Nuovo colpo alla mafia |Confiscati i beni di Morabito

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12 Luglio 2016, 07:15

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Roberto Morabito

CATANIA- Un nuovo colpo alla criminalità organizzata dalla Direzione investigativa Antimafia guidata da Renato Panvino. E’ in corso l’esecuzione di un decreto di consisca dei beni emesso nei confronti di Roberto Morabito, 49 anni, ritenuto dalla Dia “contiguo al clan Santapaola del gruppo di Picanello, condannato – in via definitiva – per tentato omicidio e per una serie di rapine commesse tra Catania ed alcune città della Toscana”.

Con il decreto è stata disposta la confisca di una elegante villetta nel centro cittadino e di una autovettura, per un valore di circa 500.000 euro.

E’ solo l’ultima di una lunga serie di operazioni che hanno messo in ginocchio, con sequestri milionari, i colletti bianchi di Cosa nostra, gli esponenti della borghesia mafiosa.

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La Procura di Catania negli ultimi anni ha riservato particolare attenzione ai reati economici e alla lotta alla mafia attraverso la sottrazione dei beni. Un vero e proprio “modello Catania”, del quale il nuovo procuratore Carmelo Zuccaro, è stato sempre protagonista insieme all’ex procuratore Giovanni Salvi e al reggente Michelangelo Patanè.

Le indagini di natura economico-finanziaria e patrimoniale delegate dal Procuratore Carmelo Zuccaro ed espletate dal Centro Operativo D.I.A. di Catania diretto dal Primo Dirigente della P. di S. dott. Renato Panvino – hanno evidenziato profili sperequativi tra i redditi dichiarati e il patrimonio posseduto dal Morabito e dai suoi familiari, tali da fondare la presunzione, accolta dal Tribunale, di una illecita acquisizione patrimoniale. La confisca del patrimonio del Roberto Morabito trae la sua genesi dall’applicazione delle norme giuridiche vigenti di contrasto alla criminalità organizzata, testimonia certamente una costante attenzione all’evoluzione del fenomeno mafioso da parte della Magistratura in stretta collaborazione con la Direzione Investigativa Antimafia. L’attività del Centro Operativo di Catania, incentrata sul c.d. principio di “doppia azione”, mira non soltanto a contrastare il fenomeno mafioso assicurando alla giustizia gli organici ai sodalizi criminali, ma anche ad aggredire le organizzazioni criminali sul piano patrimoniale, sottraendo loro e acquisendo alla disponibilità dello Stato i patrimoni illeciti, con gli strumenti forniti dall’attuale legislazione antimafia.

 

 

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12 Luglio 2016, 07:15

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