21 Marzo 2016, 20:38
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CUBA – “L’embargo finirà”. Ne e’ convinto il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, il quale, in visita a Cuba, ha tuttavia sottolineato che sui tempi non può dare una risposta precisa. “Quello che abbiamo fatto per 50 anni non è servito né ai nostri interessi ne’ agli interessi del popolo cubano”, ha aggiunto Obama.
Il presidente Usa ha spiegato: “C’è un crescente interesse al Congresso americano sul tema della revoca dell’embargo”, il quale resta tuttavia legato ad alcuni elementi tra cui anche i diritti umani, oltre che all’implementazione degli accordi fin qui raggiunti e la strada fin qui tracciata. L’embargo Usa rappresenta “un ostacolo” allo sviluppo di Cuba. Solo dopo la sua eliminazione si aprirà “una nuova strada”: “La rimozione dell’embargo è essenziale”, ha detto Raul Castro al termine dell’incontro con Obama. “Esistono profonde differenze” tra Stati Uniti e Cuba “che non andranno via”, ha detto inoltre Raul Castro. Obama ha voluto ringraziare esplicitamente il “paziente lavoro di mediazione” di Papa Francesco e del cardinale arcivescovo de L’Avana, Ortega, che “hanno contribuito in modo decisivo” a riavvicinare i due Paesi.
Dopo la storica stretta di mano con Obama, con l’inno americano che risuonava nel Palazzo della Rivoluzione, Raul Castro ha spiegato, tra le altre cose, che Cuba difende i diritti umani ed è disposta al dialogo su questo argomento. Parlando dopo il faccia a faccia con Obama, Castro ha inoltre ribadito la necessità e l’urgenza della restituzione di Guantanamo.
(ANSA)
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21 Marzo 2016, 20:38