01 Ottobre 2012, 21:57
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ROVIGO – Era di Sant’Agata di Militello, classe 1963, si chiamava Antonino Zingale, il comandante della caserma dei carabinieri di Porto Viro, ucciso oggi, insieme alla moglie, Ginetta Giraldo, dall’appuntato Renato D’Addario. La tragedia consumata all’interno della caserma. Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, la sparatoria sarebbe avvenuta attorno alle tre del pomeriggio. A sparare sarebbe stato il carabiniere contro il suo comandante e poi contro la moglie. Pare che Zingale fosse intento a lavare la propria auto nel cortile della caserma.
L’omicida gli ha sparato uccidendolo sul colpo. Le esplosioni hanno allarmato la moglie del comandante che è uscita da casa per vedere cosa fosse accaduto: nessuna pietà neanche per lei, l’appuntato le ha sparato contro uccidendola. Quindi ha rivolto l’arma contro se stesso e si è ucciso. Antonino Zingale era comandante della caserma di Porto Viro da oltre vent’anni essendo entrato in servizio nel 1991: in tutta la zona era molto conosciuto e apprezzato. Il tenente colonnello Enrico Mazzonetto, comandante provinciale di Rovigo, ha commentato a caldo l’omicidio-suicidio avvenuto in caserma. “Un attimo di follia, un gesto folle che non ha alcuna giustificazione. Resta una profonda amarezza. Nei colleghi carabinieri delle vittime e in tutti c’è una priorità comune: stare vicino alle due famiglie e dare il massimo conforto e sostegno ai parenti”.
Zingale era stato coinvolto in una brutta vicenda giudiziaria: un processo per violenza sessuale dal quale ne era uscito assolto “perchè il fatto non sussiste”. Una donna lo aveva accusato di aver tentato di baciarla mentre si trovava in caserma con lui. Una storia poco credibile sin dall’inizio, tant’è che il militare non fu mai né trasferito, né sospeso dal servizio. Oggi la follia di un suo sottoposto lo ha ucciso insieme alla moglie.
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01 Ottobre 2012, 21:57