19 Dicembre 2018, 15:25
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PALERMO – Era uno degli obiettivi del governo Musumeci: raggiungere un nuovo accordo tra la Regione Siciliana e lo Stato in materia di Finanza pubblica. Un’intesa, quella siglata questa mattina, che per l’Isola, tra maggiori entrate, minori spese e spalmatura di oneri, vale, a regime, oltre due miliardi di euro. L’obiettivo è arrivato dopo lunghi mesi di trattative, successive all’incontro a Roma tra il governatore Nello Musumeci e il ministro dell’Economia Giovanni Tria, e i numerosi tavoli coordinati dall’assessore Gaetano Armao.
“Apprezziamo – afferma il presidente della Regione Musumeci – l’apertura del governo centrale su temi che rimangono da anni senza esito. Il Tavolo tecnico che abbiamo chiesto a Roma rimarrà aperta anche per confrontarci, già ai primi dell’anno, sulla sorte che il governo Conte vuole dare alle nostre nove Province, come si è già impegnato di fare nell’accordo sottoscritto. Ringrazio l’assessore Armao per l’impegno profuso in una trattativa difficile e laboriosa, ma che alla fine restituisce alla Regione Siciliana diritti nel tempo negati”.
In particolare, il contributo della Regione al risanamento della finanza pubblica scende e si stabilizza dagli attuali 1,3 miliardi di euro a un miliardo l’anno, con un risparmio, quindi, di novecento milioni per tre anni. Altri 540 milioni di euro arriveranno, nei prossimi sette ann,i per le spese di manutenzione straordinaria di strade e scuole per le ex Province. Accordo anche per quanto concerne l’incasso del gettito dell’imposta di bollo (che vale circa 360 milioni di euro per tre anni) e la possibilità di spalmare in trent’anni, anziché tre, il disavanzo che il governo Musumeci ha ereditato dalle precedenti gestioni (un’apposita norma è stata inserita nel maxi-emendamento alla Legge di stabilità in votazione al Senato). Di contro, la Regione si è impegnata a riqualificare la propria spesa per investimenti con un aumento del due per cento all’anno fino al 2025.
L’accordo – sottoscritto dal presidente Musumeci e dal ministro Tria – prevede anche di aggiornare e approvare le norme di attuazione (risalenti a oltre cinquanta anni fa) dello Statuto siciliano in materia finanziaria entro il 30 settembre del prossimo anno. Sempre entro il 2019, il governo centrale si è impegnato a trovare adeguate soluzioni per il sostegno alle Città metropolitane e ai Liberi consorzi di comuni dell’Isola per garantire parità di trattamento rispetto agli stessi Enti nel resto d’Italia e di favorire l’equilibrio dei relativi bilanci. Riconosciute anche la condizione di insularità, la perequazione infrastrutturale e la fiscalità di sviluppo per imprese e pensionati.
Soddisfatto dell’accordo anche il Movimento 5 stelle che sottolinea come, “da quando ci siamo insediati come delegazione di parlamentari siciliani la nostra prima preoccupazione è stata quella di invertire la tendenza, tristemente consolidata dalla vecchia politica, di utilizzare la Sicilia come granaio di voti per poi disinteressarsi delle sue problematiche”. “Il nostro obiettivo – proseguono – è che la Sicilia possa rilanciarsi dal punto di vista economico e si possano colmare i gap accumulati in decenni di malapolitica nazionale e regionale. Per questo abbiamo lavorato silenziosamente ad un accordo, oggi siglato dal Governo nazionale col Presidente della Regione Siciliana, che ponesse le basi per il rilancio della nostra terra attraverso delle misure importanti. Come MoVimento 5 Stelle stiamo onorando l’impegno che abbiamo preso con i cittadini siciliani, consapevoli della grande responsabilità che ci è stata assegnata lo scorso 4 marzo”.
“Oltre alle misure già descritte, il governo M5s si è impegnato a valutare forme di fiscalità di sviluppo, al fine di favorire il rilancio economico e sociale e ad attrarre investimenti nell’Isola. A tal proposito, il Governo ha ottenuto l’impegno da parte della Regione a garantire un incremento della spesa investimenti, a partire dal 2019 fino al 2025, di almeno il 2% rispetto all’anno precedente. Insomma, il Governo nazionale tende una mano alla Regione, ma pretende che questa rilanci gli investimenti e riqualifichi finalmente i suoi conti”, dicono i parlamentari pentastellati.
“Dall’insediamento del Governo – affermano i deputati nazionali cinquestelle Adriano Varrica e Paolo Ficara – abbiamo lavorato senza sosta, unitamente al Sottosegretario Alessio Villarosa che vogliamo ringraziare per l’impegno profuso e la qualità del suo operato, per arrivare a questo primo passaggio Abbiamo chiesto e ottenuto una revisione degli accordi capestro siglati da Crocetta coi governi nazionali del PD. Adesso, contrariamente a quanto fatto nei precedenti anni, pretenderemo un monitoraggio costante di questi accordi: noi come maggioranza parlamentare M5s e come Governo nazionale stiamo facendo la nostra parte e verificheremo passo dopo passo che la Regione rispetti gli impegni presi. In questa direzione vanno gli ordini del giorno che sono stati approvati la scorsa settimana dal Governo relativi all’istituzione di un tavolo permanente tra Ministero e Regione per monitorare questo nuovo corso”.
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19 Dicembre 2018, 15:25