25 Aprile 2015, 05:02
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CATANIA- C’è un cartello-vergogna a dare il benvenuto a turisti e amanti della natura che vogliono immergersi nell’Oasi del Simeto, paradiso che custodisce angoli meravigliosi di macchia mediterranea a tratti incontaminata.
L’avviso è stato fotocopiato ed è affisso sulle catapecchie predisposte dalla Provincia regionale, ente che “gestisce” la riserva e contiene un avvertimento tradotto in due lingue: “ATTENZIONE – WARNING- RISCHIO DI SCASSO – Si prega di non lasciare le autovetture incustodite”.
Per raggiungere l’ingresso dell’Oasi non c’è altro mezzo che l’auto, non esistono bus né treni.
La strada fatiscente che si innesta sulla statale Catania-Siracusa è costeggiata da un cartello che indica la presenza di una caserma della “Guardia di Finanza” fantasma. Poco più avanti c’è la piazzuola, che rappresenta il punto di partenza del sentiero di 21 chilometri che costeggia il fiume Simeto sino alla Catania-Caltagirone. Una strada in terra battuta, sopraelevata, frequentata dagli amanti della mountain bike. In questa stagione non si contano cicogne e conigli, ma anche una miriade di uccelli per gli amanti del birdwatching.
Qui le istituzioni si sono arrese, posizionando il cartello che “avvisa” della presenza di ladri e consiglia di “non lasciare auto incustodite”, la Provincia regionale ha decretato che si tratta di una zona franca. Non c’è un forestale, un carabiniere, un poliziotto, un finanziere, un metronotte, a vegliare h24 sull’ingresso dell’Oasi del Simeto.
Per i temerari, che a tutti i costi vogliono tentare di fare una passeggiata, c’è il rischio di ritrovare l’auto scassinata. Fatto che abbiamo potuto documentare pochi giorni fa, sabato pomeriggio. Un’auto è stata scassinata, vetro rotto, e sul posto non c’erano esponenti delle forze dell’ordine.
Tutto è avvenuto nella perfetta sincronia tra le istituzioni che si sono arrese e i ladri che hanno, letteralmente, “carta bianca”.
Guai a parlare di impianto di videosorveglianza, anche controllato in remoto. Non sia mai.
Ecco come un luogo che potrebbe essere volano del turismo, meta di gite organizzate, magari con un bar- punto di ritrovo, è stato condannato ad essere una zona off limits.
C’è la disperazione, di chi trova l’auto derubata e giura di non metterci più piede, nell’Oasi del Simeto.
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25 Aprile 2015, 05:02