Cronaca

“Mia sorella, la dolce Roberta Riina, uccisa in casa. Potevo essere io…”

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19 Ottobre 2023, 08:30

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PALERMO- “Penso che potrebbe uscire dal carcere tra qualche tempo e questa idea non mi fa dormire”. Rosalinda Riina ha quarantadue anni. Una famiglia. Relazioni affettive che sono una dolce rete di protezione. Nel cuore porta una luce che salva e una spina che ferisce, che fa sanguinare, in profondità. La luce è la memoria sorridente di sua sorella Roberta. La spina è il profilo dell’uomo che, a Partinico, la uccise. (nella foto, le due sorelle sono insieme: Rosalinda è a sinistra)

Accadde diciotto anni fa questa brutale tragedia che sconvolse tutti. Roberta Riina aveva ventidue anni. Era una ragazza a cui non si poteva che volere bene, per la sua sensibilità. Emilio Zanini, un vagabondo, entrò nella casa di famiglia e la uccise. Era il 18 ottobre del 2005. Zanini fu condannato a ventidue anni.

“Spero di non incontrarlo e di non vederlo mai, è un soggetto pericoloso. Prima o poi, una volta scontata la condanna, uscirà, noi abbiamo paura – dice Rosalinda -. Ogni anno scrivo una lettera per Roberta che oggi sarebbe una bellissima quarantenne. Anche quest’anno l’ho scritta, ma ancora non l’ho resa pubblica. Io sono più grande di due anni. Con Roberta c’era un legame molto speciale. Potevo esserci io al posto suo, poteva esserci mio fratello. Potevano esserci mio padre o mia madre”.

“Per i miei genitori – dice Rosalinda – la vita è finita quel giorno. Cercano di andare avanti, io li sprono. Sì, mia sorella era un miscuglio di positività, energia, positività. Ancora ci sembra impossibile”. Ieri, Rosalinda, con la sua famiglia, è stata al cimitero, lì dove riposa Roberta, strappata su questa terra all’amore della sua famiglia e dei suoi amici. Ma nessuno potrà mai cancellare la luce di ieri. E di sempre.

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19 Ottobre 2023, 08:30

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