Oda, associazione famiglie utenti |”Ignorati dal Comune di Catania”

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03 Settembre 2018, 17:05

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CATANIA – “Richieste di incontri, diffide. A nulla sono valse le sollecitazioni della nostra associazione: il Comune di Catania continua a ignorarci e noi restiamo in attesa di sapere in maniera ufficiale se, quando e come il servizio di trasporto dei nostri figli verrà ripristinato”. A parlare sono i rappresentanti della Geshan, l’associazione che da 35 anni riunisce le famiglie degli assistiti dell’Opera Diocesana Assistenza di Catania. “Abbiamo chiesto per ben due volte all’amministrazione comunale di essere ricevuti; abbiamo anche inviato una diffida, senza mai però ricevere risposta. L’ODA ci ha informati per tempo del fatto che non avrebbe potuto più svolgere il servizio, avendo sin dallo scorso anno rappresentato al Comune le proprie difficoltà rispetto alla sua sostenibilità economico-finanziaria. Nel frattempo sono passati più di due mesi dalla sospensione del servizio, con gravi disagi sia per i nostri ragazzi che per i genitori: non tutti, infatti, hanno potuto accompagnare autonomamente i propri figli verso le strutture riabilitative, con la conseguente perdita della continuità di assistenza e riabilitazione. Le famiglie che ne hanno avuto la possibilità, seppur con grandi sacrifici economici, si sono rivolte ad accompagnatori che privatamente hanno effettuato il trasporto”. 

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La presidente della Geshan, Rosy Marino Romeo, pone inoltre l’accento sul clima di tensione che si è venuto a creare: “Come al solito – dice -, il fronte delle famiglie si è spaccato, generando una ‘guerra tra poveri’, che vede fronteggiarsi persone che hanno, invece, le stesse esigenze e dovrebbero fare fronte comune. L’eco mediatica, con reazioni muscolari, che alcuni genitori hanno sollevato non ha fatto altro che togliere serenità a chi deve gestire questa vicenda e, soprattutto, risolverla in tempi brevissimi. Sappiamo bene che spesso intorno ai diritti dei diversamente abili si fanno solo retorica e baccano. A farne le spese sono i nostri ragazzi e i loro bisogni. Per questo motivo, l’associazione Geshan ha sempre cercato il dialogo con tutti. Facciamo appello all’amministrazione comunale, affinché ci convochi quanto prima per dare vita a un tavolo di programmazione. Auspichiamo anche che tra le famiglie prevalga il buon senso e si scriva la parola fine a questa guerra mediatica, che danneggia solo i nostri ragazzi”.

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03 Settembre 2018, 17:05

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