Omicidio stradale per la morte di Chiara, chiesti 2 rinvii a giudizio

Omicidio stradale per la morte di Chiara, chiesti 2 rinvii a giudizio

L'udienza preliminare si aprirà a gennaio dinanzi al Gup

CATANIA – La Procura di Catania ha chiesto 2 rinvii a giudizio per omicidio stradale per la morte di Chiara Adorno, la studentessa di Solarino, nel Siracusano, investita mentre attraversava sulle strisce, vicino alla sua facoltà dell’università catanese.

Chiara, 18 anni, era una matricola della facoltà di Scienze biologiche e quella maledetta sera, alle 21.08 del 7 novembre 2023 in viale Andrea Doria, stava tornando da una lezione. Chiesto il rinvio a giudizio per i 27enni catanesi Carmelo Ingarao e Salvatore Di Mauro, difesi dagli avvocati Pierluigi Papalia e Domenico Maravigna.

L’udienza

L’udienza preliminare si aprirà il prossimo 21 gennaio, ore 9, dinanzi al Gup Stefano Montoneri. La famiglia di Chiara – che sin da subito ha depositato la nomina dei difensori, per avere giustizia per la loro ragazza – è assistita dal professore Giovanni Grasso e dall’avvocato Sandro Del Popolo. L’incidente risale al 7 novembre scorso.

Per l’accusa Ingarao, alla guida di una Honda SH800, andava a 72 km all’ora. Non vide Chiara e Francesco, che era con lei, e li fece cadere per terra. In quel momento giunse l’auto di Di Mauro, alla guida di una Punto a 85 km all’ora, “senza alcun tentativo di rallentamento, distratto dall’utilizzo del proprio dispositivo cellulare e in particolare dall’utilizzo del dispositivo whatsapp”. Questo secondo l’accusa.

L’imputazione

Per questo, secondo la Procura, investì Chiara. L’accusa è omicidio stradale. I due imputati adesso, fino a 3 giorni prima dell’udienza, possono chiedere il giudizio immediato. L’inchiesta è stata coordinata dal pubblico ministero Fabio Salvatore Platania, con il procuratore aggiunto Fabio Scavone.

Nel corso dell’inchiesta è stata realizzata una consulenza degli ingegneri. Gli indagati all’epoca avevano entrambi 26 anni. La scomparsa di Chiara, una brava ragazza piena di vita che amava studiare, amava la sua famiglia ed era legatissima a sua sorella, gettò nello sconforto la comunità universitaria e la gente di Solarino.


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