16 Ottobre 2019, 06:00
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PALERMO – L’annuncio del concorso per i centri per l’impiego e gli ispettorati del lavoro continua a sollevare reazioni. Prima i navigator idonei e non vincitori del concorso nazionale si sono lamentati del fatto di non essere stati convocati dalla Commissione Lavoro dell’Ars. A quelle critiche si aggiungono le polemiche degli ex sportellisti e quelle dei sindacati. I primi ritengono “del tutto insoddisfacenti” le soluzioni che il governo propone per la soluzione della loro vertenza, mentre per le organizzazioni sindacali “è inaccettabile la mancanza di un disegno organico sulle politiche attive per il lavoro della Sicilia”.
Proprio ieri la quinta Commissione del parlamento siciliano guidata da Luca Sammartino ha convocato in audizione l’assessore regionale al lavoro Antonio Scavone sulla vertenza inerente gli operatori degli ex Sportelli Multifunzionali. Scavone non è stato presente ma è stato sostituito dal suo capo di gabinetto Rosaria Barresi e dal dirigente generale del dipartimento al Lavoro Francesca Garoffolo. Le risposte fornite dai due rappresentanti dell’esecutivo e dell’amministrazione regionale non hanno però convinto i sindacati. Anzitutto sulla vertenza degli ex sportellisti è emerso che non ci sarebbe una soluzione univoca per i 1629 lavoratori di questo particolare settore della formazione. Qualcuno dovrebbe essere riqualificato grazie al concorso, qualcun altro grazie procedure di accompagnamento al lavoro. Per i più anziani, invece, dovrebbe essere consentito il prepensionamento. I sindacati, invece, avrebbero chiesto che i concorsi nei Cpi e negli ispettorati, sul modello toscano, siano aperti soltanto a chi ha un’esperienza nel settore calcolata in un numero di mesi da definire.
Con l’approvazione del fabbisogno del dipartimento che apre la stagione dei concorsi lo stesso assessore Scavone aveva rivelato che il concorso sarebbe stata un’occasione sia per il personale di A e B da riclassificare che per gli ex sportellisti. Poi, ieri è arrivata la richiesta degli aspiranti navigator risultati idonei ma non vincitori del concorso nazionale. Insomma, la torta degli oltre 1100 posti del concorso è ambitissima ma non basta per tutti.
E così l’evoluzione dei piani del governo non riescono a convincere nessuno. “Sulla vertenza degli sportellisti multifunzionali – commenta il presidente della Commissione Cultura, Lavoro e Formazione Luca Sammartino – dal governo regionale non è arrivata alcuna proposta, non è stato fatto alcun passo in avanti. Attendiamo, nell’ambito dell’organizzazione delle politiche attive del lavoro, che ci dicano cosa vogliano fare per dare finalmente delle risposte concrete a lavoratori che da troppi anni vivono in condizione d’incertezza. Oggi (ieri, ndr) – ha proseguito il deputato del Pd all’Ars – è stato stabilito un punto di partenza su cui lavoreremo tutti insieme, governo, forze politiche, sindacati, per arrivare ad una riorganizzazione complessiva che riguardi l’intero settore. Faccio appello alla responsabilità di tutti – conclude Sammartino – Evitiamo di mettere l’uno contro l’altro platee di lavoratori. La politica deve fare in modo che nessuno venga lasciato indietro ma deve fare scelte”.
L’incontro all’Ars è stato anticipato dalla protesta proprio degli ex sportellisti con Adriana Vitale che ha risposto al coordinamento dei navigator idonei . “Spiace constatare – ha scritto – che siete caduti nella trappola della guerra tra poveri o peggio tra generazioni, alla cui trappola gli ex sportellisti non intendono cadere. Se proprio la Regione siciliana vuole risparmiare – ha proseguito Vitale – potrebbe utilizzare gli stessi soggetti che ha riqualificato investendo risorse pubbliche semplicemente applicando le leggi. Scoprirebbe d’avere l’imbarazzo della scelta tra almeno cinque leggi a tutela, oltre a non avere l’onere dell’addestramento”.
La soluzione dell’esecutivo regionale non ha soddisfatto neanche alcuni sindacati dei regionali. In una lunga nota Siad e Cisal hanno ritenuto “offensivo per il personale regionale che da 20 anni garantisce i servizi svolgendo mansioni superiori, leggere che gli ex sportellisti, avranno una corsia preferenziale nei concorsi per mansioni apicali e che, quindi – hanno concluso -, non saranno mantenute le promesse di riconoscere al personale regionale le mansioni superiori effettivamente svolte”.
Per Giovanni Migliore, della Cisl che si è dichiarato insoddisfatto delle evoluzioni sulla vertenza degli ex sportellisti, l’incontro si è terminato con un nulla di fatto. “Non ci sono proposte – ha commentato il sindacalista – non c’è un disegno organico sulle politiche attive del lavoro. Le risposte sono state tanto aleatorie quanto improntate all’improvvisazione mentre – ha aggiunto Migliore – ci saremmo aspettati la condivisione di un progetto per la risposta alle istanze dei giovani, che emigrano e che in Sicilia vorrebbero trovare lavoro, o dei lavoratori in crisi che cercano riqualificazione”.
“Tutti i governi dopo la fine delle attività ad oggi – ha commentato Giuseppe Messina dell’Ugl -, hanno speculato su questo dossier. Costatiamo l’incapacità e l’inadeguatezza anche dell’attuale governo e dell’attuale assessore di produrre una proposta che si tenga in piedi e sia presentabile davanti al governo nazionale. La nostra posizione – ha poi continuato Messina – punta a garantire la piena occupazione degli ex sportellisti a partire dalle figure più qualificate. È infatti chiaro che servono orientatori, valutatori, coordinatori e progettisti. Il dramma vero – ha chiosato il rappresentante dei lavoratori – è che nessun governo è stato capace di attuare politiche attive del lavoro che servono dato che viviamo una regione che è prima nelle classifiche negative per disoccupazione giovanile e femminile nonché per numero dei Neet”.
“Appena concluso l’incontro in commissione Lavoro – ha detto Vincenzo Figuccia, deputato dell’Udc all’Ars -, mi sono trovato costretto a chiederne nuovamente la convocazione, alla presenza dell’Assessore al ramo auspicando che lo stesso, potrà presentarsi con una proposta concreta. Oggi infatti i dirigenti hanno parlato solo dell’attuale interlocuzione con il ministero e di fuoriuscita attraverso strumenti come Anaspi, ricollocazione o prepensionamento. Servono proposte chiare – ha detto Figuccia – che ci indichino quali politiche attive del lavoro si vogliono attuare in Sicilia, individuando strumenti, risorse, personale e competenze. La sensazione avuta oggi è che siamo ancora all’anno zero”.
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