21 Luglio 2020, 13:14
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CATANIA – Tre focolai, 21 positivi e 113 cittadini in isolamento domiciliare, l’assessore alla Sanità Ruggero Razza traccia la mappa del contagio alle falde dell’Etna rivendicando l’applicazione di un protocollo regionale che ha consentito “di scoprire i casi positivi attraverso i tamponi pre ricovero in ospedale”.
Una frattura e un tampone, così è venuto fuori il cluster del quartiere Cibali, quattro positivi, una famiglia in isolamento.
“Nel territorio di Misterbianco – spiega l’assessore Ruggero Razza – si è evidenziato un cluster famigliare, un piccolo focolaio costruito attorno a contatti interpersonali nati all’interno dello stesso nucleo e poi esteso ai diretti interlocutori delle persone che si sono rivelate positive”. In totale sono 8 i positivi, due dei quali già guariti, di questi 4 sono residenti a Misterbianco e due a Pedara.
La Regione ha ricostruito i contatti diretti e quelli indiretti dei contagiati, che possono essere messi in isolamento domiciliare e, al termine, saranno sottoposti al tampone. “Come dato complessivo – continua Razza – sulla città e la provincia di Catania abbiamo 21 positivi, 6 riconducibili al cluster di Misterbianco, 8 a quello che si è sviluppato nella periferia cittadina”.
Per prevenire i contagi, la Regione ha creato i dipartimenti di prevenzione, quello catanese è stato affidato a Giuseppe Liberti, che ha messo in isolamento 113 persone. “Sei sono ricoverati nell’ospedale San Marco spiega Razza – di questi uno è in terapia con ossigeno che aiuta la sua respirazione”.
Per l’assessore alla Sanità, quello catanese è un modello per il contenimento dei contagi: “Noi abbiamo il dovere di fare di questo caso un riferimento per l’evolversi dell’epidemia nel territorio, il virus è circolante e produce una vasta ospedalizzazione e che necessita di una azione di verifica dei contatti e di circoscrizione dei focolai”.
“C’è troppa rilassatezza – insiste l’assessore regionale alla Sanità – si ha come la percezione che il tema non esista più ma la possibilità di contagio resta alta. Questo deve indurre tutti i cittadini ad adottare tutti i comportamenti che sono ritenuti indispensabili. Noi dobbiamo continuare a vivere, favorire la riapertura di tutte le attività economiche, ma bisogna ridurre il rischio dei contagi”.
Il dipartimento anti covid monitora i positivi anche durante l’isolamento. “In queste giornate – racconta l’assessore Razza – c’è stato un contatto intenso con le forze dell’ordine. In alcuni casi ci è capitato di individuare situazioni nelle quali persone che dovevano rimanere a domicilio andassero a comprare le sigarette o uscissero di casa. Non è possibile – insiste Razza – avere dispregio della salute pubblica, da questo punto di vista Liberti e i direttori delle aziende sono allertati, abbiamo il dovere di verificare come intervenire in alcune aree con particolare possibilità di contagio, non vi nascondo che qualche provvedimento lo stiamo ipotizzando in maniera innovativa”
Ruggero Razza lancia un messaggio al ministro dell’Interno Lamorgese, che ha rivendicato l’esecuzione di 1.500 tamponi ai migranti. “La Regione siciliana – ribatte Razza – dal momento in cui sono ripresi gli sbarchi ha fatto oltre 6mila test sierologici e tamponi. La ministra Lamorgese ricordi che i test sono stati fatti grazie alla Regione, senza mai dimenticare che la tutela della salute appartiene alla potestà concorrente tra Stato e Regione, questo livello di governo pretende educazione e rispetto”.
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21 Luglio 2020, 13:14