Gli omicidi salgono a tre | Il “killer” scappato in Usa

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04 Novembre 2017, 05:21

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PALERMO – C’è un uomo negli Stati Uniti che attende di sapere se sarà estradato in Italia. Ferdinando Gallina, 40 anni di Carini, è considerato uno dei più pericolosi killer di Cosa nostra non ancora assicurati alla giustizia italiana.

Fino a pochi mesi fa nella sua fedina penale c’era una condanna definitiva per mafia. Poi, sono arrivate le dichiarazioni di Antonino Pipitone a complicare, e di parecchio, la sua situazione giudiziaria. Adesso rischia l’ergastolo.

In principio era stato un altro pentito, Gaspare Pulizzi, ad accusarlo di avere ammazzato Francesco Giambanco e Giampiero Tocco. Le sue sole dichiarazioni, però, non bastavano ad incriminarlo. Ecco perché son divenute decisive quelle di Pipitone. È di ieri la notizia che Gallina avrebbe commesso un terzo omicidio, quello di Felice Orlando, massacrato nel 1999 a colpi di pistola nella sua macelleria allo Zen. Gallina è stato raggiunto da una nuova ordinanza di custodia cautelare. E così i pubblici ministeri Roberto Tartaglia, Amelia Luise e Annamaria Picozzi hanno dovuto scrivere alle autorità americane per chiedere l’estensione dell’estradizione anche per l’omicidio Orlando. L’udienza si terrà a breve.

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Ferdinando Gallina, detto Freddy, è stato fermato a fine novembre scorso a New York dove era arrivato clandestinamente attraverso il Canada. Era scappato qualche mese prima, violando la sorveglianza speciale. Forse aveva intuito che le cose si stavano mettendo male per lui, ancora prima che si pentisse Nino Pipitone. È stato proprio Pipitone a raccontare di avere saputo da sua madre che si era allontanato da Carini.

Anche nel 2008 Gallina si era dato alla latitanza per sfuggire al blitz Addiopizzo. Fu arrestato in una villetta a Villagrazia di Carini e condannato. In America c’è andato perché poteva contare su alcune parentele. Tre omicidi e cos’altro? Secondo gli investigatori, Gallina conosce le storie e gli affari di una stagione di mafia mai svelata del tutto. Una stagione dominata da Salvatore Lo Piccolo, padrino di San Lorenzo ai cui ordini rispondevano anche i mafiosi di Carini.

Lo Piccolo e il figlio Sandro sono stati arrestati ormai dieci anni fa. La loro caduta ha provocato un terremoto a San Lorenzo, alimentato da arresti e pentimenti. Non tutto, però, si conosce di quella stagione. Compresi gli affari che legavano e legano la Sicilia agli Stati Uniti.

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04 Novembre 2017, 05:21

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