23 Gennaio 2015, 15:01
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PALERMO – Tutti licenziati allo Ial. Dopo che l’Inps ha bocciato la richiesta di cassa integrazione in deroga per il periodo gennaio-maggio 2015, il Consiglio direttivo dell’ente ha deciso di licenziare gli ultimi 566 dipendenti, responsabili della formazione, (dopo la prima tranche in cui erano state licenziate 224 addetti agli sportelli). Ma l’ente non chiuderà, almeno per ora: rimarrà in attesa del giudizio del Tar che dovrà pronunciarsi sulla revoca subita dallo Ial per decisione dell’assessorato per la Formazione. Revoca che è la causa di tutti i problemi dell’ente di formazione.
“È un cane che si morde la coda – spiega Vincenzo Conticello, presidente Ial, in una conferenza stampa con alcuni suoi dipendenti -. Se mi revocano l’accreditamento per una Pec mai ricevuta e mi tolgono i fondi, non posso controllare che tutti gli aspetti amministrativi della gestione dell’ente siano in regola, posso soltanto affrontare le urgenze, ed è chiaro che se non sono in regola non potranno che continuare a reiterare la revoca”.
La motivazione per cui l’Inps ha rigettato, anzi archiviato, la richiesta di cassa integrazione in deroga è sostanzialmente tecnica: in base a un decreto ministeriale di agosto, gli enti regionali di formazione professionale non sono classificabili come “impresa” e dunque non possono accedere agli ammortizzatori sociali. “Da amministratore – continua Conticello – in queste condizioni non posso che mandare a casa i dipendenti. Non posso appesantire ancora di più la situazione debitoria dell’ente”.
Debiti a nove cifre attualmente. “Ma per ciò che concerne la notizia non vera sulla sparizione di 20milioni di euro – aggiunge il presidente dello Ial – giova ricordare che sono stati rendicontati puntualmente agli uffici della Regione come è dimostrato dai verbali delle ispezioni degli uffici preposti”.Inoltre, sulla decisione di archiviare la richiesta di Cig, ha inciso infatti anche il fatto che l’Inps ha un contenzioso aperto con la Sicilia perchè la Regione ha con l’istituto di previdenza un debito di oltre 40 milioni di euro.
Adesso il Consiglio direttivo dello Ial attiverà le procedure per aprire alcuni tavoli tecnici che, in attesa del pronunciamento del Tar, serviranno per trovare nuove soluzioni che potrebbero portare alla riassunzione dei dipendenti. “Insomma – chiude Conticello – adesso non avevano altra scelta che il licenziamento collettivo, ma sulla vicenda non è stata ancora scritta la parola fine”.
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23 Gennaio 2015, 15:01