di questo pomeriggio tra i vertici della Rap e il dipartimento regionale ai Rifiuti: con la chiusura della discarica di Alcamo, il capoluogo siciliano non sa dove portare la sua immondizia e al momento non sembrano esserci spiragli.
Una situazione che è precipitata anche perché il piazzale di Bellolampo è nuovamente saturo, con la differenza che stavolta a essere messa a rischio è perfino la sicurezza dei lavoratori: da qui la scelta di fermare tutto, almeno fino a quando non ci saranno novità. “Non stiamo fermando la raccolta, ma ci saranno molti rallentamenti – spiega a Livesicilia il presidente di Rap Giuseppe Norata – Riempiremo i compattatori, siamo consapevoli che abbiamo delle difficoltà”.
Molti itinerari salteranno e i compattatori saranno riempiti fino al limite, ma non potranno scaricare alcunché; di pomeriggio si farà una nuova verifica e si capirà se si va o meno verso il blocco. Una crisi che nasce anche dalla chiusura della discarica di Alcamo, decisa dalla Regione una decina di giorni fa togliendo a Palermo il sito in cui si scaricavano almeno 250 tonnellate al giorno. La speranza è che Alcamo possa riaprire a breve, anche se le previsioni parlano di almeno 15-20 giorni. “Anche Oikos si deve fermare e non siamo riusciti a ottenere spazi altrove, se non a Gela dove solo domenica, una tantum, potremo portare 200 tonnellate – continua Norata – Purtroppo sta accadendo quello che paventavamo tre mesi fa, quando ci davano degli allarmisti”.
Le 25 mila tonnellate autorizzate recentemente dalla Regione si sono quasi esaurite, anche perché a Palermo si produce più immondizia: da quando nei comuni limitrofi la raccolta si è fermata, sempre per lo stop di Alcamo, a Palermo è aumentato il fenomeno dei “pendolari” dei rifiuti con il capoluogo che è passato da 850 a 1.150 tonnellate al giorno di indifferenziato, ben 200 in più. La Rap spera che Trapani servizi possa accogliere altre 50 tonnellate, oltre a quelle attuali, e si intravede qualche spiraglio anche su Enna. “Il sistema regionale è ormai al collasso – dice l’assessore comunale all’Ambiente Sergio Marino – Ci auguriamo che la Rap possa scongiurare il blocco, anche se ci rendiamo conto della situazione”.
Bellolampo lavorerà a pieno regime su tre turni, per provare a smaltire il più possibile, ma domani mattina ci sarà un nuovo vertice in Regione: nelle more che Alcamo riapra i cancelli, la Rap chiederà di accelerare sull’autorizzazione all’impianto mobile di tritovagliatura, la cui ordinanza è scaduta da una ventina di giorni ma che lavora 450 tonnellate al giorno, e di autorizzare un tritovagliatore mobile supplementare che si aggiunga al Tmb che già tratta 500-600 tonnellate. Rattoppi per rendere più veloce la lavorazione dei rifiuti, ma che rischiano di rappresentare una goccia nel mare.
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19 Novembre 2020, 21:43