03 Giugno 2015, 06:13
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CATANIA – L’azienda di trasporto catanese, gestita da un commissario governativo, non deve fare i conti solo con la presunta parentopoli all’interno, di cui LiveSiciliaCatania ha scritto, corredando alle accuse la replica dei vertici dell’azienda. Sembra infatti che la Procura della Repubblica abbia aperto un fascicolo in relazione sempre alle presunte assunzioni “pilotate”, ma stavolta per verificare o smentire la possibilità che qualcuno possa aver prodotto documentazione falsa per ottenere un impiego. Carte false di cui pare la Circumetnea non fosse affatto all’oscuro.
Anche in questo caso, la notizia è pubblicata dal Quotidiano italiano, giornale pugliese che sta approfondendo la questione etnea, dove viene ricostruito lo strano caso di G. Risiglione che, prima avrebbe vinto un concorso per autista di autobus, per titoli, senza essere in possesso dei requisiti necessari, e poi sarebbe stato licenziato. Ma solo dopo che qualcuno – non la Fce che, al contrario, aveva attestato come il candidato avesse tutti i requisiti per poter diventare autista di autobu – ha ottenuto dalla motorizzazione la prova – CLICCA QUI – che, al momento del concorso, al candidato mancava la Carta di qualificazione del conducente (CQC), fondamentale per trasportare passeggeri.
Il concorso cui si fa riferimento è una selezione pubblica per l’assunzione a tempo determinato (rinnovabili alla scadenza) di 6 operatori di esercizio, cioè autisti di autobus. E’ il 2008. Al punto 7 dei requisiti di ammissione, c’è scritto che i partecipanti devono essere in possesso della patende D o DE, e della carta di qualificazione del conducente (CQC), senza la quale non si possono trasportare passeggeri.
“Al nono posto della graduatoria – si legge nel Quotidiano italiano – con un punteggio di 26,36, si piazza Gianfilippo Risiglione. Si scorre la graduatoria e il ragazzo viene assunto con decorrenza 2 novembre 2009″. Qualcuno però, forse risultato non vincitore, presenta un esposto al Dipertimento della Funzione Pubblica nel quale afferma che, secondo lui, Risiglione non sarebbe stato, al momento del concorso, in possesso di alcuni titoli, tra cui proprio la qualifica CQC.
“Preso atto dell’esposto – si legge ancora nel giornale di Bari – l’Ispettorato del dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio, il 18 febbraio 2013 scrive al Commissario della gestione Governativa della Ferrovia Circumetnea, chiedendo spiegazioni in merito all’ipotesi che Risiglione al momento della selezione non avesse avuto i requisiti necessari. A firmare il documento è Aldo Aldi, dirigente e Vice Prefetto”.
Il 12 marzo del 2013 è la Fce a rispondere, riporta sempre il quotidiano pugliese, con nota che reca il numero di protocollo 2690, nella quale assicura che il candidato, poi assunto, al momento del concorso aveva tutti i requisiti, compresa la qualifica CQC che avrebbe avuto dal 2007. Dato, quest’ultimo, confutato dalla Motorizzazione civile che, con nota del 24 aprile 2014, conferma che Risiglione aveva sì la patente D dal 2003, ma non il CQC, ottenuto il 22 gennaio 2010. Insomma, pare che l’autista abbia trasportatio persone pur non possedendo la qualifica per farlo.
A quel punto, è l’azienda stessa a procedere nei confronti dell’autista: il 23 maggio 2013, infatti, la Fce avrebbe inviato – con protocollo 5818 – una missiva la Risiglione dicendogli di aver scoperto, dopo una verifica, come stavano realmente le cose e chiedendo a Risiglione di produrre documenti a discolpa che, però, non vengono prodotti. Da qui, sarebbe scattato il licenziamento, con ordine di servizio del primo luglio 2013. “Risiglione fa ricorso al Tar e lo perde – scrivono sul Quotidiano italiano – ma ricorre anche contro il parere sfavorevole del Tribunale amministrativo”.
Una storia poco chiara che spetterà alla Procura della Repubblica dipanare ma che getta ulteriori ombre sulla gestione della Circumetnea e, in particolare, sulle modalità di selezione e assunzione del personale.
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03 Giugno 2015, 06:13