16 Agosto 2017, 18:43
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ROMA- Maurizio Diotallevi, 62 anni, ha confessato. Ci sarebbe una questione di soldi alla base dell’uccisione della sorella Nicoletta, una storia che ha avuto inizio col ritrovamento di due gambe di donna in un cassonetto, a Roma. “Mi trattava come un ragazzino, razionava i soldi. Guadagnava solo lei e ogni volta decideva lei quando e quanti darmene”, questo avrebbe detto Diotallevi ai poliziotti che lo ascoltavano, colpiti dalla brutalità dell’evento, nonostante l’esperienza.
Per questo lui avrebbe massacrato Nicoletta Diotallevi, 59 anni, nell’appartamento che dividevano: prima strangolata e poi sezionata con una sega, per gettare i pezzi in diversi cassonetti: le gambe in viale Maresciallo Pilsudski, nel quartiere Parioli, il resto del corpo a un chilometro, in via Guido Reni. L’uomo è crollato dopo un lungo interrogatorio in questura. Poche informazioni sul suo profilo facebook. Una persona che forse aveva dei problemi, ma nulla trapelava dai suoi post, dai suoi commenti. Solo un link che, a rileggerlo col senno del poi, mostra i segni di una coincidenza inquietante. Titolo secco: “Alcuni portano la felicità quando se ne vanno”.
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16 Agosto 2017, 18:43