Colpito alla gamba e alla schiena | È stato un “omicidio premeditato”

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28 Agosto 2017, 19:53

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PALERMO – Due colpi di pistola calibro 38. Uno alla gamba alla gamba e uno alla schiena. Così è morto il fruttivendolo Andrea Cusimano.

L’autopsia sul cadavere conferma la dinamica ricostruita dai carabinieri del Nucleo investigativo. Il fruttivendolo ha tentato la fuga disperata fra le bancarelle del mercato. Non si è fermato, nonostante la prima ferita alla gamba sinistra. C’è voluto un proiettile alla schiena per interromperne la corsa.

Nell’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal giudice per le indagini preliminari che ha convalidato il fermo di Calogero Lo Presti, si parla di omicidio premeditato. C’è un passaggio nel quale il gip sottolinea che nella pianificazione dell’agguato Lo Presti avrebbe fatto affidamento sul “diffuso stato di omertà” del mercato del Capo dove nessuno ha visto o sentito qualcosa di utile alle indagini. Il killer ha agito indisturbato “in pieno giorno” e “vicino agli uffici giudiziaria” perché sapeva di potere contare sul connivente silenzio della gente.

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Si fa anche riferimento all’aggravante dei “futili motivi”. Il delitto è stata la risposta ad una lite, anche se non si conosce ancora cosa l’abbia provocata. Di certo qualcuno ha avvertito i carabinieri che sono arrivati sabato mattina al Capo e hanno identificato il padre di Lo Presti e il fratello di Cusimano. “Questioni familiari”, hanno tagliato corto.

Sembrava una lite come tante ed invece quaranta minuti dopo è arrivato Calogero Lo Presti armato di pistola. Sul posto, però, c’erano due carabinieri in borghese che non hanno esitato a intervenire. Uno di loro ha tirato a forza Lo Presti fuori dalla Smart a bordo della quale stava fuggendo con un uomo ancora da identificare.

 

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28 Agosto 2017, 19:53

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