08 Marzo 2014, 13:24
2 min di lettura
PALERMO – Metti una sera a cena una pediatra di lungo corso, una professoressa di Architettura, la proprietaria delle più esclusive palestre della città ed altre quattro professioniste che per gioco leggono e rileggono i “Monologhi della vagina”, decise ad animare le pagine di Eve Ensler, improvvisandosi con ironia grandi attrici. Ed ecco nascere a Palermo, proprio nella notte fra il 7 e l’8 marzo, l’embrione di una spontanea compagnia teatrale fatta in casa. Tutte pronte per andare ben oltre la tradizionale Festa della donna e scommettere se stesse pur di animare il dibattito su violenza e riscatto, solidarietà e parità.
Sono passati diciotto anni da quando il provocatorio testo della Ensler debuttò a Broadway aggiudicandosi un Obie Award con soddisfazione dell’autrice che allora recitava i monologhi delle varie donne chiamate a condividere le personali esperienze relative alla loro vagina spiattellandole al pubblico.
Proprio come è accaduto venerdì sera alla “Compagnia della Vela” di Sferracavallo dove il patron, Felice Trupiano, il “capo villaggio” di questo circolo spesso trasformato in teatro per la scoperta di nuovi talenti, insieme con Carmelo Lucchesi, ha avuto l’idea di adattare il testo al contesto siciliano. Cominciando con la scelta delle sei attrici e della stessa regista, un’altra donna, Ricchezza Falcone, tutte anima e corpo impegnate nella pièce, applaudite a scena aperta come le Magnifiche Sette adesso decise a battersi con nuove rappresentazioni e a raccogliere fondi contro gli orrori consumati contro le più deboli, a cominciare dalle schiave della tratta.
Un pugno allo stomaco per una platea affollata da uomini inchiodati davanti ai monologhi e alla scoperta di tormenti, frustrazioni e sofferenze, ma resi anche consapevoli di quante possibilità di appagamento, di quanta felicità e allegria possa contenere e contagiare il mondo femminile. Con le sei interpreti e la regista impegnate a scandagliare e fare emergere tutti gli attualissimi temi legati a sesso, stupro, amore, mestruazioni, mutilazione, masturbazione, nascita, orgasmo e così via.
Avevano cominciato per gioco, una sera con Felice Trupiano da mattatore, pronto a donare le copie dei Monologhi. Conquistando queste apprendiste del palcoscenico cresciute di botto. Da Rossella Aguglia, direttrice di un centro estetico, erede di una famiglia legata al benessere del corpo, ad Angela Costanza, architetto. Dalla pediatra di tanti bimbi palermitani, Antonella Durante, alla maestra di tanti scolaretti, Lucia Spada. Da Francesca Fatta, tornata dalla Calabria dove è stata per tanti anni preside di Architettura, a Lucia Filippone, manager dello sport, titolare di tre palestre. Eccole con la loro regista le Magnifiche Sette pronte per bussare a teatri e piazze estive dove far sorridere e riflettere. Scoperta palermitana che sarebbe un peccato limitare al giorno della donna.
Pubblicato il
08 Marzo 2014, 13:24