27 Luglio 2022, 09:20
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CATANIA – Alcuni lasciano poche tracce della propria vita, briciole di banalità che il giorno della morte diventano subito rilevanti. Valentina Giunta, la donna di 32 anni trovata in una pozza di sangue in un appartamento della zona di Castello Ursino, dava di sè un’immagine di vita ordinaria, nel senso migliore che si possa intendere: la passione e la dedizione ai due figli, qualche distrazione con le amiche, la nostalgia e il ricordo amorevole di una nonna che non c’è più.
Effetto di una bacheca social e dei messaggi che tutti lasciamo in giro su noi stessi: una vita che si mostra normale, ma che come tutte le vite ha le sue frizioni, i suoi problemi più o meno giganteschi, che ora vengono scandagliati dagli investigatori in cerca di un motivo per cui Valentina Giunta è morta lunedì notte per diversi colpi di arma da taglio, dopo che una chiamata al 118 aveva avvertito che ci fosse una situazione di pericolo in corso. I sanitari hanno cercato di rianimarla ma non ce l’hanno fatta. La donna è morta un’ora dopo la chiamata d’emergenza.
A indagare sulla morte di Castello Ursino è, in questa fase, la Procura dei Minori, cosa che farebbe supporre un coinvolgimento di un minorenne. In questo momento gli investigatori escludono che nella morte di Giunta sia in qualche modo coinvolta la famiglia del suo ex marito, detenuto a Caltanissetta. In passato, la donna aveva denunciato alcuni parenti dell’ex marito per atti persecutori.
Dopo l’onda di pressione della notizia della morte, come sempre i social si riempiono di frasi di cordoglio. Le amiche che ne ricordano la gioia di vivere e la vicinanza: “A te che con i tuoi grossi problemi pensavi a darmi supporto – si legge in un messaggio – a te che ieri sei venuta per darmi forza, a te che sei stata sfortunata voglio solo dirti che ti voglio tanto bene e che spero che adesso abbia trovato la pace che ti mancava da troppo tempo”.
Un altro messaggio rabbioso fa cenno esattamente a quei problemi che non trovano posto sulle bacheche: “Ancora una volta la legge italiana ha fallito. Fate tanta propaganda per la violenza sulle donne e quando loro vengono con le prove di ciò che subiscono gli dite di attendere perché la burocrazia è lenta. Effettivamente avete tutti ragione c’è chi è arrivato prima ed ora grazie alle istituzioni un’altra donna non è più con noi”.
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27 Luglio 2022, 09:20