Politica

Nasce il secondo fronte moderato nel centrodestra, ecco uomini e strategie

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12 Dicembre 2024, 06:04

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PALERMO – C’è il “civismo militante” di Roberto Lagalla, ci sono le battaglie autonomiste di Raffaele Lombardo e c’è l’estro di Gianfranco Miccichè. Mancano simbolo e nome (“quelli arriveranno entro febbraio”, giurano i tre), ma per il resto l’operazione speculare al blocco formato da Noi moderati e Democrazia cristiana è partita.

Si punta a Regionali e Amministrative

Il terreno di gioco è quello del centrodestra. Lagalla, Lombardo e Miccichè daranno vita a un nuovo partito che possa misurarsi alle Amministrative e alle prossime elezioni regionali. Nel frattempo, se dovessero rinascere le Province, tenteranno di misurarsi anche lì.

I tre sono registi di una operazione politica che parte dal centro ma che apre anche agli innamorati del terzo polo: “Un’area – ricorda Lagalla nel corso della conferenza stampa convocata per presentare la fusione a tre – che non ha mai preso il volo autonomamente in Italia e che deve trovare casa nel centrodestra”.

Da Lombardo segnali di pace

Il sindaco di Palermo si tira fuori dalla corsa alla presidenza della Regione, annunciando l’intenzione di ricandidarsi alla guida di Palazzo delle Aquile, e questo rasserena ulteriormente i rapporti con il governatore Renato Schifani. Anche Lombardo fuma il calumet della pace: “Il nostro candidato presidente è Schifani, siamo tutti d’accordo”. Poi aggiunge una postilla sibillina: “Non credo che Forza Italia (partito neo federato con il Mpa, ndr) rinunci al suo candidato”.

Le grandi manovre al centro

Nella saletta dell’hotel Politeama si fa un cenno anche all’altra grande operazione che nell’alveo del centrodestra guarda al mondo moderato e che vede protagonisti Saverio Romano e Totò Cuffaro. Lo spazio politico da occupare, del resto, è comune e in Sicilia i due blocchi sono ormai evidenti, così come i riferimenti direttamente superiori: Giorgia Meloni, che punta a rafforzare il fronte Noi moderati-Dc in chiave anti-forzista, e Antonio Tajani che para i colpi.

Lagalla: “Non siamo contro Noi moderati e Dc”

Il riferimento al tandem Noi moderati-Democrazia cristiana arriva proprio da chi, come Lagalla, ha condiviso con Romano e Cuffaro gli stessi sentieri della politica. “L’operazione di Noi moderati e della Dc porta ordine nel centrodestra – è il lessico diplomatico del sindaco di Palermo -. Non siamo esperienze in contrapposizione, anche perché noi vogliamo inglobare nuove sensibilità”.

Lombardo: “Rispettosi degli alleati”

Lombardo in versione soft, ma non troppo: “Siamo nel centrodestra, non vogliamo attaccare nessuno dei nostri alleati ma soltanto dare più forza alle nostre proposte”. Da tempo gli autonomisti battono il tasto della rimodulazione della rete ospedaliera, che ora sta entrando nel vivo con l’esame della commissione Salute dell’Ars, e non è un caso che l’ex governatore ne faccia cenno lanciando messaggi più o meno velati all’indirizzo dell’assessorato alla Salute.

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C’è poi la vecchia questione dei riequilibri nella giunta regionale. Un soggetto politico forte e unitario potrebbe aumentare il proprio peso specifico facendo la voce grossa a gennaio, quando si tornerà a parlare di rimpasto.

Miccichè: “Siamo forti”

Miccichè va al concreto: “Siamo una aggregazione che può avere molto successo, siamo forti su diversi territori in Sicilia. Abbiamo il diritto di considerarci tali”. L’operazione in effetti è chiara sotto il profilo delle forze in campo. Le truppe lombardiane a presidiare la Sicilia orientale, l’ex presidente dell’Ars e Lagalla a coprire il versante ovest. “Faremo le assemblee nelle varie Province e verificheremo le prossime mosse”, annuncia il sindaco di Palermo che troverà al suo fianco un’altra fascia tricolore, quella di Maurizio Dipietro, che guida il Comune di Enna.

Lo Stato maggiore Mpa

I volti che fanno capolino all’hotel Politeama raccontano molto della base di partenza sulla quale potrà contare la nuova ‘cosa’ di Lombardo, Lagalla e Miccichè. Il leader Mpa porta con sé a Palermo i suoi fedelissimi, tutti in prima fila: il coordinatore regionale Fabio Mancuso, l’ex assessore alla Famiglia Antonio Scavone, il capogruppo all’Ars Giuseppe Castiglione, i colleghi deputati Giuseppe Carta, che è anche sindaco di Melilli, e Giuseppe Geremia Lombardo, nipote dell’ex governatore.

Si rivede Cancelleri

A Caltanissetta il fondatore del Mpa ha coinvolto l’ex leader M5s Giancarlo Cancelleri, che al di là dei buoni rapporti con Schifani non è mai entrato davvero in sintonia con il mondo di Forza Italia. Anche Cancelleri, già vice ministro alle Infrastrutture, ha preso l’auto per lasciare Catania, dove vive, per fare una capatina a Palermo.

Chi c’era all’hotel Politeama

Nel capoluogo siciliano Lombardo può contare su Totò Lentini, recentemente nominato al vertice di Palermo Energia. Tra gli spettatori c’è anche Nicola Vernuccio, scelto da Lagalla come direttore generale della Città metropolitana, che nel luglio 2012 fu chiamato dal leader autonomista per succedere a Caterina Chinnici all’assessorato alle Autonomie locali.

Tanti i politici palermitani che ascoltano gli interventi di Lagalla, Lombardo e Miccichè: dal consigliere comunale Gianluca Inzerillo, che da tempo ha rotto con l’assessore regionale alle Attività produttive Edy Tamajo, all’ex Udc e Lega Elio Ficarra. Lagalla porterà in dote i suoi consiglieri comunali di Lavoriamo per Palermo (tra i presenti c’erano Ninni Abbate e Leonardo Canto), con in testa il capogruppo Dario Chinnici. Saranno della compagnia insieme con gli assessori Maurizio Carta (anche lui all’hotel Politeama), Totò Orlando e Fabrizio Ferrandelli.

Ad ascoltare progetti e programmi dell’ultima creatura del panorama politico siciliano c’è anche un vecchio volto del mondo centrista, l’ex assessore ed ex parlamentare regionale David Costa, un tempo uno dei volti più conosciuti dell’Udc in provincia di Trapani. Le grandi manovre al centro, insomma, proseguono.

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12 Dicembre 2024, 06:04

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