14 Maggio 2016, 06:08
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CATANIA. La gestione finanziaria del teatro Stabile finisce nel mirino della magistratura. L’inchiesta giudiziaria, già scattata mesi fa, è condotta dalla Guardia di Finanza etnea. Alcuni lavoratori dell’ente sono già stati convocati dalla polizia giudiziaria e sentiti in qualità di persone informate sui fatti. I dipendenti dovranno fornire agli investigatori alcuni elementi utili al prosieguo delle indagini fra cui le certificazioni attestanti le ritenute versate nell’anno 2011 dal teatro Stabile e riepilogate nel modello Cud. La bufera abbattutasi sull’ente nell’ultimo periodo non accenna a placarsi, insomma. La grave situazione patrimoniale e debitoria dell’ente sta lentamente dilaniando il teatro e i suoi lavoratori, questi ultimi senza stipendio già da sei mesi.
Intanto, il 29 aprile l’assemblea dei soci ha approvato il bilancio di previsione dell’esercizio 2016, un passaggio fondamentale che dovrebbe consentire alla Regione di erogare i contributi in dodicesimi per l’anno 2016. L’ente ha inoltre ottenuto la rateizzazione del debito Inps e avviato la procedura finanziaria di pagamento sostitutivo, quest’ultima finalizzata a ribaltare l’esito negativo del documento unico di regolarità contributiva. Dal momento in cui sarà la stessa Regione a pagare la prima quota in sostituzione dell’ente, il teatro dovrebbe poter attingere a nuovi fondi ossigenando così le sue casse e evitare soprattutto ulteriori disagi ai lavoratori. Lo sblocco del Durc e la successiva adesione al fondo di rotazione potrebbero inoltre scongiurare nuovi tentativi di pignoramenti contro il teatro, come è già accaduto il 15 aprile scorso con la visita degli ufficiali giudiziari nella sala Verga di via Fava. Ma i tempi purtroppo non si profilano brevissimi.
La risoluzione della vicenda, come si ricorderà, era già finita sul tavolo della Prefettura. Il 22 aprile scorso si è tenuto un faccia a faccia a cui erano presenti Teatro, Regione, Comune, Cisl, Ugl e nel corso del quale i sindacati Cgil e Uil hanno consegnato un carteggio contenente i numeri del debito del Teatro, un cifra da capogiro che sfiora gli 8 milioni di euro. Nel dettaglio i documenti consegnati nelle mani del prefetto Maria Guia Federico (carte di cui la Regione sarebbe già stata in possesso, stando a quanto affermato dai sindacati) comprovano l’esistenza di ben 3,9 milioni di debito al 2014; soldi che si sommano a 1,4 milioni dichiarati – prosegue la nota sindacale – oggi e maturati nel 2015 con interessi passivi legati a mancati pagamenti di tasse, per un totale di circa 7 milioni di euro”.
Tuttavia, la consegna ufficiale dei documenti non è bastata a dipanare la complicata questione. Successivamente all’incontro svoltosi a Palazzo Minoriti, l’assessore al Turismo Anthony Barbagallo ha inviato gli ispettori al teatro Stabile motivando che la decisione di nominare dei commissari si sia resa necessaria a margine di una mancata risposta da parte dell’ente Teatro alla richiesta di invio dei documenti. I commissari insediatisi proprio martedì avrebbero proceduto con un’ispezione al fine di delineare un quadro completo “Sullo stato dell’arte dell’Ente e fornire all’assessorato tutta la documentazione necessaria per avere le idee chiare sui dati su acquisti, servizi e forniture, sull’entità del debito accumulato, sulla tipologia dei rapporti di lavoro e sulle mansioni svolte”.
Insomma, al teatro Stabile la situazione rimane tesissima e nel frattempo anche tutti gli spettacoli e le attività artistiche in programma rimangono sospesi a tempo indeterminato.
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14 Maggio 2016, 06:08