L’omicidio Cusimano al Capo | Il mistero della Smart nera

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01 Settembre 2017, 06:40

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PALERMO – La Smart è stata ritrovata in via Belmonte Chiavelli. Lontano dal mercato dove era stato commesso l’omicidio e lontano dal rione Kalsa dove abita il killer del Capo, Calogero Piero Lo Presti.

La macchina a bordo della quale il ventitreenne ha tentato la fuga disperata prima che un carabiniere lo tirasse fuori dall’abitacolo ha percorso parecchi chilometri per raggiungere il magazzino nella borgata di Santa Maria di Gesù. Un percorso che non è sfuggito ad una telecamera.

Trovata la Smart, ma non il complice che ha atteso in doppia fila che Lo Presti uccidesse il fruttivendolo Andrea Cusimano? Il proprietario della macchina, infatti, potrebbe non essere la stessa persona che si trovava al volante la mattina dell’omicidio. Si tratta di un parente dell’assassino e non è stato neppure iscritto nel registro degli indagati, né gli è stato notificato un avviso di garanzia per partecipare con suo perito agli accertamenti eseguiti sul mezzo.

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Perché la city car non è stata bruciata dopo il delitto? Ruotano attorno a questo interrogativo le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo. Distruggere la macchina è solitamente la prima azione di chi vuole cancellare ogni traccia. Il fatto che il mezzo sia stato trovato integro farebbe pensare a un errore grossolano che cozza con l’ipotesi del delitto coperto da un circuito di connivenze mafiose. Un errore commesso senza considerare la forte probabilità che i militari risalissero al proprietario. Se fosse stata una leggerezza calcolata, invece, si aprirebbero altri scenari che sposterebbero le indagini da Porta Nuova a Santa Maria di Gesù.

Della macchina non era stato denunciato il furto. Potrebbe essere stata semplicemente presa in prestito. Adesso i carabinieri stanno cercando di capire se qualche altra telecamera abbia registrato il transito della macchina durante il tragitto che conduceva killer e complice in via Volturno, all’ingresso del Capo.

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01 Settembre 2017, 06:40

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