28 Agosto 2018, 20:49
3 min di lettura
PALERMO – In arrivo una valanga di nuove assunzioni. E così, nella Formazione è di nuovo caos. Con un braccio di ferro che sarebbe già iniziato tra enti e Regione. La denuncia arriva da un gruppo di associazioni datoriali secondo le quali l’assessorato avrebbe bloccato i decreti per i finanziamenti dei corsi. Il motivo? Gli enti non avrebbero attinto dall’albo dei formatori, ma si sarebbero rivolti all’esterno. L’assessore Roberto Lagalla getta acqua sul fuoco: “La Regione sta solo facendo dei controlli e delle verifiche, nessun blocco dei decreti”.
Il tema, è quello antico. Le norme regionali e anche un accordo sindacale hanno disposto che, in vista delle assunzioni, gli enti dovessero pescare prioritariamente tra i circa seimila lavoratori rimasti sospesi nell’albo dopo i licenziamenti o la chiusura degli enti di provenienza. Le norme e gli accordi però lasciavano uno spiraglio alle assunzioni “fuori dall’albo” nel caso in cui, appunto, tra quei lavoratori non si fossero reperiti formatori con una qualifica adatta ai corsi da svolgere. Ma quella che sembrava l’eccezione, rischia oggi di diventare la regola, visto che secondi alcuni rappresentanti degli enti, appena il 30-40 per cento dei lavoratori dell’albo avrebbe i requisiti per insegnare nei nuovi corsi.
E così, la Regione vuole vederci chiaro, verificando se gli enti siano stati davvero “costretti” ad attingere fuori dall’albo. Enti che oggi esprimono il proprio rammarico e minacciano di “rompere” l’accordo sindacale sottoscritto circa un mese fa. “Apprendiamo, con vivo rammarico, dagli Uffici preposti alla predisposizione dei decreti utili per l’avvio delle attività formative – si legge in una nota di Asef e Anfop – che tali atti non saranno emessi per quegli enti che hanno previsto l’utilizzo di personale non facente parte dell’Albo di che trattasi”. Decisioni, quelle degli enti, che sarebbero state “obbligate”: “Si fa notare – proseguono infatti gli enti – che gli avvisi di ricerca che hanno riguardato il personale dell’albo, spesso sostenuti da attività di informazione effettuata tramite mail e telefonate, non hanno prodotto i risultati da tutti sperati e che, in ogni caso, la presenza di personale esterno, indicato in progettazione esecutiva, è dovuta dalla mancata candidatura di personale dell’albo e/o per figure professionali non presenti nello stesso”.
Insomma, non c’erano alternative, spiegano gli enti. Ma adesso il paradosso è che ai tanti che resteranno “intrappolati” nell’albo, si aggiungano nuovi “precari” della Formazione, visto che questi docenti verranno assunti con contratti a tempo determinato. “Riteniamo, al di là di facili strumentalizzazioni, – proseguono le associazioni – che gli enti hanno adempiuto, con senso di grande responsabilità, a quanto concordato in sede sindacale, pertanto si invita il signor assessore a disporre l’immediata emissione degli atti amministrativi che consentono l’avvio delle attività evidenziando che ulteriori ritardi provocheranno, inevitabilmente, perdita degli allievi e rivalse giudiziarie. Chiediamo, pertanto, un incontro urgente ed il contemporaneo sblocco della piattaforma perché gli enti che lo ritengono opportuno possano apportare qualche modifica, anche se non dovuta, ritenuta opportuna per rendere possibile l’emissione dei decreti di finanziamento”. Ma la nuova, vecchia guerra per le assunzioni nella Formazione è già all’orizzonte.
Pubblicato il
28 Agosto 2018, 20:49