Nuovi accertamenti sulla telefonata| Pizzo allo chef, slitta la sentenza

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19 Dicembre 2013, 19:51

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PALERMO – Il pubblico ministero Caterina Malagoli ha chiesto sette anni di carcere, il 7 dicembre scorso, per Antonino Ciresi, e sei anni ciascuno per Alfredo Perricone e Giuseppe Battaglia, coloro che sono accusati di tentata estorsione, minacce e danneggiamenti ai danni dello chef Natale Giunta.

La sentenza però slitterà; il gup Giuliano Castiglia ha infatti emesso un’ordinanza con cui dispone ulteriori accertamenti su una conversazione telefonica che sarebbe avvenuta tra lo stesso chef e due degli imputati, Giuseppe Battaglia e Alfredo Perricone.

La telefonata risalirebbe al 7 gennaio 2013, poco più di un mese e mezzo prima del loro arresto, avvenuto a febbraio, dopo la dneuncia di Giunta e il racconto degli episodi in cui era stato tentato di estorcergli del denaro. Deciso, inoltre, l’esame di due testi. Ma i fatti denunciati da Giunta sono avvenuti tra il 2012 e il 2013.

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Secondo l’accusa Ciresi sarebbe l’estortore che materialmente avrebbe chiesto la “messa a posto” al ristoratore. Perricone e Battaglia, invece, avrebbero finto di consigliare in modo “amichevole” di pagare il pizzo allo chef, che con l’appoggio di Confindustria e Libero Futuro, ora parti civili con lui nel procedimento insieme al centro Pio La Torre, Addiopizzo e Fai. La prossima udienza è fissata per il 10 gennaio.

 

 

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19 Dicembre 2013, 19:51

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