16 Maggio 2017, 13:52
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CATANIA – Si è svolto stamattina, presso la Sala Dusmet del Presidio Ospedaliero Garibaldi-Centro, il convegno “Responsabilità civile e penale del medico e della struttura sanitaria nella legge Gelli”. In un ambiente gremitissimo di medici e avvocati, ad aprire i lavori è stato il Direttore Generale dell’Arnas Garibaldi, Giorgio Santonocito, a cui ha fatto seguito l’intervento di Angelo Lino Del Favero, Direttore Generale Istituto Superiore di Sanità, e di Enzo Bianco, Sindaco di Catania e Presidente del Consiglio Nazionale dell’Anci.
“L’Arnas Garibaldi – ha detto Giorgio Santonocito – è particolarmente sensibile a queste tematiche ed è intervenuta a quarantacinque giorni dell’entrata in vigore dalla legge Gelli cercando un confronto con i veri protagonisti della questione”. L’incontro ha acceso i riflettori sulla recente riforma Gelli, affrontando i temi della sicurezza delle cure e del rischio sanitario, della responsabilità dell’esercente la professione sanitaria e della struttura, delle modalità e caratteristiche dei procedimenti giudiziari aventi ad oggetto la responsabilità sanitaria.
“L’ultimo intervento legislativo sulla responsabilità medica – ha dichiarato Del Favero – è un buon risultato, in quanto rappresenta l’inizio di una maggiore tutela per il professionista della sanità. Il richiamo alle linee guida è un concetto, però, che non deve essere esasperato e va individuato nell’equilibrio delle scelte”. I temi trattati sono stati discussi soprattutto sotto l’aspetto sanitario, ma non sono mancati i riferimenti con un ambito più ampio della pubblica amministrazione, dove la difficoltà di porre in concreto le decisioni appare sempre più evidente.
“La legge Gelli – ha sottolineato il Sindaco – forse non sarà ancora la migliore soluzione possibile, ma crea le condizioni per la ricerca di un giusto equilibrio tra il bisogno di sicurezza delle cure e la necessità di supportare chi fornisce assistenza. Adesso aspettiamo di vedere cosa succederà nella fase attuativa, in modo da poter vedere su quale punto si debba eventualmente intervenire”.
Il dibattito è stato arricchito dagli interventi di Giuseppe Macrì, Docente di Medicina Legale presso l’Università di Siena, Christophe Julliard, Country Manager Sham in Italia, Raffaele Zinno, Segretario Naionale SISMLA, Gaetano Cataldo, Magistrato Tribunale di Catania e Salvatore Aleo, Ordinario Diritto Penale e criminologia presso l’Università di Catania.
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16 Maggio 2017, 13:52