16 Luglio 2013, 13:23
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PARIGI – L’Employment outlook dell’Ocse, basato sui dati di fine 2012, dipinge il solito quadro negativo sui lavoratori italiani giovani: il 52,9% degli under 25 ha un lavoro precario. La percentuale di precari è quasi raddoppiata rispetto al 2000, quando erano il 26,2%.
La disoccupazione in Italia continuerà ad aumentare per quest’anno e il prossimo, e nell’ultimo trimestre del 2014 arriverà al 12,6%, contro il 12,2% di fine maggio 2013. Quella giovanile in Italia a fine 2012 è arrivata al 35,3%: La percentuale di senza lavoro nella fascia under 25 è più elevata tra le donne (37,5%) che tra gli uomini (33,7%). La crescita della disoccupazione in Italia ha avuto un ritmo più elevato elevato rispetto all’insieme dell’Unione europea, ed è ora “un punto percentuale più elevata” della media dei Paesi Ue. A fine maggio, la disoccupazione nel nostro Paese ha toccato quota 12,2%, dopo un aumento “quasi continuo” nei due anni appena trascorsi.
La riforma Fornero “dovrebbe migliorare la crescita della produttività e la creazione di posti di lavoro nel futuro”, grazie in particolare al nuovo art.18 che riduce la possibilità di reintegro in caso di licenziamento, rendendo le procedure di risoluzione più rapide e prevedibili. Ciononostante, aggiunge l’Ocse, “l’Italia resta uno dei Paesi Ocse con la legislazione più rigida sui licenziamenti, in particolare riguardo alla compensazione economica in caso di licenziamento senza giusta causa e la definizione restrittiva di giusta causa adottata dai tribunali”. In questo contesto, argomenta poi il rapporto, “gli elementi raccolti suggeriscono che limitare la diffusione dei reintegri sia un elemento chiave per migliorare i flussi occupazionali e la produttività”.
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16 Luglio 2013, 13:23