15 Novembre 2019, 19:08
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Con riferimento all’articolo pubblicato da Live Sicilia in data odierna e che riguarda il decreto sull’accreditamento delle Agenzia per il Lavoro in Sicilia, adottato con la deliberazione n. 34/2019 dalla Giunta Regionale al fine di fornire al mercato siciliano servizi per il lavoro conformi con quanto definito in sede di Conferenza Stato-Regioni, la UIL dichiara quanto segue:
Le Regioni, hanno dunque, come recita l’art. 12 del DLGS 150/2015 definito “ …..i requisiti minimi di solidità economica e organizzativa, nonché di esperienza professionale degli operatori, in relazione ai compiti da svolgere.
Già in V Commissione l’UIL aveva avuto modo di rilevare che inserire tra i requisiti di ammissibilità di carattere giuridico – finanziario, il possesso di un fatturato di cui almeno il 30% non proveniente da finanziamenti pubblici, significava tirare la volata alle grandi APL nazionali che non hanno mai operato in Sicilia a differenza delle Agenzie isolane che si sono sobbarcate l’onere di sottoscrivere centinaia di contratti di ricollocazione con i disoccupati e gli inoccupati di questa regione. Proporre ciò vuol dire o che non si ha il senso della realtà delle cose o che si voglia di fatto impedire alle APL siciliane, che non possono certamente dimostrare il 30% di fatturato proveniente da commesse private, di operare. Non nutriamo dunque pregiudizi nei confronti delle APL siciliane che avrebbero potuto costituire una ulteriore possibilità occupazionale per i lavoratori esperti di politiche attive, ma non possiamo accettare le dichiarazioni delle Associazioni degli Enti nell’ambito dell’articolo apparso su Live Sicilia. La loro è una presa di posizione scomposta, ridicola e scorretta. Il sindacato ha difeso il loro ruolo nei confronti delle grandi APL nazionali e le Associazioni degli Enti ripagano i nostri lavoratori con dozzinali e umilianti dichiarazioni. Che gli enti, anche sul versante degli interventi formativi, tendano ad avere mani libere è pratica conosciuta. Abbiamo dovuto esaurire le nostre riserve di pazienza per pervenire ad un accordo regionale di sistema sulle assunzioni che rispettasse il CCNL e la normativa regionale concernente il personale iscritto all’albo ora pretendiamo, il dovuto rispetto per i nostri lavoratori e l’applicazione delle regole pattuite con l’accordo del 23/07/2018 anche per i servizi del lavoro. Al Dipartimento Istruzione e Formazione, anch’esso tra i firmatari del predetto accordo, chiediamo di verificarne la corretta applicazione.
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15 Novembre 2019, 19:08