Omicidio Rosselli alla Zisa | Condannati a 22 anni padre e figlio

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07 Ottobre 2013, 16:02

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PALERMO – Prima le parole. Poi, la rissa. E infine il colpo mortale con un coltello da cucina. Ad uccidere Giovanni Rosselli, nel 2011, alla Zisa, sarebbero stati Antonino Rosone e il figlio Michelangelo. La Corte d’assise di Palermo li ha condannati a 22 anni e tre mesi ciascuno di carcere. In realtà agli imputati veniva contestato il concorso in omicidio. A usare il coltello sarebbe stato Michelangelo Rosone, allora minorenne, che davanti al tribunale dei Minori venne condannato a 8 anni. Gli furono riconosciute tutte le attenuanti generiche. Ora la condanna del padre e del fratello.

Nel novembre di due anni fa l’enensima lite fra due ex coniugi era sfociata nel sangue. Quella volta la scintilla fu una discussione per un incidente stradale che lei aveva fatto con la macchina intestata a lui. Una banale lite tra Rita Rosone e l’ex marito Filippo Rosselli, fratello della vittima. I Rosselli, come ricostruirono i carabinieri del Nucleo radiomobile, si presentarono a casa della donna in largo Ramhan, fra i palazzoni popolari di via Perpignano ed Eugenio l’Emiro.

E dalle parole si sarebbe passati subito ai fatti. In difesa della donna aggredita con un mattarello sarebbero intervenuti il padre e il fratello, Antonino e Michelangelo Rosone. Nel marasma Giovanni Rosselli restò per terra senza vita. Un fendente lo aveva raggiunto al petto. Il colpo mortale, però, fu inferto alla nuca con un vaso che alla base aveva dei chiodi. Nulla da fare per Rossello, 35 anni.

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Tante le persone coinvolte nella rissa. I Rosone rimediarono alcune contusioni, l’ex marito era invece sanguinante alle braccia e al collo. Ad avere la peggio, Filippo Rossello. I familiari della vittima si era costituiti parte civile con l’assistenza dell’avvocato Antonio Turrisi.

 

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07 Ottobre 2013, 16:02

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