Neonato in coma a Messina|Dubbi sulla lite in sala parto

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20 Settembre 2010, 14:31

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Un’altra lite tra due medici, questa volta all’ospedale Papardo di Messina, avrebbe provocato lesioni a un nascituro. Il diverbio, secondo i genitori del neonato, che una settimana fa hanno presentato una denuncia ai carabinieri, sarebbe sorto per decidere se procedere con un cesareo o parto naturale. Il sostituto procuratore di Messina Anna Maria Arena ha aperto un’inchiesta. Il neonato è stato trasferito al Policlinico Universitario, dove si trova tuttora ricoverato nel reparto di terapia intensiva neonatale in coma farmacologico.

Gli accertamenti sulla vicenda sono stati affidati ai carabinieri. Nella denuncia la puerpera Ivana Rigano, di 24 anni, e il marito Nicola Mangraviti, di 34, spiegano che il bambino ha sofferto per una mancata ossigenazione al cervello perchè nato con ritardo dopo ore di travaglio. I medici, secondo i genitori, avrebbero litigato su come procedere, se col cesareo o con il parto naturale. Il ginecologo Rosario Pino sarebbe stato favorevole al cesareo, ma quando tutto sembrava pronto sarebbe intervenuto il primario Francesco Abate e il suo aiuto Saverio Esposito, che hanno ordinato che si procedesse con parto naturale. Il bimbo è nato dopo quattro ore dal travaglio, e il padre, che dice di aver subito capito che il figlio aveva problemi, ha aggredito il primario. Soltanto tre settimane fa, il 26 agosto, al Policlinico di Messina era accaduto un caso analogo: altri due medici avevano litigato in sala parto, ritardando la nascita di un bimbo e provocando problemi al neonato e alla madre.

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“Il bambino ha avuto una sofferenza post ischemica. Abbiamo proceduto con la ventilazione e l’abbiamo sedato e intubato ed è in coma farmacologico”. A dirlo è il professor Ignazio Barberi, direttore dell’unità operativa di terapia intensiva neonatale del Policlinico di Messina, a proposito del neonato trasferito dal Papardo. “Il bambino – spiega Barberi – ha sofferto perché gli è mancato l’ossigeno ed è andato in asfissia. Al momento le condizioni sono serie ma in netto miglioramento, qualcosa di più preciso si potra dire tra una settimana”.

‘Una lite tra medici in sala parto? A noi non risulta, non se sappiamo alcunchè”. Lo afferma l’avvocato Marianna Giuffrida, legale di Nicola Mangraviti e Ivana Rigano. ”Secondo quanto ricostruito dai miei assistiti – aggiunge la penalista – quello che è accaduto all’ospedale Papardo di Messina sarebbe un caso di presunta malasanità: i medici che l’hanno visita al suo arrivo avevano detto che occorreva fare ricorso a un parto cesareo perchè il feto era ‘grosso’, ma il primario, il prof. Francesco Abate, si è opposto disponendo il parto naturale”. ‘‘Il travaglio – ricostruisce l’avvocatessa Giuffrida – è stato complicato, perchè il bambino pesava circa 4 chilogrammi e il fatto di avere eseguito il parto naturale, secondo noi, avrebbe creato delle complicazioni al bambino che ha ‘sofferto’ durante la nascita”.

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20 Settembre 2010, 14:31

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