29 Giugno 2012, 11:03
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Migliaia di pagine corredate da denunce, un viaggio tra richieste di accesso agli atti inevase dalle aziende sanitarie pubbliche, esclusioni giudicate “arbitrarie” dalle gare d’appalto e un sistema che consentirebbe soltanto “a pochi” di entrare nel meccanismo che regola le forniture di presidi sanitari nel settore dell’oculistica. Un sistema che in Sicilia, nel solo settore della cataratta, vale quasi 50 milioni ogni anno. Sono i contenuti di un grande incartamento, con una valanga di allegati, consegnato alla procura di Ragusa dall’imprenditore palermitano Giuseppe Di Vincenzo. A raccontarne i contenuti è il nuovo numero di “S”, in edicola ma acquistabile online in formato digitale: nell’inchiesta di Antonio Condorelli vengono raccontati numerosi casi di gare d’appalto finite sotto i riflettori, per un incartamento che riguarda 4 province: oltre a Ragusa, anche Catania, Messina e Palermo.
Nell’elenco forniture per chiamata diretta, filiali della stessa azienda chiamate a farsi concorrenza, gare revocate e inchieste. Dalla gara dell’Asp di Ragusa a quelle degli ospedali palermitani Villa Sofia e Cervello, passando per il Vittorio Emanuele e il Garibaldi di Catania, per i macchinari acquistati dalla Provincia di Catania per l’Unione Italiana Ciechi e per molte altre forniture, ne emerge uno spaccato impietoso della sanità siciliana. Nella quale la discrezionalità è spesso all’ordine del giorno e i costi di un macchinario possono variare sensibilmente nello spazio di pochi chilometri.
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29 Giugno 2012, 11:03