18 Gennaio 2018, 12:45
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CATANIA – Gennaio di sbarchi e di dolore per i migranti che in questo inizio d’anno sfidano il freddo e il mare mosso per raggiungere la libertà. Solo nelle giornate del 16 e 17 gennaio sono stati recuperati oltre 1600 migranti alla deriva nelle gelide acque del Mediterraneo dopo che erano stati abbandonati al proprio destino dai trafficanti che, in cambio di denaro, li imbarcano sulle coste libiche garantendo loro l’arrivo in Europa per poi abbandonarli in mare aperto. Di queste migliaia di poveretti, a bordo della nave Aquarius della ONG SOS Mediterranee, questa mattina ne sono giunti ben 513 al porto di Catania.
Tante donne e bambini visibilmente denutriti e provati per la via crucis che hanno dovuto affrontare lasciando le proprie terre di origine per cercare di sopravvivere meno precariamente in Europa. Alcune donne sono state trasferite in ambulanza presso i nosocomi cittadini perché bisognose di cure immediate.
Anche oggi, ad accogliere questi poveretti vi erano gli operatori volontari della Croce Rossa Italiana, che fornivano loro la prima assistenza sanitaria e di generi di conforto, e gli agenti delle forze di polizia italiane per le formalità di rito prima di trasferirli presso i centri di accoglienza. Abbiamo visto sbarcare decine di bimbi alcuni con i propri familiari, mamme, papà, nonni oltre che qualche minore non accompagnato. Tutti, bambini e adulti, come è oramai prassi sono stati sottoposti alla foto identificazione e poi Ospitati nelle tensostrutture del Comune in attesa di essere trasferiti presso i centri mediante i pullman adibiti per l’occasione. Purtroppo non ci è stato possibile intervistare la responsabile comunicazione di SOS Mediterranee, e nessuno degli operatori dei SAR team a bordo della Aquarius perché la prefettura etnea ha espressamente vietato loro di raggiungere le postazione radiotelevisive dove sono stati confinati gli operatori della stampa, sia nazionale che locale.
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18 Gennaio 2018, 12:45