19 Settembre 2018, 12:13
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La candidatura dell’Italia a sede delle Olimpiadi invernali 2026 è ormai un caso istituzionale e politico.Scontro acceso, negli ultimi giorni, fra Torino, Milano e Cortina – le tre città che si erano accordate per proporre una candidatura unitaria -, il Governo nazionale e il Coni. Al centro del dibattito, la “guida” del tridente e le coperture finanziarie per la manifestazione.
Milano capofila. Il sindaco Giuseppe Sala e il governatore lombardo Attilio Fontana sono convinti che il ruolo di capofila spetti di diritto alla città di Milano. Una posizione che i due amministratori hanno ribadito nei giorni scorsi, alla presenza del presidente del Coni Giovanni Malagò e del sottosegretario con la delega allo sport Giancarlo Giorgetti: “Riteniamo importante – hanno rimarcato Sala e Fontana – che Milano sia l’architrave di queste Olimpiadi. Noi parteciperemo, ma dovremo vedere quali sono le condizioni di questa gestione perché sarà complicato e ci sarà bisogno di precisione sulla governance. Se ci sfileremo in caso contrario? Vedremo”.
Torino e le garanzie. Da Torino, il sindaco pentastellato Chiara Appendino ha posto come condizione per partecipare un conspicuo contributo economico dello Stato, senza però ricevere le risposte auspiacate: “Per noi, le Olimpiadi impossibili senza il sostegno economico del governo”. Per i consiglieri comunali del M5S, il no dell’esecutivo sarebbe dovuto a un patto nazionale “Lega-Pd”, nato per mettere in difficoltà la Appendino. Allo stato attuale, la città si sarebbe praticamente autoesclusa dalla partita.
Il Governo. Sul fronte governativo, dopo le parole del sindaco grillino, Giorgetti ha chiuso ad ogni possibilità alternativa al tridente: “La candidatura così non può andare avanti, è ufficialmente morta”. Il vice premier Matteo Salvini, intervenendo ieri sera su La7, ha auspicato comunque una proposta italiana (anche a due), “purché le regioni trovino le coperture”. Il messaggiosarebbe abbastanza chiaro: o le tre città faranno squadra, oppure non ci sarà nessun sostegno dell’esecutivo all’evento.
Intanto, il Coni, starebbe valutando di presentare oggi stesso la proposta a due “Milano-Cortina 2016”, ma la porta a Torino non sembra essere del tutto chiusa: “Siamo ancora in tempo. Con una candidatura a due è sicuro che l’Italia ha meno possibilità di vincere, non avendo le garanzie del Governo”. Per la Appendino, un invito a ripensarci anche dal presidente della regione Piemonte Sergio Chiamparino: ” Penso ci sia ancora tempo. Il problema è che la candidatura sia delle tre città e non di una sola, se è così io sono pronto a venire a Roma e sedermi a un tavolo. Così invece si rischia di essere meno forti”.
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19 Settembre 2018, 12:13