09 Ottobre 2013, 13:45
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PALERMO – Nuova protesta degli operai edili disoccupati di Palermo. Stamattina è toccato a una cinquantina di lavoratori rappresentati da Filca Cisl e Feneal Uil, che hanno presidiato per diverse ore il palazzo municipale nella speranza di ottenere un incontro con gli assessori alle Manutenzioni, Agata Bazzi, e alle Infrastrutture, Tullio Giuffrè.
Al momento i due assessori sono presenti a Palazzo delle Aquile per la discussione sul Piano Triennale delle Opere Pubbliche in corso presso il Consiglio comunale. Proprio su questo lungo elenco di interventi urbanistici, e in particolare su quelli già finanziati e cantierabili entro pochi mesi, contano i sindacati per risollevare un settore ridotto sul lastrico dalla crisi. I rappresentanti di categoria sono stati ricevuti dall’assessore Giuffrè che li ha informati sulle prospettive di lavoro tramite il Ptop e ha confermato l’appuntamento di giorno 15 alle 15 a Villa Niscemi per ratificare insieme all’Ance, in qualità di parte datoriale, il protocollo d’intesa sull’edilizia siglato questa estate per far ripartire la macchina dei cantieri.
Tra le infrastrutture sulle quali l’amministrazione fa maggiore affidamento ci sono l’ammodernamento del tratto Bolognetta-Manganaro sulla Palermo Agrigento e il passante ferroviario, la cui tratta B, congelata da mesi, potrebbe ripartire a breve: “ci sono buone speranze per entrambe”, commenta Dino Cirivello della Filca Cisl. Tante altre invece restano impelagate nei filacci della burocrazia: “L’anello ferroviario, bloccato dall’Ue – dice Raffaele Montaperto della Feneal Uil –, il cantiere all’ospedale Cervello, che a regime potrebbe dare lavoro a 200 persone e che per ora va a rilento con una decina di operai, o ancora la cittadella della polizia a Boccadifalco. Parliamo di centinaia di persone, forse un migliaio, che potrebbero avere un po’ di respiro per diversi anni”.
“La Fillea Cgil – scrive il sindacato in una nota – è in attesa dell’approvazione da parte del consiglio comunale del piano triennale delle opere pubbliche come prima risposta alle nostre mobilitazioni. È chiaro – dice il segretario Mario Ridulfo – che il piano da solo non basta: occorre che il Comune ora metta in bilancio le somme per trasformare il libro dei sogni in opere pubbliche”.
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09 Ottobre 2013, 13:45