16 Giugno 2021, 14:59
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PALERMO – Le immagini sono crude. Dimostrano che per qualcuno, a Palermo, la vita di un uomo vale appena il prezzo dei proiettili usati per ucciderlo. Quel qualcuno è Matteo Romano. È stato lui a fare fuoco contro Emanuele Burgio alla Vucciria il 31 maggio scorso. Era figlio di un mafioso che sta finendo di scontare la sua pena.
A passargli l’arma sarebbe stato il nipote Giovan Battista Romano. In carcere per il concorso nell’omicidio c’è anche il padre di quest’ultimo, Domenico, che si vede mentre insegue la vittima. Domenico Romano ha confessato, chiamando in causa il fratello, ma negando il ruolo del figlio. Secondo gli inquirenti, sta cercando di scagionarlo.
Che Matteo Romano volesse uccidere Emanuele Burgio è evidente. Lo dimostrano il colpo sparato frontalmente al torace e quelli successivi alle spalle mentre inseguiva la vittima che tentava di scappare.
Ci sono, però, ancora degli aspetti importanti da chiarire su cui si gioca la partita fra accusa e difesa. Sulla base delle indagini della squadra mobile, che hanno depositato l’informativa con il video, il procuratore aggiunto Salvatore De Luca e i sostituti Federica Paiola e Gaspare Spedale ritengono che sia stato un agguato premeditato e per futili motivi. Una ricostruzione accolta dal giudice per le indagini preliminari Piergiorgio Morosini.
Il fatto che si fossero presentati armati depone in tal senso, ma bisogna accertare che cosa ha scatenato la follia omicida. Si parla di vecchi screzi per un incidente stradale, ma si scandaglia il sottobosco della droga. Da chiarire il ruolo di Giovan Battista Battista (ha passato l’arma, come sembra, oppure lo zio gliel’ha sfilata?), Domenico Romano ha inseguito la vittima oppure il fratello per fermarlo?
La drammatica sequenza che vi mostriamo fotografa la fase successiva all’arrivo dei Romano insieme ad altre persone in sella a degli scooter. Cinquantuno minuti dopo la mezzanotte si vedono otto persone percorrere a piedi via dei Cassari e discutere. Al centro vestito di scuro c’è la vittima.
Quarantatré secondi dopo si fermano e si crea un capannello. A mezzanotte, 52 minuti e 11 secondi gli animi si scaldano, si vede Burgio alzare le mani come per prepararsi a fare a pugni. Dodici secondi dopo Burgio sposta infastidito la mano di qualcuno che cerca di fermarlo.
A mezzanotte 52 minuti e 26 secondi Giovan Battista Romano passa qualcosa a Matteo. Investigatori non hanno dubbi. Un secondo dopo si vede la fiammata del primo colpo. Burgio inizia a scappare, viene inseguito. Sarà colpito lontano dalle inquadratura della telecamera altre due volte alle spalle. Pochi istanti dopo i protagonisti rientrano nell’inquadratura mentre fuggono. Qualcuno raccoglie qualcosa per terra, forse un telefonino o forse altro.
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16 Giugno 2021, 14:59
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