24 Luglio 2014, 13:53
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PALERMO – Dopo mesi di ansie e tribolazioni, il Consiglio comunale di Palermo ha approvato nella notte il contratto di servizio della Rap, che restituirà un po’ di ossigeno a un’azienda che viveva ormai sul filo del rasoio con perdite al ritmo di un milione al mese. La maggioranza del Movimento 139 ha votato compatta con 22 sì, nel Pd da registrare l’astensione della Bonvissuto a fronte del voto contrario di La Colla, Leonardi e Ferrara, astenuti anche Caracausi e Occhipinti di Idv, mentre Forza Italia é uscita dall’aula. L’era Amia è chiusa per sempre, i posti di lavoro sono al sicuro.
A parte alcune voci, la fetta più grossa dei costi sarà a carico dei cittadini tramite la Tari (ex Tares) e la Tasi. Il corrispettivo è pari a quasi 130 milioni (con l’Iva al 10% si sale a 140), 26 in più del precedente contratto Amia, fissato a 104 milioni più Iva (quindi circa 114). Il via libera di Sala delle Lapidi giunge malgrado le bacchettate del Segretario generale e del Ragioniere generale, che hanno sollevato dubbi e rilievi tecnici in qualche modo “dribblati” da un tourbillon di pareri e controdeduzioni di uffici e Avvocatura comunale.
“Dopo i fallimenti, i falsi in bilancio e le inefficienze dell’Amia – è l’entusiasta commento del sindaco Leoluca Orlando apparso su Twitter alle cinque del mattino –, può e deve iniziare la fase due: la Rap azienda sempre più efficiente, Palermo città sempre più pulita. La giunta e il Consiglio hanno fatto la propria parte. Adesso Palermo può e deve pretendere che gli operatori Rap di tutti i livelli smettano di ‘annacarsi’ come talora accade e che i palermitani tutti si comportino civilmente, come purtroppo spesso non accade. Al sindaco – concludeva – il compito pesante ma doveroso di sorvegliare, stimolare e sanzionare continuando ad essere riferimento per criticità e successi”.
In aula è stata battaglia con l’opposizione che ha fatto le barricate per i modi e i metodi con cui sono state superate le criticità rilevate dagli alti burocrati di Palazzo delle Aquile, tant’è vero che il parere favorevole del Ragioniere Carmela Agnello è limitato al 2014 nonostante il contratto sia quinquennale. Ad oggi, inoltre, mancano ancora il budget, il piano industriale dell’azienda e un piano di sviluppo attraverso l’impiantistica.
L’altra fondamentale contestazione ha riguardato l’impossibilità, secondo la spending review di montiana memoria, che un’azienda pubblica svolga servizi strumentali come la manutenzione stradale. Su proposta del dirigente al Settore Ambiente, Francesco Fiorino, nella delibera il divieto viene superato, con riferimento a una sentenza del Consiglio di Stato, classificando il servizio come “un sistema integrale di interventi sulla viabilità cittadina” e attribuendogli dunque una valenza pubblica a tutti gli effetti che comprende anche gli interventi dopo i sinistri stradali. Stando all’articolo 11 sarà la Rap, e non il Comune, ad avere l’esclusiva responsabilità del risarcimento danni in seguito a condanne dell’autorità giudiziaria. Un’eventualità che, secondo alcune voci di corridoio, non sarebbe piaciuta particolarmente al presidente Sergio Marino ma che di fatto potrebbe abbattere sensibilmente i debiti fuori bilancio di piazza Pretoria. Gli interventi, per il servizio di manutenzione stradale come pure per gli altri strumentali, saranno effettuati a chiamata in base alle necessità del momento con un lavoro di coordinamento tra la Rap, il Settore Verde e gli uffici.
Quanto agli importi, il servizio di raccolta dei rifiuti e igiene ambientale costerà 106 milioni di euro, la pulizia delle sedi giudiziarie 4,5 milioni, la disinfestazione e derattizzazione 3,1 milioni e la manutenzione stradale circa 14 milioni includendo il monitoraggio (1 milione), le emergenze (2,2 milioni), il pronto intervento (2,3), la gestione dei sinistri (2). Stabiliti, infine, i servizi domenicali e festivi nelle zone turistiche, la rimozione delle carcasse di animali in 12 ore (grazie a un emendamento, prima erano 48 ore), il monitoraggio dell’inquinamento atmosferico e acustico, la raccolta differenziata e quella porta a porta, lo smaltimento di farmaci scaduti, pile esauste, siringhe e alghe, la gestione di Bellolampo e la pulizia della Favorita. Le altre aree verdi e i parchi, invece, restano a carico di piazza Pretoria.
L’ultima spinosa questione erano gli 11 milioni di euro di Tares in più che i palermitani avrebbero pagato nel 2013, almeno stando a quando scrivono i revisori contabili nel loro parere contrario al bilancio consuntivo (e a quanto sostengono anche alcuni consiglieri di opposizione, Pd e Italia dei Valori in testa). Quella somma sarebbe un extragettito non impegnato in alcuna spesa e che per questo dovrebbe confluire nell’avanzo di amministrazione vincolato. Nulla di fatto, i soldi restano alla Rap: “le somme impegnate nell’esercizio finanziario 2013 – recita un emendamento – sono destinate a copertura dei maggiori costi sostenuti dalla società partecipata Rap nell’anno 2013 per il servizio di igiene ambientale”.
LE REAZIONI
“Soddisfazione per la città di Palermo” è stata manifestata dal presidente della Rap Sergio Marino. A 24 ore di distanza, il numero uno dell’azienda per la nettezza urbana ha voluto chiarire, attraverso una nota diffusa dal Comune, che “in merito alle notizie riportate da diversi quotidiani (cartacei e online) che riferiscono da parte del presidente della Rap eventuali insofferenze ed arrabbiature legate ad emendamenti proposti e suffragati nella serata di ercoledì, durante la seduta di Sala delle Aquile dove veniva discusso il nuovo contratto di servizio di Rap, il presidente Sergio Marino ritiene doveroso chiarire che il suo allontanamento dall’aula era esclusivamente legato ad impegni istituzionali precedentemente programmati che già alle prime ore del mattino lo dovevano vedere presente nella capitale per la sua partecipazione al primo comitato direttivo di Federambiente”.
“Con l’approvazione del contratto di servizio Rap – dice Pierpaolo La Commare del Movimento 139 – si segna una data spartiacque fra il passato ed il futuro del servizio di raccolta dei rifiuti a Palermo. Adesso la nuova azienda Rap ha tutti gli strumenti e le coperture economiche per pianificare un nuovo ciclo dei rifiuti che possa concepire il rifiuto come risorsa e non come problema, attraverso il rilancio della differenziata, la meccanizzazione dei servizi e la realizzazione degli impianti di smaltimento. L’appello che rivolgiamo a tutti i cittadini è quello, da un lato, di accompagnare questo processo con comportamenti responsabili nel rispetto di orari e modalità di conferimento e, dall’altro, di contribuire alla vigilanza e alla attività di controllo con vero senso di comunità”.
“Il servizio della manutenzione stradale è il vulnus di questa delibera che qualcuno, un domani, potrebbe avere interesse a impugnare – dice Fillippo Occhipinti di Idv –. Si è persa l’occasione per fare un contratto di servizio di qualità che migliori i servizi. È una vittoria di Pirro, fra un anno questo contratto potrebbe non bastare più. Per quanto riguarda le ricorse accantonate nel 2013, di fatto hanno trovato un escamotage per non restituire 11 milioni di euro ai palermitani. Spero che la Corte dei Conti li grazi per la loro spregiudicatezza”.
“Dopo un’intera nottata di discussione, poco prima dell’alba di stamane è stato approvato il contratto di servizio della Rap. Adesso, nessuno ha più alcun alibi – afferma il consigliere comunale di Forza Italia, Angelo Figuccia -: “Sono contento che finalmente sia stato messo un punto fermo ad una vicenda che rischiava di far precipitare la città alle famigerate emergenze degli anni scorsi. Il contratto di servizio è la garanzia che i dipendenti della Rap attendevano per la salvaguardia del proprio posto di lavoro: adesso che questa è arrivata, dirigenti, funzionari, sindacalisti ed operai dell’azienda che cura la raccolta dei rifiuti in città non hanno alcun alibi per non fare fino in fondo il proprio dovere, che è soprattutto quello di garantire la massima pulizia in tutta la città, un dovere che tutti i palermitani pretendono dopo aver subito un vero e proprio salasso di tasse. Tutto il gettito della Tares, infatti, che ammonta a circa 114 milioni di euro, serve per pagare un servizio che finora ha fatto acqua da tutte le parti. I palermitani si sono svenati e quindi hanno tutto il diritto di avere una città pulita, senza discariche abusive ad ogni angolo di strada, con marciapiedi puliti da sterpaglie ed erbacce, che poi provocano crepe, buche ed avvallamenti. Qualche operatore ecologico ha sempre sostenuto che non era dovuto ad assolvere a questo compito, ma adesso non ha alcuna scusa per tirarsi indietro. Se i lavoratori della Rap devono fare la propria parte, anche i palermitani devono metterci la loro, evitando di gettare rifiuti ad ogni ora del giorno e dappertutto: se continuerà l’inefficienza della Rap con la maleducazione dei cittadini, questo mix rischierà di riportarci nei tempi bui dell’emergenza. Se vogliamo evitare l’arrivo dei privati e quindi che i posti di lavoro siano falcidiati, tutti si rimbocchino le maniche: non è più il tempo di scuse o di fannulloni”.
“Abbiamo dato battaglia sul nuovo contratto di servizio della Rap perché sarà questo a decretare quanta Tari faremo pagare ai palermitani. Questo contratto però non risolverà nessuno dei problemi della vecchia Amia perché è solo un’operazione di facciata: hanno cambiato il nome all’azienda e aumentato le tasse, senza risolvere criticità o immaginare un vero piano industriale che tagli sprechi e promuova il merito e la produttività. Ma allora qual è la differenza tra Cammarata e Orlando? In cosa questa amministrazione, che si dice di centrosinistra, è diversa da quella che l’ha preceduta? In niente, è solo un Cammarata ter mascherato. L’unico prezzo, oltre ai cittadini, lo hanno pagato le 77 imprese creditrici che non avranno i soldi che spettano loro, con buona pace dei dipendenti privati”. Così Sandro Leonardi, consigliere comunale del Pd, commenta l’approvazione del contratto di servizio della Rap avvenuta questa notte a Sala delle Lapidi. “Avevamo presentato degli emendamenti – dicono i consiglieri del Pd Luisa La Colla, Fabrizio Ferrara, Loris Sanlorenzo e Sandro Leonardi – per limitare la durata del contratto al 2014, visto che il Ragioniere generale ha dato parere solo per quest’anno, per stralciare la manutenzione stradale vietata per legge, per incrementare la differenziata del 5%, la trasparenza aziendale e la tracciabilità, per coinvolgere le associazioni no profit sul riuso dei beni, per dotare l’azienda di un impianto di compostaggio e di selezione guadagnando con la differenziata, tutti bocciati. Ma questa maggioranza aveva un solo obiettivo: aumentare le tasse ai palermitani, incurante dei problemi che restano irrisolti e con cui questa amministrazione sarà chiamata a fare i conti”.
“Accogliamo con soddisfazione l’approvazione in consiglio comunale del contratto di servizio di Rap, l’ultimo rinnovo economico risaliva al ’99, finalmente dopo tanti anni l’amministrazione comunale ha deciso di adeguare le disponibilità economiche di un’azienda cosi fondamentale per la città, dato che gestisce il servizio di igiene ambientale e di manutenzione stradale”. Ad affermarlo sono Dionisio Giordano Segretario regionale Fit Cisl Ambiente e Mimmo Milazzo Segretario Cisl Palermo Trapani, commentando il via libera in consiglio comunale al rinnovo del contratto di servizio di Rap. “Il consiglio comunale di oggi, rispetto a quelli del passato, ha ben compreso che Palermo ha bisogno di un servizio efficiente di raccolta senza sofferenze e senza le pesanti emergenze che degradano l’immagine della città”. Giordano e Milazzo continuano dicendo che “per i lavoratori è un sospiro di sollievo, siamo convinti che, se nel passato il contratto fosse già stato adeguato, molto probabilmente Amia non sarebbe giunta al fallimento. Ora ci auguriamo che questo passato possa servire ad evitare errori nel presente e nel futuro”. Ma serve un impegno in più, spiegano Giordano e Milazzo “È chiaro che il rinnovo non porta subito con sé già da domani mattina il potenziamento dei compattatori e dei moderni mezzi strumentali per consentire ai lavoratori di svolgere un regolare ed efficiente servizio di raccolta, nuovi cassonetti, più attrezzature per la manutenzione delle strade, ma sarà necessario far si che l’azienda Rap acquisti in tempi brevi ciò che è necessario per rispondere alle esigenze della città”. Giordano e Milazzo concludono sottolineando che “esprimiamo cautela, al momento, sull’aspetto che riguarda l’aggravio economico che peserà sull’azienda, e non più sul Comune, che giungerà dagli eventuali contenziosi giudiziali che derivano dalla manutenzione delle strade e dai sinistri legati allo stato del manto. Un fatto nuovo le cui conseguenze economiche potremo valutare solo successivamente, ci auguriamo che questo aspetto non disallinei i conti dell’azienda”.
“Il gruppo di Forza Italia sottolinea che con il nuovo contratto di servizio della Rap i cittadini dovranno pagare ben 150 milioni di euro, quindi si prepara la stangata d’autunno che porterà via gran parte delle tredicesime e delle pensioni”. Lo ha detto il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, Giulio Tantillo. “Adesso non ci sono più alibi – ha continuato –, la Rap dovrà lavorare sodo per dare alla città un decoro da 150 milioni. Non abbiamo condiviso l’emendamento che assegna a Rap ben 11 milioni già spesi nell’esercizio 2013. A nostro giudizio andava respinto perché ai limiti del danno erariale. Questo emendamento non ci sembra in linea con il Testo Unico degli Enti Locali. Una società partecipata fornisce un servizio a seguito di un contratto di servizio, che la Rap non aveva. Quindi non vorremmo che questo emendamento coprisse il patrimonio netto, che pensiamo potrebbe essere negativo. Nulla di irregolare, ma se così fosse, la società andava ricapitalizzata. Vedremo come chiuderà il bilancio la partecipata Rap in virtù di questo contributo straordinario – ha concluso –. Ancora una volta questa maggioranza ha dimostrato la propria incapacità nel gestire un atto così delicato per la città”.
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24 Luglio 2014, 13:53