Omaggio alla cultura siciliana |all’Istituto italiano di Parigi

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13 Giugno 2017, 16:42

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PALERMO – L’istituto Italiano di Cultura di Parigi (Ministero degli Affari Esteri) dedica un evento alla Sicilia con alcuni tra i più importanti esponenti della cultura siciliana. “La Sicile à l’honneur”, dal 12 al 27 giugno vedrà tra i presenti Andrea Camilleri, Roberto Alajmo, Gigi Mangia, Giuseppe Schillaci, Francesco Ferla e Angelo Cirrincione a rappresentare la letteratura, il teatro, la gastronomia, il cinema e la fotografia.

Il primo degli appuntamenti, ieri 12 giugno, “La Sicilia in cucina: un gustoso melting pot” ha visto la presenza di Roberto Alajmo, giornalista e autore di diversi romanzi tra cui Cuore di madre, Repertorio dei pazzi della città di Palermo e Carne mia e Gigi Mangia, proprietario a Palermo di un ristorante che porta il suo nome. Oggi 13 giugno (dalle 19.00 alle 21.00) atelier culinario con lo chef G.Mangia per scoprire i sapori della cucina siciliana.

Mercoledì 14 e giovedì 15 giugno ancora letteratura con Andrea Camilleri, papà del Commissario Montalbano. Passione mediterranea, senso morale e intelligenza investigativa caratterizzano questo personaggio, la cui opera completa e tradotta è disponibile in un’esposizione parallela curata dall’Istituto Italiano di Cultura.

Giovedì 22 giugno incontro su “Luigi Pirandello e l’inquietudine della modernità” a distanza di 150 anni dalla sua nascita. Presenti Dominique Budor (professore di studi italiani alla Sorbonne), grande specialista di Pirandello e Francesco De Santis (direttore della fondazione omonima). A seguire l’attrice Paola Cortellesi interpreterà tre testi tratti dal Il Fu Mattia Pascal (1904), Ciaula scopre la luna (1907), Sei personaggi in cerca d’autore (1921).

Martedì 27 giugno dialogo sulla visione della nuova generazione degli artisti siciliani nei confronti della mafia con Giuseppe Schillaci (regista di un documentario dedicato) e Giuseppe Cangemi (compositore di musica per film, musicista, produttore e fondatore dell’etichetta discografica indipendente Almendra Music).

Dal 12 al 30 giugno due mostre fotografiche per celebrare la Palermo arabo-normanna, riconosciuta patrimonio Unesco, dal titolo “Palerme arabo normande de Francesco Ferla” e “Capanne” di Angelo Cirrincione

La mostra “Palerme arabo normande de Francesco Ferla” è organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura. Grandi opere stampate su alluminio e vetro, realizzate con una innovativa tecnologia di stampa sviluppata a Palermo assieme ai tecnici di Labservice, raffigurano gli edifici arabo normanni Patrimonio Unesco dell’Umanità. Le opere, in ossequio alla grandissima importanza degli edifici, sono realizzate in materiali e finiture ipertecnologiche, ed il complesso del lavoro è quindi, totalmente made in Palermo. La mostra è importante perchè la sede Unesco è a Parigi, e ogni Ambasciata ha un ambasciatore Unesco.

Parigi apre le porte alle architetture palermitane. La particolarità di queste immagini è che l’edificio viene graficamente “isolato” dal contesto, per enfatizzare lo strepitoso linguaggio multietnico di quel periodo storico, unico in Europa. Grande cura è stata data alle contaminazioni culturali, dettagli di coesione di stili e culture diverse. Un lavoro che esalta l’eterogeneità stilistica e costruttiva di un periodo, quello della corte normanna palermitana, dove fu possibile l’integrazione tra le religioni.

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“Il lavoro fotografico di Francesco Ferla, architetto, designer e fondatore di Organica London, sulle architetture arabo-normanne siciliane viene presentato per la prima volta alla mostra “Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale”, candidate per l’iscrizione nel Patrimonio Unesco – organizzata dal Comune di Palermo. Successivamente Palermo, Monreale e Cefalù ottengono l’iscrizione al Patrimonio Unesco. Il lavoro di comunicazione del patrimonio monumentale della città, basato su uno studio complesso sul rapporto tra grafica e fotografia, tra immagine e linguaggio, si è evoluto dinamicamente e continua nella sperimentazione grazie alla collaborazione dell’autore con la Scuola Politecnica dell’Università di Palermo.

Quello di Francesco Ferla – dichiara ancora il Prof. Arch. Maurizio Carta, Ordinario di Urbanistica Dipartimento di Architettura, Presidente della Scuola Politecnica – è uno studio che fa parte di un percorso di ampio respiro, di una strategia culturale che indaga il patrimonio storico-artistico e architettonico della città: una vera e propria mappatura del genoma culturale di Palermo che ne disvela il futuro fotografando il passato”.

Francesco Ferla vive e lavora a Londra e Parigi, dove svolge la professione di architetto, designer, fotografo e digital artist. Attualmente si occupa della campagna fotografica della collezione della Jewelry designer inglese Jocelyn Burton. Come fotografo ha realizzato, per il Ministero degli Interni, la Curia di Palermo, la Regione Siciliana, gli scatti ufficiali del barocco Palermitano.

È direttore della fotografia di progetti fotografici con registi di fama nazionale, come Roberta Torre. Ha prodotto mostre fotografiche per l’Arma dei Carabinieri, Nucleo Tutela difesa dei Beni culturali, e immagini de “La Memoria Ritrovata” per il Quirinale. Ha curato assieme a Ricci la parte iconografica del catalogo della mostra esposta al Quirinale (Presidenza della Repubblica Italiana). Ha realizzato le fotografie ufficiali del Comune di Palermo per la candidatura Unesco di “Palermo arabo normanna, la cattedrale di Monreale e Cefalù”.

“La Palermo popolare sarà la protagonista della serie «Capanne» del fotografo palermitano Angelo Cirrincione, realizzata tra il 2008 e il 2013 a Mondello, un paesino fatto di case-vacanza a 7 chilometri dal centro città. Lì ogni casa è fornita di una sorta di dépendance sulla spiaggia, che non si rivela essere una semplice cabina da bagno ma, per l’appunto, una vera e propria capanna, attrezzata come un mini-appartamento.”

 

 

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13 Giugno 2017, 16:42

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