24 Gennaio 2017, 11:40
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PALERMO – Da pochi giorni, l’assessorato alle Infrastrutture può accelerare. La giunta ha deciso di autorizzare l’assessore Giovanni Pistorio a emanare tutti gli atti necessari per portare a termine la fusione tra il Consorzio autostrade siciliano e l’Anas. L’obiettivo finale è la nascita di un soggetto unico che gestirà tutta la rete autostradale siciliana. Una fusione che, però, ai siciliani potrebbe costare cara con l’introduzione di nuovi pedaggi anche in arterie finora “gratuite”, e che potrebbe anche presto aprire la porta ai privati.
Intanto, c’è una data. La road map concordata da Anas e Regione, infatti, finora è stata sostanzialmente rispettata. E l’obiettivo finale è quello di far entrare in esercizio la nuova società entro il prossimo giugno. Una società pubblica, almeno inizialmente, e composta appunto da Anas e Regione (anche attraverso la presenza di una società interamente controllata). La nuova spa, poi, verrà messa nelle mani di Anas che entrerà in possesso della maggioranza delle quote (il 51 per cento) e alla quale spetterà la guida industriale. Alla Regione invece l’indirizzo strategico degli investimenti, e il compito di riunificare la gestione delle concessioni per le tratte A20 Messina-Palermo, A18 Messina-Catania, A18 Siracusa – Gela, A19 Palermo – Catania, A29 Palermo – Mazara del Vallo, A29 dir Alcamo – Trapani, SS 339 Catania – Siracusa, RA 15 Tangenziale di Catania nonché di rilanciare gli investimenti sulla rete autostradale siciliana disponendo di capacità di finanziamento autonoma.
Ma come detto, la creazione di una società non rappresenterebbe una decisione a lungo termine. Anzi, nella lettera di intenti sottoscritta da Anas e Regione, si specifica in maniera chiara che “successivamente alla costituzione della società le azioni della stessa devono essere liberamente trasferibili a terzi nel rispetto delle procedure previste per legge per la dismissione di azioni da parte di amministrazioni pubbliche o società partecipate”. Insomma, la società nascerà “pubblica”, ma già dal giorno dopo potrà aprire ai privati, che quindi potranno entrare nella gestione delle autostrade siciliane.
Ma le novità potrebbero arrivare prima ancora dei privati. E in termini di nuove spese per i siciliani. Anas, insieme al Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, infatti, si legge sempre nella lettera di intenti, verificherà la “pedaggiabilità dei propri asset e dei relativi inestimenti”. Tradotto: Anas e Ministero verificheranno la possibilità di introdurre pedaggi su autostrade che al momento ne sono sprovviste e che attualmente appartengono, appunto, ad Anas. Si tratta dell’A19 Palermo-Catania, l’A29 Palermo-Mazara del Vallo, l’A29 dir Alcamo-Trapani, la Ss Catania-Siracusa, la Tangenziale di Catania. E i pedaggi potrebbero arrivare già in estate.
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24 Gennaio 2017, 11:40