Un vaffa… in Tribunale? | Agente di scorta denuncia un pm

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08 Gennaio 2016, 06:22

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PALERMO – Un paio di mesi fa il battibecco non era passato inosservato nei corridoi del Palazzo di giustizia. Nessuno, però, poteva immaginare che sfociasse nella denuncia di un agente di scorta contro un magistrato di Palermo. Il primo sostiene, infatti, di essere stato mandato a quel paese dal secondo.

C’è un’incomprensione all’origine di tutto. Questi i fatti: il pubblico ministero vuole accedere nella sezione superblindata che ospita le stanze dei sostituti della Direzione distrettuale antimafia. Deve fare il punto con un collega. Per entrare bisogna farsi riconoscere. Prassi quasi sempre aggirata perché si conoscono tutti. Quasi, appunto, visto che il volto del pm nulla dice all’agente di scorta che gli chiede il tesserino. In teoria il magistrato avrebbe potuto rispondere chiedendo lui con chi aveva il “piacere” di parlare. Fatto sta che tira fuori il documento e lo mostra all’agente. Cosa sia accaduto dopo sarà oggetto dell’indagine affidata ai pm di Caltanissetta, competenti quando di mezzo ci sono reati che riguardano i colleghi in servizio a Palermo.

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Pare, infatti, che l’addetto alle scorte non si sia accontentato del tesserino, ma volesse identificare il sostituto procuratore prendendone le generalità. A quel punto i decibel del tono di voce sono schizzati e di parecchio. Se sia davvero partito l’invito ad andare a quel paese lo stabiliranno a Caltanissetta.

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08 Gennaio 2016, 06:22

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