17 Marzo 2015, 20:11
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PALERMO- Una catena umana da Roma a Palermo per “chiedere al governo di Matteo Renzi di istituire il reato di omicidio stradale” e al presidente della Repubblica Sergio Mattarella “di vigilare affinché si proceda in tempi rapidi e sedi opportune di inserire la norma nel codice penale”. A lanciare l’iniziativa, in programma martedì prossimo, 24 marzo, in diverse città italiane, è Marina Fontana, vedova di Roberto Cona, ucciso da un tir un anno e mezzo fa in un incidente stradale. “E’ un’iniziativa – dice Fontana – che nasce in modo spontaneo, senza alcuna voglia di vendetta, e senza alcuna emotività, dopo l’ennesima sentenza ingiusta della Corte di Cassazione che ha annullato la condanna a 21 anni, comminata in primo grado, e confermata in secondo grado, all’uomo che ha ucciso quattro ragazzi francesi guidando volontariamente contromano e in stato di ubriachezza. E parlo da moglie di una vittima della strada”.
“Una sentenza che uccide continuamente tutte le vittime della strada rinnovando il dolore di tutti i familiari che hanno perduto una persona – aggiunge – Questa riunione mira a sensibilizzare l’opinione pubblica e il governo al tema delle vittime della strada ripetutamente offese da sentenze ingiuste che rinnovano il dolore”. A Roma il raduno si terrà alle 17 nella piazza davanti al Quirinale; in altre città italiane, invece, i partecipanti si riuniranno davanti alle prefetture. “Basta portare un fiore o un cartello o un foglio con scritto “Vogliamo una data certa per l’istituzione del reato di omicidio stradale” – osserva Fontana – Alle 17,30 laddove possibile si suoneranno le note del ‘silenzio’ in memoria delle tante, troppe, vittime della strada”.
(Fonte ANSA)
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17 Marzo 2015, 20:11